| La musica dei Blink-182 scuote Lucca e diverte il suo pubblico
LUCCA, 05 luglio - Divertenti. Questo è il primo aggettivo che viene fatto di associare ai Blink-182 quando sono sul palco. Hanno forza, si divertono e, forse ancora più importante, fanno divertire il pubblico. Il loro concerto di Lucca è stato soprattutto 'divertente', nel senso più esteso del termine.
La band punk-pop è salita sul palco del Lucca Summer Festival quando mancava circa un quarto d'ora alle 22: da quel momento è stata una continua esplosione di suoni che durerà fino verso le 23,30. Chitarre tiratissime, batteria sempre più potente, fino a far vibrare perfino gli alberi attorno alla piazza, danno vita a un concerto non lunghissimo, ma decisamente coinvolgente.
E la pensano così i tanti - si dice oltre 4mila spettatori - ragazzi venuti un po' da tutta Italia. Già, perché il concerto di Lucca era atteso da un anno e, in questo tour, si sono concessi solo un'altra data italiana, quella di Milano. L'età media del fan dei Blink-182 è abbastanza giovane: la cosiddetta Mtv Generation che non manca di accorrere all'appello di uno dei gruppi più popolari per questi ragazzi.
La musica dei Blink-182 è potente e, decisamente, la piazza risponde in maniera puntuale, cantando e ballando su ogni pezzo. Loro - Tom, Mark e Travis -, portano sul palco una scaletta che miscela sapientemente pezzi strafamosi, che passano in continuazione nella rotazione dei canali musicali, a canzoni lievemente meno note ai fans meno attenti. Aprono con 'Feelin this' e le fans più accanite iniziano a chiamarli per nome, esibire cartelli che inneggiano a questo o quel 'Blink' e gettano loro regali sul palco. Tipo un maialino rosa che viene preso e messo trionfalmente su una cassa a far loro compagnia per tutto il concerto.
Se la musica, anche i brani più datati come 'All the Small things', il singolo che li ha fatti conoscere anche in Europa, non risentono del tempo che è passato, l'aspetto dei tre ragazzi californiani risente un po' del tempo che passa: quando esordirono era il 1992, sono passati vent'anni e si vede. Soprattutto per qualche chilo di troppo che, però, non influisce minimamente sull'energia spesa sul palco.
Tra un brano e l'altro, i Blink non rinunciano a uno dei loro 'marchi di fabbrica': il fare spettacolo interloquendo con il pubblico, tra loro e scherzando su tutto. E così il concerto scorre via, piacevole e divertente. Già, perché i tre ragazzi californiani sanno come si fa spettacolo e dimostrano che, in questi vent'anni, hanno capito che il palcoscenico musicale può durare molto più di una stagione, come fin troppo spesso avviene per le band che si affacciano sul panorama musicale internazionale da qualche anno a questa parte.
E, per una volta, alla metà dell'ultima canzone 'Dammit', sono stati aperti i cancelli e le persone fuori sono entrate a sentire gli sgoccioli di un concerto e a vedere da vicino - più o meno - i tre Blink.
Una menzione speciale va ai All American Rejects, band supporter dei Blink-182: giovanissimi, ma grintosi e bravi, danno vita a un concerto di apertura molto interessante. Il genere è molto simile a quello dei Blink e, quindi, il pubblico è ovviamente conquistato dalla band americana. Alla fine, invece di essere il concerto di apertura che, spesso, non viene ascoltato con attenzione, riescono a catalizzare l'attenzione del pubblico che balla e batte le mani a tempo delle loro canzoni. Certo, per loro la strada è ancora lunga, ma sembra che il cammino intrapreso sia quello di una ricerca dell'affermazione in un genere che rimane 'evergreen'.
La scaletta del concerto di Lucca:
Feelin This
Up All Night
Rock Show
What's my age again?
Down
I Miss You
Wishing Well
Dumpweed
Always
Violence
After Midnight
First Date
Heart's all Gone
Man Overboard
Ghost on the dancefloor
All The Small Things
Josie
Encore:
Travis' Drum Solo
Carousel
Dammit
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