Una vita da riscrivere.

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drums182
view post Posted on 16/1/2012, 18:49     +1   -1




Questo è il terzo ed ultimo episodio, spero vi piaccia questo ed anche gli altri!
[Piccolo riassunto del primo episodio: Io e Sara, una mia amica siamo a un concerto dei Blink, ci notano per la nostra voce e ci chiamano dietro le quinte per sentirci meglio. Io finisco a fare sesso con Mark, e Sara con Tom. Torniamo a casa con i loro numeri in tasca e una promessa di collaborazione a qualche canzone.]
Il primo è questo: https://simplyblink182.forumcommunity.net/?t=49513819

[Riassunto del secondo episodio: Mark e io, Tom e Sara capiamo non è solo semplice sesso, quindi decidiamo di vederci di nuovo, e approfittando della collaborazione per una canzone ci ricaschiamo, ma finisco a letto anche con Tom, dopo che ha litigato con Sara, che non lo ricambiava.]
Il secondo è questo: https://simplyblink182.forumcommunity.net/?t=49527576
Enjoy it!
*************************
Le registrazioni dei pezzi con il mio inserto e quello di Sara erano finite da una settimana. Non avevo avuto il coraggio di parlare nè a Mark nè a Sara. Alla mia amica probabilmente non gliene sarebbe potuto fregare di meno se mi ero fatta Tom. Invece a me fregava, sentivo di aver tradito Mark, anche se non stavamo insieme e non avevamo fatto sesso nemmeno dieci volte.
Insomma, lui era il mio sogno proibito fin dalla notte dei tempi, quando c'era lui, ero completamente in balia di qualcosa di indescrivibile; non riuscivo a capire come quel fottuto bonazzo di Delonge fosse riuscito a farmi sbandare, rischiando di incrinare il meraviglioso rapporto che stava nascendo con Occhi di ghiaccio fuso.
Mi piace chiamarlo con questo nome, lo dipinge perfettamente. I suoi occhi sono così azzurri e limpidi da sembrare cubetti di ghiaccio, ma hanno un calore che fonde loro e tutto quello che guardano, all'istante, come ghiaccio fuso. Che non esiste, ma nemmeno i suoi occhi esistono; cose così belle non possono esserci in questo mondo malato e ormai andato a puttane.
Dopo una settimana di assenza di Mark e Tom la casa era vuota. Lo era stata decisamente meno le ultime ore che erano stati lì. Strani rumori si sentivano dal salotto alla camera. Anche Tom e Sara si stavano dando da fare: forse Sara non lo voleva ammettere, ma nemmeno per lei credo fosse solo sesso.
Dopo che l'ultima volta io e Mark ci eravamo beccati il divano, adesso toccava a loro stare stretti e un po' scomodi, a noi toccava il letto. E per fortuna. Se la prima volta sembrava che ci frequentassimo da mesi per l'intesa che c'era, stavolta era come se non avessimo mai fatto sesso con altre persone. Non so come avremmo fatto su un divano duro e striminzito. Per certe opere d'arte e capolavori serve spazio e comfort, qualsiasi disciplina sia. Mentre dal salotto provenivano urli, gemiti e tutto quello che possono fare due persone che si stanno trasformando in bestie, noi eravamo oltre il sesso, avevamo abbattuto le frontiere. Non era un rapporto, era mischiarsi l'un con l'altro senza la pretesa di tornare come prima.
"Amore, non ne ho proprio voglia che vai via, sai?"
Mi faceva ancora strano chiamarlo così, ma ormai vaffanculo al divario di età, alla sua condizione sociale, alla mia, alla sua famiglia, alla mia, ai giornali, a quello che avrebbe pensato la gente; vaffanculo al mondo.
"Nemmeno io, ma tra un po' tu e Sara potrete venire un po' da me e da Tom, dammi il tempo di finire di fare le carte per Skye, poi sarà ancora meglio di adesso."
Non mi sarei mai staccata dal suo petto, protettivo e accogliente, e voglio sperare che nemmeno lui si sarebbe mai voluto staccare dalla mia schiena.
"Sai, mi preoccupo per Sara. Io so che tu stai divorziando, ma lei non sa niente di Tom. Dice che non si è innamorata, che è solo sesso, eppure dopo la sfuriata al ristorante sono ancora là che crepano di fatica. E se conosco Tom non si abbasserebbe a fare da giocattolo erotico in questo frangente."
"Tom non divorzierà mai da sua moglie, anche se forse tiene più a Sara. Adesso avrà una paura matta di trovarsi alle strette, e dovremo aiutarlo noi. Possono solo pregare che Jen non venga a sapere niente, li rovinerebbe tutti e due in un batter d'occhio!"
Sapevo benissimo che se Jen fosse venuta a sapere qualcosa sarei stata nella merda . Non ne andavo fiera, ma dal letto di suo marito c'ero passata anche io, e mi sentivo uno schifo.
"Tesoro, devo alzarmi, ho l'aereo..."
Feci di tutto per ribaltare le posizioni, per far stare lui sopra e io sotto. Sapevo che non avrebbe avuto il coraggio di alzarsi messi così. Non lo faceva mai.
Nonostante non fosse un fuscello non mi pesava affatto avere tutto il suo peso su di me, erano state innumerevoli le volte in cui mi ripeteva "Amore spostati, ti faccio male" oppure "Dai, sono pesante, lasciami spostare, mi dispiace se ti stanchi". Io non glielo facevo mai fare, stavo troppo bene. Mi sentivo protetta e non avevo paura di niente, mi avrebbe fatto da scudo per tutto.
"Amore ormai le hai imparate le tattiche, sai che non mi alzerei mai da così!"
"Ahahahah, lo so, infatti non voglio che ti alzi!"
Continuai a ridere fino a quando non mi zittì con un bacio, rovesciò di nuovo le posizioni e ricominciammo a fare l'amore. Mi aveva fregata, aveva vinto.
Venti minuti dopo si stava vestendo in camera mia mentre mi baciava, dalla sponda del letto era facile slacciargli i pantaloni proprio appena tirava su la zip. Impegnato com'era nemmeno se ne accorgeva che ero io a farlo rimanere perennemente in mutande.
"TOOOOM! Smettila di fare il toro di sto paio di stivali e vestiti, dobbiamo prendere l'aereo e non voglio vedere film porno lì di sotto. Mi è bastato il mio con me come regista e attore. Ah, fai rivestire anche Sara, non vorrei farne un altro di film a distanza di 10 minuti dal primo."
"SIGNOR OCCHI DI GHIACCIO FUSO!"
"Mi dica signora Hoppus!"
Erano frequenti i nostri battibecchi giocherelloni e ridicoli, ma proprio non mi aspettavo che mi chiamasse così. Stavolta non servì che glieli slacciassi io i pantaloni, se li era tolti da solo, senza nemmeno abbassare la zip.
"L'aereo mi aspetterà, infondo sono Mark Hoppus, e sono in missione per il bene della mia donna."
"Maaark, non parlare, che abbiamo poco tempo e poco fiato."
Qualche secondo dopo sentii il passo strascicato di Tom sul corridoio fuori dalla camera, ma sentendo il letto cigolare non provò nemmeno a bussare, riprese le scale e si mise comodo a mettere un po' la lingua in bocca a Sara.
"Sai Tom, forse avevi ragione tu al ristorante. Nessuna può dire di no a Tom Delonge. Nemmeno io."
Il sorriso di Hotpants era largo come il Pacifico. Dal piano di sopra si sentiva ancora rumore, c'era ancora un po' di tempo per farle capire del tutto che non si può dire "no" a mister Hotpants. In cinque secondi lui era senza maglia e senza pantaloni, e in altri due aveva tolto tutto a Sara, che aveva già cominciato ad abbarbicarglisi addosso.
"Sto bene con te, sono felice."
Prima che anche il divano ricominciasse a scricchiolare dissero solo questo, e ricominciarono secondo lo stile Delonge. Stile da scimmione, ma che aveva successo. Non falliva mai.
Era veramente tardi e rischiavano di perdere l'aereo, feci alzare io Mark, che non ne voleva sapere.
"Markdimmerda, è tardissimo, porta il tuo bellissimo culo e quello altrettanto bello del tuo socio fuori da qua, oppure il letto si sfonda assieme al pavimento!"
"Ahahah, ma quanta gentilezza e finezza ragazza mia!"
Stava scherzando, ma mi stava guardando negli occhi come solo lui sapeva fare, quando mi guardava così non capivo più niente, poteva chiedermi qualsiasi cosa, che gli avrei detto di sì. Potevo vederci il mare dentro allo sguardo che mi confessava il suo amore per la prima volta.
"Ti amo, più di quanto potessi immaginare di essere capace."
"Oh, anche io, non posso pensare di averlo detto anche a qualcun altro, solo tu."
Stavolta ci vestimmo tutti e due e scendemmo in salotto. C'erano Sara e Tom che evidentemente avevano un attacco non indifferente, perchè quello che stavo vedendo era sesso estremo dei più estremi.
"Ragazzi, con calma! Voglio avere ancora una casa quando andate via!"
"Porca puttana Tom, copriti! Dammi il vestito!"
"Ma cosa vuoi vestirti che la prima volta era un allegro lavoro a quattro..."
"TOM!"
"Scusa, tieni il vestito."
Sara si vestì più in fretta che potè, era rossa come il sangue e Tom se la rideva. Dopo aver corso assieme a Mark per mezzo mondo nudo come un verme in mezzo a bambini e vecchietti non aveva più problemi col pudore.
Mark mi baciò, Tom baciò Sara e salirono sul taxy che li avrebbe portati in aereoporto.
La casa era veramente vuota. E anche una settimana dopo lo era, nonostante si respirasse ancora l'odore del sesso che aleggiava lì dentro.
Dormire da sola era uno strazio. Le uniche due canzoni che riuscivo ad ascoltare erano "Always" dei Blink e "Please don't make me sleep alone" dei +44. Dopo una settmana non ce la facevo più, e credo nemmeno Sara. Non me ne fregava niente se in America erano le 3 di notte e forse Mark stava scopando l'ultima volta con sua moglie. Non me ne fregava assolutamente niente, era anche giusto che lo facesse. Qualsiasi cosa stesse facendo avevo bisogno di sentirlo.
"Mh, pronto..."
"Ehm, Mark.. sono io..."
"Oddio, cos'è successo? Sono le 5 di mattina! E' tutto ok?"
"Ah. Eh si è tutto ok.. avevo solo bisogno di sentirti, scusa.."
"Ahahahah,lo sai, vero che se non fossi tu mi sarei teletrasportato per compiere un omicidio?! Nessuno sveglia Mark Hoppus in persona!"
"Ahahahah, senti come vanno le cose lì?"
"Ho fatto tutte le carte, non manca più niente, a parte qualcuno dall'altra parte del letto."
Mi sentii un po' raggelare, non era normale che pensassimo tutti e due la stessa cosa più o meno nello stesso momento.
"Ah, davvero? Anche io. Ti ho chiamato perchè è un delirio dormire senza di te. Quando possiamo venire io e Sara?"
"Anche domani, non ce la faccio più neanche io, e scommetto che nemmeno Tom e Sara resisteranno per tanto.."
"Prendiamo il primo volo e arriviamo, ti chiamo quando siamo lì."
"Va bene. Intanto cerca di dormire, che hai bisogno di energie per sopravvivere al benvenuto negli Usa!"
"Amorevole e poco animale come al solito, mi raccomando!"
"Ahahah, ti amo, ci vediamo presto."
"Anche io, vedi di riposarti anche tu! Ciao!"
Chissà cosa gli avrei detto se non avessi riattaccato il telefono di scatto. Non mi attirava molto l'idea del sesso al telefono alle 5 di mattina. Pazienza.
Andai a svegliare Sara per farle fare le valigie.
"Sara, cazzo svegliati che ho chiamato Mark. Fai la valigia, vestiti che andiamo in aereoporto e prendiamo il primo volo!"
"Ma che cazz... Sei impazzita? Sono le 5 e un quarto di mattina e tu vuoi andare in aereoporto per volare in America su due piedi?"
"Sì. E se è per questo ho anche telefonato a Mark svegliandolo alle 5. Se fossi in te proverei anche con Tom. Io sono riuscita a non farlo arrabbiare, vediamo come la prende Delonge!"
"Ahahahah, ma tu sei fuori come un balcone, ti ricordo che Mark si è separato, il mio caro Hotpants sarà con la moglie ora."
Sorrise tristemente, ormai ne ero sicura che anche lei teneva a Tom più di quanto volesse ammetere.
"Ti scoccia, vero?"
Cominciò a piangere a fontana, non l'avevo mai vista così. Insomma, era abituata a mollarsi e mettersi con la gente con la facilità con cui ci si cambiano le mutande...
"SI CHE MI SCOCCIA! FACCIAMO COSE CHE SUA MOGLIE SE LE SOGNA, SI FA 16 ORE DI AEREO PER VENIRE DA ME, POI HA IL CORAGGIO DI TORNARE DA SUA MOGLIE COME SE NIENTE FOSSE!?"
La abbracciai, non vedevo cosa potevo fare, se non cercare di rassicurarla un po' e spronarla a fare le valigie...
"Dai, non fare così. Evidentemente non crede ancora di aver trovato una bella persona come te e deve entrare nell'ottica che è il caso che lasci perdere sua moglie. Non tutti sono molto svegli, ma vedrai che quando avrai preparato la valigia e saremo là parlerete e sistemerete tutto!"
"Hai ragione, tu hai già preparato le tue cose?"
"Le ho sempre pronte, era da una settimana che aspettavo di sentire Mark, non vedevo l'ora."
"Come siete belli..! Dai, vado a fare le valigie, dieci minuti e arrivo!"
"Ok, io chiamo il taxy intanto!"
Un'ora dopo stavamo prendendo i biglietti per il primo volo disponibile e approfittammo del lungo viaggio per riposarci e pregustarci il nostro soggiorno.
"Saraaa! Svegliati, stiamo atterrando!"
"Eh? Ah, sì, arrivo, prendi la valigia, dai dai, che li chiamiamo!"
"Ok, lasciami prendere il cellulare!"
"Mark, tesoro, siamo in aereoporto! Riuscite a venire a prenderci?"
"Certo tesoro, chiamo Tom e arriviamo!"
Con i loro tempi sarebbero arrivati forse due anni dopo, ma c'era un bar lì vicino, tanto valeva approfittarne.
"Ci prendiamo un caffè?"
"Sì dai... Ma io starò a casa di Mark con te, immagino. Non posso catapultarmi a casa di Tom con Jen lì..."
"Non ti preoccupare, stai con me!"
I caffè avevamo finito di berli da un pezzo quando vidi Mark fuori dalla vetrata del bar. Cominciai a correre in mezzo ai tavoli e imbroccai la porta di corsa, facendo quasi cadere la cameriera. Gli saltai letteralmente addosso.
"Maark! Maaark, Maaaark!"
"Dimmi, dimmi, dimmi!"
Mi stava prendendo in giro, ma nel giro di mezzo secondo lo faceva molto meno. Mi morse talmente forte che mi staccai un attimo, solo per restituirglielo.
Andammo avanti per qualche minuto, finchè non sentii la voce di Tom.
"Dai ragazzi, non è il set di un film, state un attimo buoni!"
Nemmeno il tempo di finire la frase che Sara gli si era buttata addosso, ed erano nelle stesse condizioni mie e di Mark.
"Beh socio, senti da che pulpito viene la predica!"
Ci sbrigammo a uscire dall'aereoporto, con tutta quella massa di gente non ci sembrava un granchè.
"Ragazzi, quanto manca a casa?"
"Un'oretta buona..."
"Ok Tom, tu magari stai lì a guidare con Sara vicino, che io e Mark non siamo ancora andati a vedere per bene il baule del furgoncino, eh!"
In tre secondi buttammo le valigie sui sedili dove poco prima eravamo seduti, ma nonostante il baccano fu comprensibilissimo il commento di Delonge.
"Sì, vabè. Ma non fate tanto bordello che poi mi si rovinano le sospensioni!"
"Vaffanculo Hotpants di sta minchia."
Non sopporto che qualcuno metta becco sulle mie faccende di letto. Poteva anche essere il suo furgone, ma io ci facevo quello che mi pareva con Mark. Lui non era nessuno per dirmi come ci dovevo scopare.
"Dai tesoro, calmati!"
Nemmeno gli ho risposto, l'ho solo buttato giù facendolo sdraiare con una grazia paragonabile a quella di un elefante arrabbiato.
Grazie a Dio c'era il separè a dividerci dagli altri due e da tutte le macchine che fissavano il furgoncino dei Blink, se no sarebbe stato un po' un problema spiegare al mondo perchè Mark Hoppus era nudo nel bagagliaio con una altrettanto nuda.
Dopo otto giorni senza vederci era anche comprensibile che non vedessimo l'ora, ma santo cielo che fatica! In quarantacinque minuti avevamo recuperato egregiamente il tempo perso, e nonostante Tom sbraitasse per le condizioni in cui si dovevano trovare le sospensioni continuavamo a piccionare allegramente anche fuori dal furgone. Almeno eravamo vestiti, però.
"Ma santo cielo, chissà al prossimo dosso che becco cosa succede! Le avrete distrutte! Ma che educazione sessuale vi hanno insegnato a scuola? Non vi hanno mai detto che la colonna vertebrale deve stare sul morbido?!"
"Carissimo Delonge. Se quel furgone ha resistito al tuo modo, più simile a una scimmia che a un umano, ha retto anche noi. E comunque non ce ne frega niente della schiena e del morbido, le nostre colonne vertebrali sono state appoggiate veramente poco!"
Era un piacere mettere a tacere Hotpants, ti sentivi realizzata.
"Ahahahah, devi imparare che questa ha un bel caratterino, socio!"
"Mh."
"Cazzo, questa è casa tua Mark?"
"Sì tesoro, resteremo qui tutti!"
"Sì, ho detto a Jen che devo andare a New York per un'intervista, quindi mi fermo qui da voi per un paio di settimane!"
"Che bello!"
"Non ci credo che posso rimanere con te due settimane, Tom!"
"Nemmeno io posso...!"
Non finii nemmeno la frase che Mark mi stava portando in braccio su per le scale, per andare in camera.
"Ragazzi, voi sceglietevi una camera qualsiasi, ci vediamo per mangiare!"
Non so come, ma eravamo per l'ennesima volta in un letto, non dicemmo nulla di comprensibile o riconducibile al genere umano. Non so per quale ragione Mark aveva intrapreso il Delonge-sex-style. Sarà stata l'astinenza, tanto in due settimane avevamo tempo per tornare a fare quello che facevamo di nuovo.
Vestiti che volano e coperte pure, una si schiantò contro la foto della moglie il giorno del matrimonio. Che mira ragazzi!
Passarono due ore, avevamo appena finito e stavamo parlando abbracciandoci, non c'era niente di meglio da desiderare.
"Amore, tra un po' faremo un altro tour, mi accompagneresti per tutte le tappe?"
"Volevo parlarti di questo. Insieme ci troviamo sempre meglio, e non parlo solo del sesso. Quando sono con te sono tranquilla, sono rilassata, e non me ne frega niente del mondo. Quando mi guardi non posso fare a meno di perdermi, ma mi sento ancor più persa quando non ci sei. Stavo seriamente pensando di fermarmi qui molto più a lungo di due settimane."
"Dici davvero? Non ci credo, sarebbe una cosa stupenda... ma qui negli Stati Uniti, in mezzo a questo casino, ti senti pronta?"
"Io.."
Si sentì un rumore talmente forte che sobbalzammo, ci coprimmo alla bene e meglio e uscimmo dalla camera correndo.
" 'CAZZO E' STATO? TOM, SARA?"
Nessuno gli rispondeva, così corse verso la porta della camera chiusa. Quando la aprì non potemmo fare a meno di ridere per mezzora.
Tom era ancora su Sara con una faccia indescrivibile, mentre cercava di capire per quale ragione cinque secondi prima stesse spingendo comodamente su un letto e ora si trovasse per terra con Sara che urlava dal dolore.
"Coglione alzati!"
"Senti toro da monta, era proprio necessario rendere anche il pavimento partecipe delle tue performance?"
Tom non rispose, stava ancora cercando di capire la ragione di tutto questo. Sara invece era imbarazzatissima, probabilmente non era l'aspirazione della sua vita farsi vedere dai suoi migliori amici mentre stavano fracassando il letto per la troppa foga.
Guardai Sara, chiedendole se era tutta intera, prese un lenzuolo scaricando Tom sulle piastrelle del pavimento scomparì in bagno.
"Ahia, ma mica è colpa mia!"
Io e Mark ridevamo ancora come delle bestie, Tom si stava alzando ancora completamente spogliato. Non che la cosa mi dispiacesse, ma preferii voltarmi e uscire, mentre Mark lo prendeva ancora in giro.
Andai a cercare Sara per chiederle come stava, non immaginavo neanche cosa mi avrebbe detto!
"Cazzo, Tom ha detto che lascia Jen, e che viene in Italia!"
Tutto questo mi riportò al discorso che stavo facendo con Mark. Cavolo, me n'ero scordata!
"Che bella cosa Sara, scusa devo andare!"
Volai verso la camera, me ne sbattevo se c'era ancora Tom svestito, poco male. Io dovevo parlare di corsa con Mark, mi era venuta un'idea talmente strabiliante che mi facevo paura da sola!
"Mark! Vieni qua subito!"
Si stava rotolando per terra con Tom, ancora nudo. Per fortuna invece lui era vestito, se no lo avrei preso a sberle. Farmi mettere le corna ok, ma con Tom poi no.
"Ah, ehm arrivo subito!"
Lo presi per mano, lo trasciani fuori, sbattei la porta e gli dissi tutto quello che pensavo come fa una bimba che cerca di convincere i genitori e gli amichetti che ha fatto una scoperta che cambierà il mondo.
"Sara mi ha appena detto che Tom vuole mollare Jen e magari provarci seriamente con lei in Italia. Anche noi vogliamo provarci seriamente, e qui è impensabile. Io ho una casa al mare. I vicini che hanno i due appartamenti vicino ai miei vendono. Uno lo prendono Tom e Sara, l'altro Travis e Shanna. E' un posto tranquillo, ci si sta bene!"
"Calma, calma! Senti, chiamo Travis, tu intanto prendi Tom e Sara e parlatene, ok?"
"TOOOM! Vestiti che ti devo parlare!"
"Perchè, non vado bene così?"
"Coglione, vestiti che ne va della tua vita sessuale a lunga durata!"
"Considerami già vestito! Entra!"
"SARAAAAA! Torna in camera, ti devo parlare! Vestiti del tutto, ho bisogno dell'attenzione di Tom!"
"Arrivooo!"
"Cazzo ragazzi, poco casino che sono al telefono!"
Ecco, solo l'urlo di Mark ci mancava.
Eravamo tutti e tre nella stanza, e cominciai a spiegare la mia idea. Tom non sembrava avere capito, ma pazienza, per fortuna c'era Sara che in un altro momento avrebbe potuto spiegarglielo con più convinzione.
"Che gran idea! Poi se ho capito bene casa tua è vicino anche allo studio di registrazione, sarebbe perfetto!"
"Sì, un sacco, speriamo solo che Mark riesca a convincere Travis..."
Mark era ancora attaccato al telefono, quindi lasciai Sara e Delonge da soli, non potevano combinare niente di peggio, il letto l'avevano distrutto ormai. Speravo solo che in certe condizioni Tom fosse più ricettivo verso la notizia.
Non mi sono mai fatta raccontare cosa successe, credo quello che succedeva di solito. E sinceramente ne ho le palle piene di raccontare tutte le loro porcate. Molto più sceniche e originali le mie e di Mark.
L'uomo dagli occhi di ghiaccio fuso tornò sul corridoio col sorriso stampato in faccia, entrando di botta nella camera, uscendo poi subito senza dire niente.
"Ahahahahah, mai entrare senza bussare dove c'è Tom Dolonge!"
"Non puoi immaginare."
"Posso, posso!"
"Comunque, Travis mi ha detto che a loro sta bene, che vuole il numero del proprietario per parlarci."
"Ovvio!"
Gli affibbiai un bacio a cui ne seguirono molti altri, fino a che non arrivammo alla porta di camera nostra.
Mi aveva in braccio, e con i piedi gli levai i jeans, e già che c'ero anche i boxer. Ci deve essere rimasto un po' male, perchè smise di baciarmi e mi appoggiò sul letto sfilandosi la maglia. In due minuti ero spogliata anche io, si prevedeva una lunga notte; fuori pioveva, ma dentro no.
Mi svegliai mentre mi stava ancora abbracciando, la testa sul suo petto e il viso verso il suo collo, lui aveva la testa sulla mia, e non potei fare a meno di svegliarlo, ma almeno lo feci con bacio.
"Buongiorno amore!"
"Buongiorno tesoro!"
"Andiamo a fare colazione, che ho una fame da cani?"
"Dai, andiamo."
Nel salotto trovammo Sara e Tom che ci aspettavano. Erano ribaltati su un divano, ma sono dettagli.
"Allora ragazzi, voi cos'avete deciso di fare?"
"Noi ci stiamo, forza chiama il padrone di casa e Travis."
Due ore dopo c'erano 3 coppie che stavano decidendo quando partire per trasferirsi, e tre settimane dopo eravamo tutti nelle nuove case. Era inverno e faceva freddo, ma il mare era comunque bellissimo, e non c'era niente di meglio che fare l'amore su una terrazza al quarto piano anche in inverno, grazie ai vetri di chiusura.
Ora sono passati diec' anni, e viviamo ancora qui, tutti e sei, ognuno nel proprio appartamento. Io e Mark non ci siamo mai spenti un secondo, amiamo ancora la nostra terrazza e la nostra intesa. Anche per Sara e Tom è la stessa cosa, ma questa è un'altra storia.
"AMOOOREEE! Ho finito di fare la doccia, vieni?"
"Arrivo!"
Il resto credo che lo sappiate a memoria ormai, non c'è bisogno di descrivere niente, anche se meriterebbe.

-End.
 
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view post Posted on 16/1/2012, 22:09     +1   -1
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© Terri

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CITAZIONE
"Ma santo cielo, chissà al prossimo dosso che becco cosa succede! Le avrete distrutte! Ma che educazione sessuale vi hanno insegnato a scuola? Non vi hanno mai detto che la colonna vertebrale deve stare sul morbido?!"
"Carissimo Delonge. Se quel furgone ha resistito al tuo modo, più simile a una scimmia che a un umano, ha retto anche noi. E comunque non ce ne frega niente della schiena e del morbido, le nostre colonne vertebrali sono state appoggiate veramente poco!"

HAHAHA XD troppo bella XD
la storia è molto bella *-*
una cosa: quando dici
CITAZIONE
Dormire da sola era uno strazio. Le uniche due canzoni che riuscivo ad ascoltare erano "Always" dei Blink e "Please don't make me sleep alone" dei +44

please don't make me sleep alone intendi make you smile? O:
 
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drums182
view post Posted on 17/1/2012, 13:23     +1   -1




CITAZIONE (Kita» @ 16/1/2012, 22:09) 
CITAZIONE
"Ma santo cielo, chissà al prossimo dosso che becco cosa succede! Le avrete distrutte! Ma che educazione sessuale vi hanno insegnato a scuola? Non vi hanno mai detto che la colonna vertebrale deve stare sul morbido?!"
"Carissimo Delonge. Se quel furgone ha resistito al tuo modo, più simile a una scimmia che a un umano, ha retto anche noi. E comunque non ce ne frega niente della schiena e del morbido, le nostre colonne vertebrali sono state appoggiate veramente poco!"

HAHAHA XD troppo bella XD
la storia è molto bella *-*
una cosa: quando dici
CITAZIONE
Dormire da sola era uno strazio. Le uniche due canzoni che riuscivo ad ascoltare erano "Always" dei Blink e "Please don't make me sleep alone" dei +44

please don't make me sleep alone intendi make you smile? O:

Sì, hai ragione! è che la stavo ascoltando mentre scrivevo, e per riflesso ho scritto il pezzo di ritornello invece che il titolo!
Grazie per i complimenti comunque :D
 
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view post Posted on 17/1/2012, 14:19     +1   -1
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© Terri

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di niente ^^
ascolta ho aperto un topic nel caso tu avessi delle domande ancora, puoi scriverlo benissimoqui^^
 
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drums182
view post Posted on 17/1/2012, 15:33     +1   -1




CITAZIONE (Kita» @ 17/1/2012, 14:19) 
di niente ^^
ascolta ho aperto un topic nel caso tu avessi delle domande ancora, puoi scriverlo benissimoqui^^

Grazie! Faccio subito un salto a vedere! :D
 
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4 replies since 16/1/2012, 18:49   117 views
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