Jennifer Hoppus aka DeLonge;, JenxMarkxSkyexTom

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~__ J o s i e • DeLonge.}
view post Posted on 17/4/2009, 14:24     +1   -1





che macello questa fanfiction xD
inizialmente doveva essere una semplice Mark/Jen.. ma poi mi sono lasciata prendere la mano!!
Ambientata intorno al 99/00, mentre Jen che ricorda è al 2008!
Ho deciso di postarla anche qui perchè vedo che non ho più scritto nulla.. =(


partiamo...

----------------------------------


"Jen, ti dispiace venire un'attimo di qua?"
"Arrivo!"
Ed ecco che la settimana ricomincia... e, ovviamente, con lei tutti i viaggi da fare durante il giorno. Ma diciamo che non mi lamento. Ava è abbastanza grande ormai e con Jonas riesco a cavarmela anche da sola. Passando per il corridoio del salotto, non posso fare a meno di sorridere divertita alla vista di una vecchia foto dei Blink-182. Sono passati circa 8 anni da all'ora, eppure quel servizio fotografico riesce ancora a farmi lo stesso effetto.
Tom, Mark e Travis stanno in acqua, intenti a guardare l'obbiettivo, cimentandosi in pose da sirenette decisamente esilaranti. Poso lo sguardo su mio marito, come sono solita fare. Lo osservo attentamente; del ragazzo che era un tempo, è rimasto ormai poco. Mi apro in un sorriso sincero, non mi sono mai pentita delle scelte fatte. Nessun rimpianto.
Improvvisamente l'occhio mi cade su Mark, alla destra dell'uomo che, adesso, sono sicura di amare.
Con lui ho sempre avuto un buon rapporto, nonostante ciò che successe durante il periodo di Enema. Eravamo poco più che ragazzini e io non sapevo ancora a chi donare la mia vita.


INIZIO FLASHBACK.


"Ti dispiace spiegarmi cosa è successo?"
"Assolutamente nulla, perchè?"
Skye è decisamente furiosa. Anzi, forse non è l'aggettivo adatto, diciamo che è incredula. Un misto fra il meravigliato e l'incazzato.
"Jen, finiscila, con me non attacca. Ieri sera tu e Mark siete scomparsi nel nulla. Tom ti ha cercata ovunque... si può sapere che hai fatto?"
Abbasso la testa colpevole. Mi sento una stupida. Ho vaghi ricordi della scorsa notte, dovuti all'alcool e ad un emicrania mattutina, che non mi capitava da tempo.
Ricordo bene di aver litigato con Tom, poi la discussione avuta con Mark, uno sfogo di pianto decisamente imbarazzante e qualche minuto dopo, troppi vestiti sparsi sul pavimento. Oh cazzo! Vestiti sparsi sul pavimento?
"Skye... credo di aver fatto una stronzata!"
La mia migliore amica mi guarda confusa, ma le basta incatenare i nostri sguardi, per capire. Sgrana gli occhi sorpresa, mentre io vorrei sprofondare...
"Oh no.. no no no... ti prego Jen... dimmi di no..."
"No.."
Mi lancia un'occhiataccia stizzita. Giuro, se non fosse per la situazione sarei già scoppiata a ridere...
"Non sei affatto divertente!"
"Sei stata tu a dirmi di dirtelo..."
Si passa una mano sulla fronte, rassegnata...
"Jen.. hai fatto sesso con Mark?"
Improvvisamente il calorifero della stanza ha assunto un'aria interessante. Evito accuratamente di guardarla negli occhi, almeno finchè non si alza dal divano, raggiungendomi con poche falcate...
"La finisci di fare la gnorri?"
"Non sto facendo la gnorri..."
"Ah no? E allora me lo spieghi perchè ti sei incantata a fissare il calorifero del quale, fino a pochi secondi fa, non te n'è mai fregato un cazzo?"
Sbuffo indispettita...
"Va bene, hai vinto! E adesso cosa dovrei fare?"
"Chiama Mark!" conclude, annuendo con decisione. Mi apro in uno dei miei sorrisi sarcastici migliori, reprimendo la voglia di strozzarla..
"Si certo, perchè no! Poi magari chiamo anche Tom, e davanti ad una stupenda tazza di thè con i biscotti, chiaccheriamo di come ho raggiunto l'orgasmo con il suo migliore amico!"
Skye alza un sopracciglio, fissandomi con aria perplessa, poi non riesce a trattenersi; si stende sul divano, iniziando a ridere senza sosta...
"Lo trovi divertente?"
"Oddio.. si... abbastanza..." riesce ad articolare fra una risata e l'altra...
"Sei una merda!"
Si asciuga le lacrime, poi faticando a ricomporsi, torna seria...
"Seriamente, Jen.. devi parlare con Mark.. chiarire che eravate ubriachi persi e che si è trattato solo di uno stupido errore.."
Arriccio il naso, vagamente divertita..
"La fai facile! Però hai ragione... stasera vedrò di chiamarlo... questa storia va archiviata, prima che Tom sospetti qualcosa. E' fin troppo sveglio su certi argomenti..."
Annuisce convinta...
"Si, sono d'accordo"
Do uno sguardo veloce all'orologio del salotto, soffocando un'imprecazione: come al solito, sono in ritardo. Mi alzo dal divano e saluto Skye, incamminandomi subito dopo verso l'uscita di casa. Dovevo essere al lavoro almeno mezz'ora fa! Il capo non sarà affatto contento, ma sinceramente, ora come ora questo è l'ultimo dei miei problemi. Sospiro rassegnata, mentre la sensazione che nulla andrà come previsto, si insinua nella mia mente.


Sarà l'ennesimo sbuffo della giornata, ma non posso farne a meno! Dopo la ramanzina del capo, mi sono sorbita 6 ore ininterrotte di lavoro, più una di straordinario per essere arrivata in ritardo. Mi porto la matita alle labbra con fare pensieroso. Mark.
Ripenso alla notte passata, al fatto che non ero poi così tanto ubriaca da dimenticarmi due favolosi occhi azzurri puntati sul mio corpo... oddio no! Jen, ma che cazzo stai facendo? Adesso ti metti a fantasticare pure sul migliore amico del tuo ragazzo? Che è sbagliato, riesco a capirlo.. ma non posso fare a meno di pensarci.
Rosicchiando la matita nervosamente, ripenso al suo sorriso e a quanto mi abbia fatto sentire bene vederlo la scorsa notte. Qualche cazzata, due bicchieri in più di vodka e un bacio al gusto di pesca che avrebbe fatto sciogliere chiunque. Non sono il genere di persona che fa paragoni sessuali, lo trovo alquanto squallido. Però c'è da dire che Mark è totalmente diverso da Tom, sempre comunque molto passionale.
Con lui sembra quasi una gara... -è eccitante...- mi apro in un sorriso ebete decisamente stupido. Mi sento una perfetta idiota!

"Jen? JEN?"
Salto sulla sedia, soffocando a mezzavoce un'imprecazione e portandomi una mano al cuore sospirando...
"Cristo, Ashley! Vuoi farmi morire?"
"Si può sapere a che diavolo stavi pensando? Sono tre ore che ti chiamo!"
Mi gratto distrattamente la nuca con fare nervoso...
"Io.. beh... a nulla in particolare..."
"Sei rossa.."
La guardo confusa per qualche secondo..
"Eh?"
"Ho detto che sei rossa! Sembra che hai messo la faccia nel forno! Ti va di parlarne?"
"NO!"
La mia segretaria mi fissa interdetta con un misto di preoccupazione. Arrossisco alla pessima figura, scusandomi come meglio riesco..
"Voglio dire... no... non ce n'è bisogno, davvero..."
"O-ok! Senti... ero passata per riferirti che il capo ha deciso di spedirti a casa, ti vede strana in questi giorni e vuole darti una settimana di ferie.."
La prima botta di culo del mese! Sorrido radiosa, sistemando tutte le mie cose a posto, poi salutando Ashley mi dirigo verso la hall del grattacielo.
Meritato riposo!

Canticchiando raggiungo il vialetto di casa, parcheggio l'auto e una volta uscita, mi volto in direzione della porta d'ingresso. Sto per tirare fuori le chiavi dalla borsa, quando una figura in lontananza mi blocca il respiro. Non può essere...
"Finalmente sei tornata!"
"E tu che diavolo ci fai qui?"
Abbozza un leggero sorriso divertito...
"Non lo immagini?"
"Beh si.. ma pensavo dovessimo vederci più tardi..."
"Con Tom che torna da LA? Si... ottima idea! Che facciamo? Prepariamo una cenetta a lume di candela per tre?"
Gli lancio un'occhiataccia stizzita. Non c'è alcun bisogno di fare del sarcasmo...
"Falla finita, Hoppus! Ho capito l'antifona.."
Annuisce convinto...
"Non ne dubito.."
"Bene... vuoi accomodarti?"
Spingo la porta d'entrata, permettendogli l'accesso. L'appartamento non è esageratamente grande, ma confortevole. Tom ha insistito perchè ci venissi ad abitare e devo dire che mi trovo bene in questa zona. Il quartiere è quanto di più movimentato ci posse essere, ma alla fine preferisco così! Sono sempre stata un pò casinara anch'io... detesto i posti pacati e tranquilli.
"Posso offrirti qualcosa?"
Sposta velocemente lo sguardo nella mia direzione, ignorando per un pò il sopramobile che stava studiando...
"Si, una spiegazione..."
"Quella puoi chiederla alla bottiglia di vodka che ci siamo scolati! Sono sicura che saprà soddisfarti.."
Tempo pochi secondi.. e una risata riempie la stanza. Mi maledico da sola... a volte dimentico che con lui l'ironia non funziona...
"Ti fa tanto ridere?"
"No.. è che... lasciamo perdere. Ma ciò non toglie che penso di aver diritto ad una spiegazione..."
Ma sentitelo! Perchè io no? Mi porto le mani ai fianchi... in una posa molto simile a quella di mia madre! Mi detesto da sola in questo momento, ma non riesco ad impedirmi di essere incazzata nera. Che faccia tosta!
"Ti ricordo che era tua la lingua arrotolata nel mio orecchio..."
"Non mi pare ti dispiacesse.. non ho sentito lamenti, se non versi di piacere... quindi... sto aspettando.."
Avanzo di qualche passo. Improvvisamente la differenza di stazza e altezza non mi intimorisce affatto. Quando sono irritata o nervosa non bado a certe cose... non mi interesssa chi ho di fronte...
"Sei un pezzo di..."
"Ah ah! Piano con le parole... non si addicono ad una ragazza..."
"...stronzo!"
Scoppia a ridere per la seconda volta, mentre la vena sulla tempia comincia a pulsarmi in maniera quasi pericolosa.
"Non me ne frega di ciò che pensi! Io parlo cosi.. che ti piaccia oppure no! E comunque non sono l'unica a dovere delle spiegazioni qui..."
"Hai ragione... la mia è che volevo farlo da almeno 1 anno!"
Sgrano gli occhi all'inverosimile, assumendo una tonalità di rosso vagamente somigliante ad un semaforo. Devo risultare anche abbastanza buffa, dato l'ennesimo scoppio di risa incontrollate...
"Stai scherzando, vero?"
"Mai stato cosi serio in vita mia..." conclude. Lo osservo attentamente. Le mani in tasca, un sorriso ebete stampato in volto e dei capelli decisamente indomabili ad incorniciare il tutto. Sposto velocemente lo sguardo, imponendomi di non arrossire per la seconda volta nel giro di 3 minuti. Tutto questo è pazzesco... e adesso come ne esco fuori?
"Mark non... " sospiro rassegnata. Forza Jen... ce la puoi fare... "... per me si è trattato solo di un'errore, dovuto all'alcool e allo stato d'animo in cui mi trovavo..."
Annuisce, senza mai staccare gli occhi dal mio viso. Che abbia davvero capito?
"Certo... questo lo so perfettamente, Jennifer..."
Al suono della sua voce che pronuncia il mio nome, mi salta un battito cardiaco. Così non va proprio... calma... devo stare calma...
avanza di qualche passo, posizionandosi esattamente di fronte a me e sfiorandomi le labbra con le sue. La serratura della porta scatta all'improvviso, mentre io, colta di sopresa, mi sposto velocemente, tirando una testata all'Hoppus che, pochi secondi dopo, si tiene la fronte sofferente, imprecando ad alta voce...
"Ragazzi! Ma che stavate facendo?"
Cazzo! Questa non ci voleva...
"Tom... puoi dire alla tua ragazza che non sono fatto di gomma?"
Sposto velocemente lo sguardo da Mark al mio ragazzo, sentendomi una stupida in piena regola. Ora come ora non riuscirei nemmeno a dire "Ciao", figurarsi inventarmi una scusa plausibile per l'imbarazzante posa in cui eravamo...
"Jen! Che hai?"
"Eh? Oh.. niente... io... noi..."
Oddio, ecco il panico. Mark mi lancia un'occhiata veloce e capendo lo stato in cui mi trovo, si volta verso Tom.. prendendo parola...
"Ci siamo alzati dal divano per raccogliere l'accendino insieme.. e abbiamo avuto un frontale! La tua ragazza ha la testa dura..."
Tom annuisce, sghignazzando divertito, poi mi viene incontro, rubandomi un bacio al quale rispondo, puntando i miei occhi su Mark, che mi fissa senza voler dar segno di resa. Ci stacchiamo per riprendere fiato, mentre l'Hoppus si volta, incamminandosi verso l'ingresso.
"Bene, io vado! Mi raccomando DeLonge.. domani in studio.. puntuale!"
"Certo! Come al solito... ciao Mark..."
"Ciao HotP." volge il suo sguardo nella mia direzione, ma non riesco a sostenerlo e quasi senza accorgermene abbasso il mio..
"Ciao, Jennifer."
Il tono freddo mi sconvolge per un'attimo, facendomi sentire alla stregua di una sconosciuta. Improvvisamente la notte passata con lui ha il sapore della neve. Fredda e pungente.
"Ciao, Mark."
Un piccolo cenno col capo, poi la porta che si chiude con un tonfo, dietro la schiena del ragazzo al quale non riesco a smettere di pensare. Sospiro rassegnata, volgendo la mia attenzione su Tom, ora intento a disfare i bagagli, canticchiando "Aliens Exist" e modificando il testo a suo piacimento, con battute decisamente poco ortodosse. Sorrido divertita.. a volte è imbarazzante da quanto è coglione! Mi gratto distrattamente una guancia raggiungendolo subito dopo, per aiutarlo a mettere in ordine.

A cena con gli amici c'è sempre da divertirsi, specialmente quando la sorella del tuo ragazzo non la smette di ridere senza sosta. E' contagiosa.. e nel giro odi pochi secondi ci ritroviamo tutti a seguirla, ridendo divertiti. Sto scambiando due chiacchere con la mamma di Tom, cerco di far finta che tutto sia regolare, ma due occhi azzurri non si sono persi nemmeno metà dei miei spostamenti e io rischio di impazzire. Perchè continua a fissarmi? Porto il bacchiere alle labbra, sto facendo di tutto per non pensarci. Mi tengo occupata, spostando lo sguardo a destra e a sinistra del tavolo, evitando accuratamente di guardarlo in viso.
Mi sento a disagio, sono irrequieta e Tom presto se ne accorge...
"Tesoro, tutto bene?"
"Si.. certo.. perchè?"
Comincio anche a mentirgli... mi sento una perfetta stronza..
"Vado un secondo in bagno..."
"Ti accompagno..."
Una voce mi fa sobbalzare, il cuore pompa talmente forte da farmi male. Accidenti a lui... e a me..
"Non ce n'è bisogno.. so benissimo dov'è il cesso Hoppus, grazie mille!"
Le sue labbra si curvano all'insù, in un leggero sorriso divertito...
"Non montarti la testa... devo solo andarci anch'io!"
Sbuffo rassegnata e seguendolo, mi incammino verso i servizi di casa DeLonge. Lo guardo di sottecchi, non del tutto convinta. Ho la forte sensazione che presto mi incazzerò... e non poco...
"Si può sapere che cazzo ti frulla in testa?"
"Non capisco a che ti riferisci.."
Mi blocco stizzita... avrei voglia di prenderlo a pugni, fa anche finta di niente...
"Non fare il furbo con me, non attacca! Sono ore che mi fissi... vorrei tanto saperne il motivo..."
"Mi piaci..." conclude con una indifferente scrollata di spalle. Apro la bocca, per poi riuchiuderla subito dopo. E' disarmante come riesce a spegnerti con poche parole. Che sia sincero, non ho dubbi... ma mi chiedo se riesce a comprendere a fondo la gravità della situazione e di ciò che abbiamo fatto la scorsa notte...
"Mark... io..."
"Lascia stare, non devi dire nulla... se ricapiterà... sarà perchè lo vorrai..."
Arrossisco furiosamente! Ma che diavolo si è messo in testa? Perchè mai vorrei rovinarmi l'esistenza e buttare al cesso una storia di 2 anni solo per qualche scopata?
"Ma cosa vai blaterando? Sei impazzito?! Io non ho alcuna intenzione di..."
"Senti, te lo ripeto.. mi rompo il cazzo a fare mille giri di parole, come se non bastasse mi sto anche pisciando addosso, quindi se non ti dispiace..."
Si chiude la porta del bagno alle spalle. La vena che ho in testa minaccia di scoppiarmi da un momento all'altro, gli rifilo un'insulto decisamente poco carino, mentre il suono della sua risata divertita mi giunge alle orecchie.
Fantastico! Ci mancava solo questa, stizzita ritorno in salotto, salutando tutti e pregando Tom di darmi uno strappo a casa, con la scusa di una forte emicrania. Anche se, a dire il vero, non è propriamente una palla!


Che bello godersi la pace della stanza buia, all'una di notte. Mi da la possibilità di pensare e rimettere in ordine le idee, ne ho davvero bisogno.
Sono confusa e mi sento colpevole per l'effetto che Mark ha sul mio corpo... so che se proverà a farsi avanti nuovamente, io non avrò la forza di respingerlo e questo mi spaventa. Skye è convinta che io debba riprovare a parlarci... la fa facile lei... non conosce il soggetto! Sbuffo infastidita, tirandomi le coperte fino al mento. Ma come ci sono finita in questa situazione? Un rumore sordo spezza il filo dei miei pensieri, costringendomi a sollevarmi, mettendomi seduta... -che diavolo sta succedendo?-
Indosso le ciabatte, scendendo dal letto e dirigendomi a passo calcolato verso l'entrata. Sbircio dalla porta; sembra che qualcuno stia bussando con insistenza... ma chi può essere a quest'ora?
Mi faccio coraggio, e spalanco l'entrata... ma non appena riesco a mettere a fuoco l'immagine che mi si para davanti, ho la consapevolezza di aver fatto una stronzata.
Mark Hoppus, completamente fradicio dalla testa ai piedi, se ne sta fisso sull'uscio, osservandomi con decisione.
"Posso entrare? Sei sola?"
Rimango a fissarlo imbambolata per alcuni secondi, poi torno alla realtà e mi sposto di lato per permettegli l'ingresso
"Si può sapere cosa ti dice il cervello? Che cazzo ci fai qui a quest'ora? Con questo temporale poi... Hoppus, sei diventato completamente sce.."
Ma non riesco a finire la frase, che le sue labbra si chiudono intorno alle mie, impedendomi di continuare. Assecondo il bacio, arrivando persino a posare le mani sul suo petto. Poi mi impongo di staccarmi, allontanandolo da me, come se scottasse. Ma forse, è proprio così che mi fa sentire averlo vicino...
"Avevo bisogno di baciarti..."
"No, mio caro. Tu hai bisogno di un'analista... e ora se non ti dispiace, me ne torno a letto! L'uscita la conosci, buona notte, Mark."
Incurva le labbra in un sorriso vagamente divertito. Mentre io stringo i pugni, voltandoni in direzione della mia stanza. Faccio in tempo a fare appena due passi, che mi agguanta per il braccio, costringendomi a voltarmi per guardarlo dritto negli occhi. Due pozze azzurre che non riesco ad impedirmi di fissare meravigliata...
"Mi spieghi perchè ti comporti così?"
"Perchè IO mi comporto così? Ti ricordo che la sottoscritta ha un ragazzo... e non un ragazzo qualsiasi. Ma il tuo migliore amico!"
Annuisce lentamente, poi riprende il discorso...
"Si, questo lo so. Ma non posso farci niente, Jen. E' l'effetto che mi fai, non riesco ad ignorare questa cosa... ci sto provando, ma non ce la faccio."
"Tutto questo è assurdo. Cosa stai cercando di dirmi?"
Si passa le mani fra i capelli, scompigliandoli ulteriormente. Non è consapevole dell'effetto che suscita con quel gesto...
"Ti sto chiedendo una possibilità..."
Lo fisso confusa per un pò... poi esplodo
"TU SEI COMPLETAMENTE IMPAZZITO! COSA DELLE PAROLE "IO HO UN RAGAZZO" NON TI è CHIARO?"
Il suo sguardo si indurisce di colpo, mentre io indietreggio di un passo. Non c'è nulla in questo momento del Mark ironico che passano i media. Sono spaventata..
"Mi sembra di averti già detto che lo so perfettamente. Ti chiedo solo di non tagliarmi fuori dalla tua vita. Potresti capire, col tempo, che forse siamo fatti per stare insieme... non hai mai pensato a questo?"
Volto la testa, in stato di completa confusione. Destra e sinistra, spostando lo sguardo velocemente da un punto impreciso all'altro. Non può essere... tutto questo è pazzesco. Mi sta praticamente chiedendo di essere amanti. Ha una vaga idea di cosa questo comporti? E' impossibile... come faremo poi a nasconderci? Tom vive praticamente con lui. Mi passo le mani sul viso, imprecando a mezzavoce..
"Non possiamo, Mark."
"Allora sto aspettando una motivazione valida alla tua risposta."
"Ma non ci arrivi? Come diavolo facciamo? Come possiamo passarla liscia con i nostri amici.. e sopratutto con Tom. Non siamo sconosciuti. Stiamo insieme 24 ore su 24, tutti quanti. E' impossibile riuscire a nascondersi."
Avanza di un passo, prendendomi per la vita e accostando la bocca al mio orecchio. Brividi sparsi mi salgono lungo la schiena...
"Difficile, ma non impossibile. E qualcosa mi dice che tu vorresti..."
Mi mordo il labbro inferiore con forza, reprimendo a fatica la voglia di piangere. Piangere, perchè ha dannatamente ragione...
"Si, forse hai ragione... ma questo non cambia le cose..."
Sposta il viso, quel tanto che basta per riuscire a fissarmi negli occhi. Arrossisco un pò...
"Non mi arrendo, mi dispiace..."
Mi ruba un bacio, senza lasciarmi nemmeno il tempo di replicare, poi sparisce oltre la porta d'ingresso, chiudendosela alle spalle e lasciandomi sola con i miei pensieri.
Stanotte, di dormire, non se ne parla nemmeno.


"Tesoro, ma che hai?"
"Nulla, davvero.. sono solo un pò stanca per il lavoro.."
Ecco fatto, complimenti Jennifer! Una scusa più stupida non te la potevi inventare. E' passata una settimana dalla discussione avuta con Mark, e io non riesco a togliermelo dalla testa. Assurdo... non faccio altro che pensare a lui, ascolto praticamente ogni giorno qualsiasi canzone dei Blink mi passi sotto mano e ogni volta rimango imbambolata a sentire la sua voce, come adesso...
"Ti eri incantata..."
Mi mordo la guancia con fare nervoso. Devo stare più attenta a come mi comporto con Tom...
"Hai ragione... scusami, stavo pensando al mio capo e al fatto che ultimamente si diverte a torturarmi.."
Mi rivolge un sorriso comprensivo, vagamente divertito, prima di baciarmi lentamente. Mi sento una vera merda. Non è così che volevo andassero le cose, ma in questi 7 giorni, Mark non mi ha lasciata respirare un'attimo. Ho imparato a mie spese cosa significassero le parole di quella notte. Mi fissa continuamente, sorridendo in modo sghembo e decisamente malizioso, fuori a cena sembra non gli freghi nulla di ciò che lo circonda, ma si diverte a torturarmi con veloci occhiate eloquenti e mani che vagano sotto al tavolo. Se continua di questo passo, finirò per impazzire. E la cosa più pazzesca è che Tom non si accorge di niente...
"Ah dimenticavo..."
La sua voce mi riporta alla realtà, scuoto leggermente la testa tornando a guardarlo...
"Sarò via per le prossime due settimane. Ho un'intervista importante a Las Vegas e non posso mancare. Ma tranquilla... Mark rimarrà qui..."
Sgrano gli occhi incredula. Tranquilla? TRANQUILLA? Ok.. calma Jen.. respira..
"Ma Tom.. sei appena tornato a casa..."
Si passa una mano fra i capelli, sospirando...
"Hai ragione... ma ti prometto che non appena finirà tutto, staremo insieme e non accetterò proposte lavorative per almeno un mese..."
Abbasso lo sguardo sconfitta. Si, questa l'ho già sentita. Ma sinceramente al momento la mia vita sentimentale con lui è l'ultimo dei miei problemi. Mark... come cazzo farò ad evitarlo in questi 15 giorni? Con Tom di mezzo era tutto più semplice... ma ora che avrà campo libero, non so se riuscirò a tenerlo a bada. Passo velocemente una mano sul viso, soffocando un'imprecazione..
"D'accordo... va bene... quando partirai?"
"Dopodomani ho il volo per LV..."
Annuisco debolmente, prima di lasciarmi andare alle coccole. Stanotte non voglio pensare a nulla. Farò l'amore col mio ragazzo, senza stupidi occhi azzurri ad occuparmi la mente. Ci sarà tempo domani per schiarirmi le idee e trovare una soluzione a questo catastrofico problema.


I primi 3 giorni? Un completo disastro!
L'impianto elettrico del mio appartamento è completamente andato a puttane, il tecnico ha dato 8 giorni di tempo per le riparazioni.. e indovinate un pò dove mi sono dovuta trasferire?
"Vuoi stare in salotto tutto il tempo?"
"P-r-e-c--i-s-a-m-e-n-t-e."
Il volto sghignazzante di un Mark Hoppus completamente euforico mi si para davanti. Reprimo la voglia di mandarlo a fanculo, ma giusto perchè sono un'ospite! Infondo l'educazione è una dote che si acquisisce pian piano...
"Avanti, Jen.. non essere ridicola.."
Pianto i piedi sul pavimento, come una bambina capricciosa. In effetti, mi sento a dir poco una stupida...
"Hoppus! Non so cosa ti frulli in quella testolina bacata e francamente nemmeno lo voglio sapere quale vena da crocerossino ti ha spinto ad offrirmi il tuo aiuto.. ma ti garantisco che se pensi anche solo per un'attimo di..."
Porta le mani davanti, senza smettere di ridere....
"Ehi, vacci piano! Così ti parte una coronaria... in questa casa ci sono la bellezza di 5 camere da letto.. quindi, non vedo dove sia il problema!"
Inarco un sopracciglio vagamente scettica. Qui i conti non tornano... chissà perchè ma non riesco a fidarmi completamente di lui. E' paradossale, ma un secondo prima sembra serio, poi diventa il Re dell'ironia. E io non so più a che faccia credere. Sospiro rassegnata, infondo non ho altra scelta.
"Va bene... ma se provi a sfiorarmi ti castro! Sono stata abbastanza chiara...?"
Arriccia il naso in un gesto sarcastico, ma non accenna a rispondermi. Pessimo segno! Mi passo le mani sul viso, imprecando ad alta voce, mentre una risata maschile riempie la stanza. Si, saranno due settimane decisamente lunghe.


"Don't waste your time, on me... you're already... the voice inside my head... i miss you..."
Eh si! Mi ci voleva proprio una doccia rilassante.. specialmente dopo la discussione di stamattina con quello zotico. Mi chiedo come faccia a non prendere mai nulla sul serio. Ha 25 anni suonati e si comporta come un'adolescente.
Un "toc" alla porta del bagno, accompagnato da una risata divertita mi fa sobbalzare. Sbuffo infastidita...
"Che diavolo vuoi?"
"Ma canti sempre mentre ti lavi?"
Apro la bocca, per poi richiuderla subito dopo. Maledizione! E' bene fare attenzione d'ora in poi a come mi comporto... specialmente a sopprimere alcune abitudini decisamente imbarazzanti..
"Fatti i cazzi tuoi, Hoppus!"
Ennesima risata, ennesimo salto di nervi. Se continua di questo passo impazzirò prima dell'inizio del mese! Maledizione a me, a lui e a Tom. Mi sposto una ciocca bagnata di capelli dietro l'orecchio voltandomi lentamente, con l'intenzione di agguantare il bagnoschiuma, non riesco a connettere la situazione, finchè non mi ritrovo il volto sorridente di Mark a pochi centimetri dal mio viso. Faccio un balzo indietro dalla sopresa, poi mi rendo conto della situazione e del fatto che lui si trova completamente nudo in una vasca decisamente troppo stretta per due persone adulte.. mi copro entrambi gli occhi con le mani, arrossendo fino alla punta dei capelli.
"MA SEI IMPAZZITO? FUORI!"
Se la ride di gusto, prima di agguantarmi un braccio, costringendomi a spostarlo dal viso. Serro gli occhi con forza...
"Non mi dire che sei in imbarazzo?"
"Noooo.. ma cosa te lo fa pensare!? Io ospito tutti i giorni uomini nudi nella doccia con me!"
Lo sento sghignazzare, poi il silenzio...
"Jen... adesso parliamo..."
"Non dire cazzate! Ti sembra il luogo adatto? Poi vestiti! Dio.. sei un'animale!"
"Puoi finirla di insultarmi ogni 5 volte a frase?"
"Non è colpa mia se mi ispiri solo insulti."
Sbircio leggermente da una fessura delle dita. Giuro, non era mia intenzione farlo! Ma la situazione è talmente assurda, che la ragione è andata a farsi benedire da tempo ormai. Lo vedo passarsi una mano fra i capelli, scompigliandoli.. mi mordo il labbro inferiore, serrando le dita subito dopo. Dannazione alla mia curiosità!
"Stai sbirciando..."
"Non dire idiozie!"
"Perchè non puoi finirla di fare la preziosa e ammettere una buona volta che ti piaccio?"
Sposto le mani dal viso con stizza, sostenendo il suo sguardo...
"Non è vero, cazzo..."
E' un'attimo. Il suo braccio contro le piastrelle e la mano premuta sulla leva dell'acqua fredda. Lancio un'urlo stridulo, maledicendo qualsiasi cosa mi passi per la testa, generazione Hoppus completa, mentre il signorino non riesce a smettere di ridere. Maledetto bastardo!
"Sei uno stronzo apocalittico!"
Annuisce convinto..
"Si.. me lo dicono in molti..."
Si avvicina lentamente e io non ho la forza di allontanarmi, mi spinge contro le piastrelle della vasca, non voglio fermarlo, non voglio fermarmi. Lo lascio fare. Ci baciamo a lungo, ma non è mai abbastanza.
Le gambe mi cedono, mentre con forza mi aggrappo alla sua schiena. La sua mano sposta la leva dell'acqua verso il cerchietto rosso. Presto, ci ritroviamo a fare l'amore sotto ad un dolce getto di acqua tiepida.


Sono passati circa 4 giorni da quella sera. Dopo il fatto, ci siamo guardati negli occhi. Lui mi fissava intensamente, mentre io a malapena riuscivo a sostenere il suo sguardo. Non gli ho nemmeno lasciato il tempo di parlare, sono schizzata via dal bagno, rinchiudendomi a chiave nella mia stanza, senza più uscire.
Quando esce per andare in studio, lentamente apro la porta e mi fiondo in cucina per raccattare un pò di roba da mangiare e una bottiglia d'acqua, tornando in camera subito dopo.
L'orologio sulla parete segna le 8 di sera ormai, Mark sarà di ritorno da un momento all'altro. Improvvisamente i miei pensieri vanno a Tom, mi sento una merda. Sono una pessima persona e non posso fare a meno di piangere... lui mi ama... e io l'ho tradito. Come se non bastasse, non con un ragazzo qualsiasi... ma con il suo "fratellone". Le lacrime non danno segno di volersi fermare, mentre il rumore di una serratura che scatta, mi arriva alle orecchie. Porto le braccia al petto, preparandomi all'ennesima sfuriata.
"Jen?"
Non rispondo, aumentando la presa sulle mie gambe e imponendomi di stare calma. Sento i suoi passi su per le scale, poi il rumore dei pugni sul legno della porta
"Cazzo! Sono quasi 5 giorni che sei chiusa la dentro! Attenta, Jennifer... non farmi incazzare ulteriormente, apri questa dannata porta o ti giuro che la sfondo!"
Sbuffo infastidita. La stessa scena si ripete da giorni ormai, non mi faccio intimidire e torno a fissare un punto impreciso davanti a me. Mi passo velocemente una mano fra i capelli, ma non appena sento un rumore sordo provenire da fuori, mi volto in direzione dell'ingresso. Pazzesco, si sta avventando davvero contro la porta! Se continua di questo passo la sfonderà sul serio. Mi alzo di scatto, avanzando verso l'entrata...
"Maledizione! Apri!"
Poso la mano sulla maniglia, poi facendomi coraggio spalanco la porta, ritrovandomi davanti il volto di Mark, leggermente trasfigurato dalla rabbia e due occhi azzurri, fissi nei miei...
"Si può sapere che cazzo credi di fare?"
"Io? Che cazzo credi di fare tu semmai! Hai deciso di sfondarti casa da solo?"
"Non provare a sviare il discorso, Jennifer. Con me non attacca..."
Sposto velocemente lo sguardo di lato, non riesco ad affrontare il suo..
"Cosa vuoi che ti dica, Mark?"
Lo sento sbattere violentemente una mano contro alla colonna in legno. Faccio un balzo indietro sopresa e leggermente spaventata. Quando fa così non riesco a gestirlo...
"Tanto per cominciare vorrei che mi parlassi, dato che non lo fai da giorni. Si può sapere cosa ho fatto di sbagliato? Mi pare di ricordare che lo volessi anche tu..."
Gli occhi mi pizzicano, a fatica riesco a trattenermi dal piangere. Non devo farlo davanti a lui...
"E' questo il punto! Dannazione, ma come fai a non capire? E' proprio perchè lo voglio! Noi non possiamo farlo..."
"Mi sembra un pò tardi ormai, non ti pare?" conclude ironico
"Sto cercando di dirti che è stato un'errore, Hoppus. E che non deve ricapitare."
Lo vedo abbassare la testa, scuotendola lentamente.. in senso di diniego
"Un'errore... UN'ERRORE? C'ero anch'io Jen.. e non sono sordo. Non era il nome di Tom quello che urlavi.. ma il mio."
Serro le labbra con forza. Ha ragione e questo mi impedisce di ribattere come vorrei. Mi piacerebbe riuscire a ragionare con la mente lucida, ma ora non ne sono in grado. Vorrei fargli capire quanto lo desidero e allo stesso tempo allontanarlo da me...
"Ero consapevole di fare sesso con te, Hoppus. Se stai insinuando che stessi pensando a Tom in quel momento, ti sbagli di grosso."
Stacca le mani dal legno, avanzando verso di me... indietreggio lentamente, fino a toccare la barra in acciaio del letto.
"Fai l'amore con me, allora..."
"C-cosa?"
Mi guarda con decisione e il mio cuore accellera i battiti...
"Hai capito benissimo, Jen. Ti sto chiedendo di fare l'amore..."
La rabbia di essere trattata come se fossi una sua proprietà, si impadronisce di me.
"Sei per caso impazzito? Tu comandi e io apro le gambe? Vaffanculo, Hoppus. Non sono la tua puttana personale."
Riduce gli occhi a due fessure, indurendo lo sguardo...
"Non mi pare di aver detto questo..."
"Non dire cazzate! Ti ho sentito benissimo.. tu hai..."
"...io ti ho semplicemente chiesto di fare l'amore. Ti voglio, tu mi vuoi. Non c'è nulla di sbagliato in questo..."
"Oh si certo, come no! Vallo un pò a spiegare a Tom!" concludo, con evidente sarcasmo. Sembra impossibile che non si accorga di quanto sia realmente sbagliato. Mi accarezza la guancia, ignorando le mie parole. Lo lascio fare, chiudendo gli occhi e godendo appieno delle emozioni che mi regala il sentirlo così vicino. Mi ruba un bacio a fior di labbra, ma quando provo ad approfondire il contatto, si ritrae, fissandomi negli occhi con sguardo divertito.
"Non possiamo, ricordi?"
Arrossisco alla pessima figura. Che stronzo! L'ha fatto apposta...
"Sei un..."
"Dimmi che lo vuoi..."
Sgrano gli occhi confusa, ma non appena comprendo il significato delle sue parole, mi sento a disagio e non riesco ad impedirmi di arrossire per la seconda volta...
"Jennifer... guardami..."
Sollevo lo sguardo lentamente, per incontrare due iridi azzurre, più scure del solito...
"Mi vuoi?"
Annuisco lentamente. Non provo vergogna ad ammetterlo, anche se il leggero rossore di prima, non abbandona le mie gote nemmeno per un'attimo...
"Ti voglio, Mark."
Sorride compiaciuto, con un misto di malizia e questa volta il bacio che ci vede protagonisti, di casto non ha decisamente nulla. Senza staccarci, indietreggiamo lentamente verso il letto. Piano, mi fa stendere sul materasso, mentre quasi senza accorgermene lo trascino in basso, sopra il mio corpo.
"Non so se riuscirò a fermarmi...."
riesce ad articolare fra un bacio e l'altro.
"...non ti sto chiedendo di farlo..." concludo con decisione.
Un'ultima occhiata, prima di tornare nel nostro piccolo mondo. Un'altra notte insieme, i rimpianti, forse, li rimanderò a domani.
Non so cosa mi fai, Mark. Ma non riesco a ragionare quando sono con te.
Persa fra le sue braccia e la nostra passione, non potevo ancora immaginare cosa sarebbe successo da li a qualche ora.

"AHHHHHHHHHHHH!!!"
Mi alzo di scatto, giusto in tempo per vedere Mark rotolare sul fianco e finire rovinosamente a terra, accompagnando la caduta con una serie di epiteti deciamente poco raffinati.
"E tu che cazzo ci fai qui?"
A fatica metto a fuoco l'immagine che ho davanti e non appena la sagoma si fa nitida, arrossisco di botto, stringendomi il lenzuolo al petto.
"Skye!" quasi urla Mark, alzandosi di scatto dal pavimento e mostrandosi alla mia migliore amica completamente nudo.
"Cazzo, Hoppus!"
"Si... è cosi che lo chiamano..." risponde, sghignazzando.
La vedo coprirsi il viso con entrambe le mani soffocando un "Vaffanculo" poco convinto e sfiorando una tonalità di rosso accesso simile a quella del semaforo sulla strada. Non riesco a controllarmi e scoppio a ridere di gusto...
"C'è poco da fare i buffoni! Che cazzo ci fai tu qui?"
"Non è evidente?"
Sbuffa irritata, portando le mani al cielo in segno di resa.
"Grazie, ci arrivavo anch'io che non avete giocato a scacchi! Ma siete forse impazziti?"
"E perchè, di grazia?"
Ci guarda allibita, spostando lo sguardo da me a Mark, come se fossimo due alieni...
"Perchè? E me lo chiedi pure, Jen? Tom sarà qui da un momento all'altro..."
Conto mentalmente fino a 5, metabolizzando la notizia, scambio un'occhiata di panico con Mark, poi esplodo...
"CHE COSA HAI DETTO???"
"Hai capito benissimo! Se qualcuno di voi stanotte avesse risposto al telefono, sarebbe stato meglio!"
Mi alzo di scatto, agguantando gli slip e intimando a Mark di vestirsi immediatamente. Questa non ci voleva. Mi sto infilando i jeans, quando il suono del campanello, ci fa gelare a tutti e tre.
Cazzo. Improvvisamente, mi viene un'idea; finisco di vestirmi velocemente, poi mi volto verso la mia migliore amica..
"Skye... spogliati!"
Boccheggia per un pò, fissandomi sconvolta, mentre il campanello suona per la seconda volta..
"Cosa??? Sei per caso impazzita?"
Le faccio segno di abbassare la voce...
"Mi è venuta un'idea! Fidatevi di me... Mark... entra nel letto... Skye... spogliati e raggiungilo..."
Il rossore che le imporpora le gote, mi fa riflettere. E se fosse...?
Il suono del campanello spezza il filo logico dei miei pensieri. Ci sarà tempo dopo per i chiarimenti. Skye mi deve parecchie spiegazioni.
"Cosa cazzo fate li impalati?" sibilo nervosa...
"Cosa dovremmo fare, di grazia?"
"Mark, falle apoggiare la testa sul tuo petto... e avvicinatevi di più..."
"Tutto questo è pazzesco..."
"Ti lamenti pure? Guarda che metà della popolazione mondiale femminile, vorrebbe stare al tuo posto..." la voce ironica di Mark mi raggiunge, mentre soffoco un'imprecazione. Che diavolo stanno facendo quei due? Devono dare l'idea di aver fatto sesso per tutta la notte e cosa fanno? Si mettono a battibeccare come degli stupidi...
"A me non importa un fico secco della popolazione mondiale femminile, Hoppus... e cerca di tenere le mani a posto!"
"E' quello che sto facendo!" conclude sghignazzando...
"Ti faccio notare... che è il mio culo quello che stai palpeggiando da più di un'ora!"
Mark scoppia a ridere, mentre il campanello suona per la 4 volta e io soffoco un'imprecazione.
"La volete smettere??? Vado ad aprire... cercate di recitare! Ne siete in grado?"
Li vedo annuire, Skye con meno decisione. Sospiro rassegnata e mi decido a spalancare la porta.

"Tesoro! Ma dove eravate finiti tutti? E' un'ora che sono qua fuori!"
"Si.. hai ragione.. scusami.. è che..."
Lo vedo spalancare gli occhi dalla sorpesa. Forse il mio piano potrebbe anche funzionare...
"Oh. Mio. Dio. Mark... Skye!!!!"
"TOM!"
"Porca troia, Hot Pants! Ma che cazzo ci fai già qui?"
E l'oscar come migliore attore va a: Mark Hoppus! Tarataratatà! Sorrido compiaciuta. Quella che mi preoccupa è la mia migliore amica. Ha il volto completamente rosso dalla vergogna e non riesce ad articolare nemmeno una parola....
"Complimenti! Ma.... Jen..."
Si volta a fissarmi...
"...li hai beccati, vero? Di la verità..."
Annuisco con decisione. Si, decisamente è stata una brillante idea! Skye si alza di scatto, provando a spiegare. Inizio a sudare freddo e con le braccia la supplico di fare silenzio, reggendo la farsa. Sospira rassegnata, mentre senza voce le dico un grazie, muovendo le labbra.
Evidentemente Mark non ha visto la scena, perchè per rendere più realistico il tutto, volta la mia migliore amica, baciandola con trasporto. Tom ride divertito e io mi schiaffo una mano sul viso.
Che razza di imbecille! Mi rendo conto, però, che Skye non fa nulla per porre fine al bacio. Che si stia immedesimando nella parte? No, è da escludere. La conosco bene, avrebbe mandato tutto al diavolo, dandogliene di santa ragione. Se non l'avesse voluto anche lei, ovvio. Ehi... un secondo... allora questo signifca che...
"Va bene, basta così! Direi che il bentornato è stato di mio gradimento! Ragazzi, vado di sopra a disfare le valigie. Scusa Mark... non sono ancora riuscito a passare da me... ho pensato di venire direttamente qui, ti dispiace?"
"No.. figurati.. vai pure..."
Tom si dirige verso le scale, mentre tutti e tre tiriamo un sospiro di sollievo. Volto lo sguardo verso la mia migliore amica, che lo abbassa di colpo, non riuscendo a sostenerlo.
Avevo ragione. Skye mi deve delle spiegazioni.


"Allora? Sto aspettando!"
"Non ho la più pallida idea di cosa tu stia parlando..."
Sollevo un sopracciglio cercando di stare calma. Skye non è mai stata una persona in grado di mentire, anzi, a dire il vero non le riesce affatto bene! E come volevasi dimostrare, questo è il risultato...
"E invece credo proprio di si.... di un pò, mi hai preso per stupida?!"
Mi lancia un'occhiata veloce, poi abbassa lo sguardo. Lo sapevo! Avevo indovinato...
"Tu sei innamorata di Mark!"
Alza la testa di scatto, sgranando gli occhi allarmata e intimandomi di fare silenzio...
"Shhhh!! Cosa urli! Vuoi per caso che ci sentano?"
Mi passo una mano sul viso, imprecando. Mi sento anche una completa idiota. Se si fosse confidata prima... io non ci sarei mai finita a letto! Non sono fatta così... e poi.. Skye è come una sorella per me. Improvvisamente il pensiero di aver fatto sesso con il ragazzo di cui la mia migliore amica è innamorata, mi fa salire il sangue al cervello. Sono incazzata... con lei perchè non mi ha detto nulla, ma sopratutto con me stessa... perchè non sono riuscita a capirlo prima. Sbatto violentemente le mani sul tavolo...
"Sei una stupida!"
"E cosa sarebbe cambiato? Dimmelo Jen.. avanti.. cosa avresti fatto?"
Sorpasso il tavolino in vetro del salotto, spostandomi di fronte a lei...
"Cosa avrei fatto? Niente! Ecco cosa avrei fatto! Ciò che avrei dovuto fare!!! Dannazione a te!"
Mi guarda con odio.. prima di alzarsi dalla poltrona e sfidarmi con lo sguardo...
"Non è cosi semplice, Jen. Mark è attratto da te... e questa cosa non può cambiare..."
"Questo lo dici tu!!!! Non gli hai mai detto nulla... Skye... Mark ignora ciò che provi..."
"E DEVE CONTINUARE AD ESSERE COSì!"
Mi passo una mano sulla faccia, provando a farla ragionare. Tutto questo è assurdo...
"Non dire cazzate! Perchè sono io... se era un'altra, a quest'ora lo avresti perso..."
"Perso cosa?? Non sono la sua ragazza... non sono nulla per lui..."
Come fa a sottovalutarsi in questo modo?
"Dio.. ma ti senti quando parli? Finiscila di piangerti addosso e prova ad essere sincera..."
"Come è stato?"
Sgrano gli occhi per qualche secondo fissandola confusa...
"N-non riesco a seguirti..."
"Hai capito benissimo, Jen..." abbozza un sorriso stanco e malinconico. Mi sento una stronza...
"...ti ho chiesto com'è stato fare l'amore con lui..."
Sono a disagio... mi torturo nervosamente le mani, cercando di deviare il discorso come posso. Ma Skye non me lo permette...
"Non vuoi dirmelo?"
"Non è questo! O meglio... si... in effetti non voglio proprio dirtelo. Io mi sentirei male se dovessi sentirmi dire dalla mia migliore amica come è stato fare l'amore col ragazzo che amo..."
Annuisce leggermente. Ha gli occhi lucidi, nonostante quel sorriso non abbandoni le sue labbra nemmeno per un momento. Si avvia verso la porta d'uscita; ma prima che esca da questa casa.. ho una cosa da chiederle...
"Da quanto tempo?"
Posa la mano sulla maniglia, mentre, spingendola verso il basso, si volta a guardarmi...
"2 anni."
Detto questo, esce definitivamente dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
Mi lascio andare sul divano, sospirando pesantemente. Non va... non va per niente bene! Devo parlare con Mark. Subito. Sposto lo sguardo verso l'orologio appeso al muro. Mezzanotte. Mi alzo di scatto e velocemente agguanto una giacca, uscendo poco dopo.


"Hoppus! Maledizione.. apri!!!"
Se non si decide, giuro che la butto giù. Sono 10 minuti che sto qua fuori a congelare... dove cazzo è finito?! Sto per lanciare una serie di insulti decisamente poco carini, quando la porta si apre, rivelandomi il volto assonnato di un Mark Hoppus in boxer.
"Si può sapere che ci fai a quest'ora qui?"
Non gli lascio nemmeno il tempo di spalancare del tutto la porta, che entro in casa come una furia, spostandolo di lato. Solleva un sopracciglio, vagamente divertito...
"No prego... accomodati, ma che disturbo! E' appena mezzanotte e mezza! Fai come se fossi a casa tua... a proposito, un drink?"
Gli lancio un'occhiataccia di fuoco, prima di levarmi il cappotto e lanciarlo sul divano...
"Finiscila di fare il buffone. Dobbiamo parlare..."
"A proposito di...?"
Avanzo nella sua direzione, decisa a digliene 4!
"A proposito di Skye! Razza di coglione che non sei altro..."
Mi fissa confuso per qualche secondo, poi si sposta verso la cucina. Non mi faccio problemi e lo seguo tranquillamente...
"Mi stai ascoltando?"
"Si... continua..."
Levo le mani al cielo esasperata. Reprimendo la voglia di strozzarlo...
"Vuoi degnarti di guardarmi almeno in faccia quando ti parlo?"
Si volta di scatto, continuando a bere come se nulla fosse...
"Allora? Se permetti avrei anche sonno! Sai com'è.. dormivo... prima che una pazza in gonna e tacchi a spillo si presentasse come una furia nel mio salotto! A proposito.. gran belle gambe..." conclude, incurvando le labbra all'insù e portandosi il bicchiere alla bocca per bere.
Glielo strappo dalle mani. Sono furiosa. Anzi no.. furiosa è dire poco. Come fa ad essere sempre così maledettamente e ironicamente stronzo?!
"La finisci di fare il buffone?! E' una cosa seria..."
"Parla... e ridammi il bicchiere!"
Arriccio il naso, poi gli porgo l'oggetto in questione, continuando il discorso..
"Mark... ti sei mai accorto di Skye?"
"No.. è invisibile..."
Devo aver assunto un'espressione alquanto buffa, perchè scoppia a ridere come un'imbecille... scusandosi subito dopo...
"Si si.. ho capito.. niente ironia! Comunque... non vedo dove vuoi andare a parare..."
"E' innamorata di te." snocciolo, senza pensarsi più di tanto.
Tempo pochi secondi, conto mentalmente fino a 10, faticando per non prenderlo a calci nel culo dopo avermi spruzzato addosso tutto il contenuto del bicchiere, che dall'odore si direbbe essere succo d'ananas.
"Cosa hai detto?"
Stizzita, agguanto un tovagliolo al volo, asciugandomi alla bene e meglio.
"Hai capito benissimo! E potevi evitare di farmi il bagno! Adesso puzzo come un fruttivendolo!"
Si massaggia una tempia, poi, velocemente esce dalla cucina. Che diavolo ha in mente?
Lo vedo agguantare un paio di jeans e, nel vano tentativo di infilarseli, un mazzo di chiavi dal comodino...
"Arrivo subito..."
Poi si chiude la porta alle spalle, correndo verso il garage.
"MA DOVE VAI????"
Niente da fare. Ormai è troppo lontano. Sbuffo esasperata. Che branco di pazzi isterici! Ci mancava solo questa! Indecisa sul da farsi, mi sposto verso il salotto, accendendo la TV. Forse a quest'ora ci sarà qualche film horror da gustarsi.


-Toc Toc-
Mi volto lentamente fra le lenzuola, tentando per l'ennesima volta di prendere sonno...
-Toc Toc-
Al secondo rumore scatto a sedere come una molla; allora non stavo sognando.. c'è davvero qualcuno alla porta. Ma chi può essere a quest'ora?
Sbuffo infastidita, prima di scendere dal letto e recarmi all'ingresso. Non mi spreco nemmeno a vestirmi, sono certa che sia Jen in preda a qualche crisi esistenziale.
Ma non appena spalanco la porta, il mio cuore inizia a battere violentemente nel petto e la sicurezza di poco fa, mi abbandona velocemente.
"E-e tu cosa fai qui?"
Non riesco nemmeno ad impedirmi di arrossire come un'adolescente. Ma lui non risponde, si limita ad entrare in casa, chiudendo la porta con un movimento secco del piede.
"C'è qualcosa che mi devi dire..."
Sgrano gli occhi sorpresa. Ma di che diavolo sta parlando?
Poi, piano piano inizio a capire... Jen deve avergli confessato tutto.
Oh no. No... non è possibile. Non ho la forza di guardarlo, mi giro completamente, iniziando a camminare verso la stanza. Faccio due passi appena, poi una mano che mi trattiene...
"Dove pensi di andare?"
Respiro a pieni polmoni. Devo restare calma.. se mi agito, gli do il motivo per credere che le parole di Jen sono vere. Negare è l'unica via d'uscita.
"A dormire, Mark. Era esattamente quello che stavo facendo, prima che ti presentassi all'una di notte in casa mia, farneticando come un'ubriaco."
"Non ci riesci proprio, vero?"
La voce divertita mi fa voltare. Lo osservo attentamente per qualche secondo, poi volto nuovamente lo sguardo di lato.
"Non ti seguo..."
Il sorriso si allarga, mostrandomi una fila di denti bianchi, perfettamente dritti...
"Semplice... non riesci a fingere..."
Apro la bocca, per poi richiuderla subito dopo. In effetti, non so proprio cosa rispondere. Ha ragione.. e questo mi fa sentire doppiamente stupida. Strattono la presa, massaggiandomi il polso. Mi sento umiliata... una perfetta idiota, davanti a lui. Perchè è cosi che mi fa sentire. Non riesco mai sentirmi alla sua altezza, non avrei alcuna speranza. Sento gli occhi divenire lucidi, e reprimo a fatica una lacrima..
"Ti odio."
Piega la testa, simulando un'inchino. Quel sorriso non lo abbandona per un secondo...
"Qualcuno stasera, mi ha detto tutt'altra cosa..."
Esplodo e non riesco a calmarmi...
"BEH QUEL QUALCUNO STASERA AVREBBE DOVUTO FARSI I CAZZI SUOI."
"Skye.."
"SKYE COSA?!?! COSA, MARK?! LASCIAMI IN PACE... vattene..."
Avanza deciso...
"Non ne ho alcuna intenzione..."
Sto per inveire nuovamente contro lui, quando la sua voce mi blocca all'istante...
"Perchè non me l'hai detto?"
Sono confusa, volto lo sguardo spiazzata e non riesco a rispondere come vorrei...
"I-io non..."
"Tu "non"...che cosa?"
Lacrime. Salate e calde mi bagnano le guance. Non riesco a fermarle, forse le ho trattenute troppo a lungo. 2 anni a fingere che tutto andasse bene...
"Guardami!"
"Ti vedo... sono stato un'anno intero ad osservarti..."
Spalanco gli occhi, mentre una goccia salata si infrange al suolo.
"C-cosa vuoi dire?"
"Esattamente quello che hai capito." conclude con decisione.
Le gambe mi tremano, a tal punto che ho paura se ne possa accorgere. Ma tutto questo non ha senso...
"...Jen?"
Sorride malinconico. E' cosi raro vederlo in questo stato...
"Jennifer mi piace, questo è vero. E mi illudevo di poterci costruire qualcosa, ma mi sbagliavo. Adesso mi rendo conto che non avrebbe mai funzionato.. e che si è trattato solo di una forte attrazione fisica."
Ma come diavolo fa ad essere così schietto e diretto?! Arrossisco lievemente, sperando che non se ne accorga...
"Mark, non sono io quella adatta a te, se è questo che stai pensando..."
"E come puoi affermarlo?"
Quasi senza accorgermente inizio a camminare avanti e indietro per la stanza, tenendomi la testa con le mani e sforzandomi di non piangere...
"Io non sono come te.. come Jennifer... o come Tom. Sono diversa da tutti voi. Sono chiusa, timida, impacciata e goffa. Non riesco ad adeguarmi al vostro mondo, mi sforzo.. ma ogni volta finisco col combinare qualche casino..."
Pochi secondi, poi una risata che riempie la stanza. Mi volto ad osservarlo; non è una risata di scherno, ma sincera. Mark Hoppus non sta ridendo ironicamente, ma con il cuore. Per la prima volta, da quando lo conosco, riesco ad osservare il suo vero sorriso. E' stupendo. Arrossisco per la seconda volta, distogliendo lo sguardo...
"Ma lo sai che sei incredibile?"
Mi volto a guardarlo confusa...
"Non ti sei mai fermata a pensare che forse è proprio per questo che mi piaci?"
Il mio cuore salta un battito...
"C-come?"
Annuisce convinto...
"Hai capito benissimo..."
Da uno sguardo veloce all'orologio, imprecando subito dopo..
"Cazzo, è tardissimo! Domani devo essere in studio con Tom e Travis!"
Solleva lo sguardo incrociando il mio. Poi avanza lentamente, mi ruba un bacio, al quale io non riesco a sottrarmi..
"Finiamo il discorso domani, non provarci nemmeno a sfuggirmi.."
detto questo esce dal salone, chiudendosi la porta d'ingresso alle spalle e lasciandomi da sola con i miei pensieri.
Mi siedo a terra, non riesco a trovare nemmeno la forza di stare in piedi.
Domani, ho davvero intenzione di fuggire da lui. Questo episodio devo dimenticarlo, per il mio bene.. ma sopratutto per Mark.
Per quanto vorrei fosse vero, per quanto lo desidero con tutta me stessa, non sarò io la ragazza della sua vita.

"Gli hai detto tutto!!"
Sollevo la testa dalle pratiche a cui stavo lavorando, per fissare il volto infuriato della mia migliore amica. Sospiro leggermente...
"Ascolta Skye.. io non..."
"Non ci posso credere. Sei andata a dirgli che sono innamorata di lui.. DOPO CHE IO TI AVEVO CHIESTO ESPLICITAMENTE DI NON FARLO!!!"
Mi passo velocemente una mano sulla faccia. Credo abbia ragione di essere così infuriata, ma in fondo l'ho fatto per il suo bene.. Mark sarà pure un'ironico stronzo, ma non giocherebbe mai con i sentimenti di qualcuno...
"Skye, per favore... cerca di calmarti.."
La vedo fare avanti e indietro per la stanza, prima di voltarsi e puntare i suoi occhi scuri di rabbia, nei miei...
"Non attacca Jen. Questa volta non attacca davvero.. non provarci neppure a chiedermi di calmarmi. Che ne dici se io adesso andassi da Thomas.. e gli dicessi cosa esattamente stava succedendo quella mattina a casa di Mark?"
Sgrano gli occhi spaventata. So che è la rabbia a parlare, come so che Skye non tradirebbe mai la mia fiducia, anche se dal suo punto di vista io ho tradito la sua. Porto le mani avanti, facendole segno di tranquillizzarsi..
"Skye... ti prego... siediti e parliamone. Lascia fuori Tom da tutto questo..."
"Oh... e così dovrei lasciare il tuo fidanzato preferito fuori dal fatto che sono quasi 3 mesi che ti scopi il suo migliore amico, nonchè il ragazzo del quale IO sono innamorata da circa 2 anni." fa schioccare la lingua, simulando una risata vagamente divertita. Mi sento morire...
"Skye.. non farlo... non puoi... non è giusto..."
Si avvicina al mio viso. Leggo rabbia e rancore nei suoi occhi. Non l'ho mai vista così furiosa.. il mio sguardo si fa lucido, sto reprimendo a fatica la voglia di piangere...
"Te lo dico io cosa non è giusto, Jen: non è giusto che tu sia andata a letto col ragazzo che amo, senza capire cosa realmente provassi nei suoi confronti. Non è giusto che mi chiami "sorella", per poi tradire la mia fiducia e pugnalarmi alle spalle. E non è giusto anche il fatto che tu abbia avuto Tom.. e che non ti bastasse, a tal punto da prenderti anche Mark."
Una lacrima scivola al mio controllo...
"Per favore... no... Tom..."
"Tu lo ami, non è così?"
Annuisco piangendo, nel disperato tentativo di non rendermi ancora più patetica di quanto non sia già...
"Bene.. allora forse è arrivato il momento che tu capisca... cosa significa soffrire per amore..."
Il silenzio viene spezzato dal rumore sordo di una stilografica, che si infrange al suolo. Il cuore mi fa male, al solo pensiero di perdere Tom.
Al momento nulla ha più senso, persino Mark. Questo mi fa capire l'errore madornale che ho commesso e la speranza di poter archiviarlo per sempre, senza mettere in pericolo la mia storia. Ma Skye è ancora di fronte a me.. e sembra attendere una risposta. Mi asciugo con forza le lacrime, che non danno segno di volersi fermare...
"Ti prego... prenditela con me... ma non dire nulla a Tom. Per favore... non voglio perderlo. E' stato un'errore. Tutto uno stupidissimo sbaglio. Mi dispiace se non ho capito subito i tuoi sentimenti.. e se ti ho tradita in qualche modo. Probabilmente mi sarei incazzata anche io al tuo posto... ma Tom no. Portami via tutto... tranne lui..."
Anche Skye piange, adesso. Sembra soppesare le mie parole, ma la vedo voltarsi di colpo poco dopo e il mio cuore salta un battito..
"E' troppo tardi."
La vedo correre fuori dall'ufficio e senza pensarci mi fiondo al suo inseguimento.
Scanso il mio capo, che non smette di sbraitarmi dietro minacce di licenziamento, se non porto subito il culo al mio posto. Ma non mi importa nulla.
Vedo la mia migliore amica precedermi di qualche passo, corre veloce e in pochi minuti raggiunge l'uscita del palazzo. Spingo la segretaria, urlando uno "Scusa" poco convinto, appena in tempo per vederla svoltare sulla Hilton Avenue.
Il mio cuore salta un battito. So dove sta andando. Agli studi di registrazione.
No.. no no.. Dio ti prego no.
Attacco a correre più in fretta, quando l'enorme parcheggio privato, riservato allo Staff dei Blink-182, ci si para davanti. Scosta due guardie, mentre non smetto di seguirla. I polmoni stanno scoppiando... ma nella mia mente riesco a vedere solo una possibile vita senza di lui... e sono troppo spaventata all'idea, per fermarmi adesso.
Incontro Sean, uno dei migliori amici di Tom e senza fermarmi gli chiedo dove si trova..
"E' in sala riunioni con Mark e Travis!"
farfuglio un "Grazie" veloce, e continuo ad inseguire Skye, sentendolo urlare...
"Ehi Jennifer! Ma cosa cazzo sta succedendo?"
Non posso fermarmi per rispondere. Raggiungo Skye, ma non in tempo per impedirle di spalancare la porta "Ufficio Riunioni", che non appena si apre, rivela i volti increduli e spaventati dei 3 Blink 182 al completo!
Il manager ci guarda confuso. Non riesco a smettere di ansimare, sto per svenire e voltandomi, vedo che Skye non è messa meglio.
Il tacco della mia scarpa destra è completamente andato, i capelli in disordine, il trucco sbavato dalle lacrime e due occhi rossi a completare il tutto.
La mia migliore amica è nelle mie stesse condizioni, ma è stata fortunata.. le sue scarpe sono ancora intatte!

"Tesoro... che diavolo succede?"
Travis fa un cenno al manager, che subito capisce e si allontana con una banale scusa. Sto per aprire bocca, quando la voce di Skye mi blocca il respiro...
"Già "tesoro"... di a Tom che diavolo succede..."
Sto per scoppiare a piangere per la seconda volta, ma riesco a trattenermi, anche se tremo vistosamente e le parole mi escono strozzate..
"Skye, ti prego.. no..."
Mark si alza di scatto, venendoci incontro..
"Si può sapere che vi è successo?"
Lo sguardo di puro odio che riceve in cambio lo fa zittire all'istante, e voltandosi ad osservare il mio volto rigato di lacrime, comprende la situazione...
"Skye.. non ti sembra di esagerare?"
"Sta zitto Hoppus. C'è una cosa che Jennifer vorrebbe dire a Tom.. non è così?"
Vedo il mio ragazzo incurvare le sopracciglia confuso, mentre il cuore minaccia di esplodermi nel petto...
"Va bene.. adesso basta cosi!"
Mark solleva di peso la mia amica e facendo un cenno a Travis, lasciano la stanza fra gli insulti di Skye e il volto confuso del batterista.
Mi ritrovo da sola con Tom.. e improvvisamente non riesco a reggere il suo sguardo. Si alza dalla sedia, raggiungendomi.
Se gli dicessi tutta la verità, avrei la coscienza pulita, ma so che finirebbe tutto. Perderei il ragazzo che amo davvero e che ho capito di non voler mai abbandonare. Se però non lo faccio, vivrò con questo peso per sempre e da parte mia nulla sarà più uguale.
"Jen.. cosa intendeva? Cos'è che devi dirmi...?"
Sto per aprire bocca, quando la porta si spalanca, rivelando il volto affannato e spaventato di Mark
"Nulla... vero Jen?"
"I-io... non.."
Tom sposta lo sguardo da me al bassista e spalanca gli occhi sorpreso...
"Voi mi state nascondendo qualcosa... non è cosi?"
Mark a mio fianco sospira rassegnato, mentre io non riesco a trattenermi e scoppio in lacrime...
"Non volevo... ti giuro che non era mia intenzione.. si è trattato di uno sbaglio.. uno stupidissimo errore... il nostro litigio... la festa... la vodka... poi tutto è degenerato e mi sentivo così confusa. Ma quando Skye ha minacciato di rivelarti tutta la verità, mi sono sentita morire e ho capito che sei tu ciò che voglio..."
Mark si schiaffa la mano sul viso, preparandosi al peggio... che non tarda ad arrivare...
"Cosa stai cercando di dirmi, Jennifer?"
Mi asciugo gli occhi con forza, usando la manica del maglione e passandomi le mani sul viso...
"Jen... no."
"No che cosa, Hoppus? Cosa cazzo sta succedendo?!"
Vedo Mark voltarsi agitato, e passarsi la mano sui capelli, scompigliandoli ulteriormente. Questo gesto mi avrebbe fatto un certo effetto tempo fa, non lo nego. Ma al momento tutti i miei pensieri vanno al ragazzo che amo e che mi sta fissando intensamente.
Skye spalanca la porta, con Travis al seguito, che subito si scusa..
"Non è colpa mia.. non sono riuscito a fermarla..."
Mark sospira rassegnato, poi la voce di Skye spezza il silenzio, gelandoci tutti.
"Jennifer è stata a letto con Mark."
Il pianto è incontrollato, mentre vedo l'Hoppus sedersi colpevole sulla sedia più vicina. Tom ha uno sguardo indecifrabile e Travis guarda la scena impietrito.
Tempo pochi minuti e la situazione prende a degenerare.
"E' uno scherzo, vero?"
Continuo a piangere, senza riuscire ad articolare una sola parola. Mark si alza e ci raggiunge..
"Tom.. per favore..."
"Tom. per. favore. un. cazzo. Mark. Dimmi cosa diavolo sta succedendo, o ti assicuro che questa stanza farà una bruttissima fine."
Travis si fa avanti, provando a farlo ragionare...
"Thomas cerca di calmarti... non.."
Quello che, ormai sono sicura era il mio ragazzo, si volta furioso... e il mio pianto aumenta al suono della sua voce fredda... così diversa da quella che amo..
"Tu stanne fuori. Non sono cazzi tuoi, Barker."
Poi volge la sua attenzione a me e io mi sento morire...
"E' vero, Jennifer?"
Le labbra mi tremano, ma non riesco a muovere un solo passo. Sono impietrita.
Faccio un leggero assenso con la testa, mentre Mark si mette in mezzo, vedendo il volto nero del chitarrista..
"Tom.. per favore... lasciaci spiegare..."
Ma non riesce a finire la frase, che un pugno carico d'odio, gli spacca il labbro inferiore, facendolo cadere rovinosamente a terra. Faccio uno scatto indietro spaventata, mentre le lacrime aumentano e il senso d'angoscia, misto alla paura di averlo perso, mi pervade.
Si avvicina a me, aprendomi il palmo della mano e facendo scivolare il nostro anello di fidanzamento. Poi mi fissa negli occhi, dove riesco a leggere una forte nota di disprezzo. Mi sento morire. Lo vediamo lasciare la stanza senza dire nemmeno una parola. E il rumore di un vetro che si infrange, aumenta i miei singhiozzi.
Non ho mai voluto che desse pugni agli specchi. Vederlo sanguinare... faceva sanguinare il mio cuore, che adesso è spezzato in due. La voglia di rincorrerlo è tanta... ma la consapevolezza di averlo perso per sempre non mi fa muovere nemmeno di un passo.
Riesco ad avvicinarmi a Mark, steso sul pavimento che si asciuga il labbro sanguinante.
"Mark... Mark.. tutto bene?"
Non riesco a capirne il motivo. Ma lo abbraccio di slancio. Sono sicura che lui sappia perchè lo sto facendo. Il suo sguardo si sposta verso Skye..
"Sarai contenta adesso... complimenti."
Non è colpa sua. So che lei non c'entra nulla. Avrei comunque deciso di dirgli tutto. La colpa è solo ed esclusivamente mia. Sono stata io a tradire l'unico ragazzo che amo, io a tradire la mia migliore amica che si fidava ciecamente di me. L'ennesimo attacco di pianto mi pervade, mentre vedo Skye osservare la scena sconvolta. Cerca di avvicinarsi a Mark, che in risposta, sibila un gelido "Stammi lontano...".
"Mark, no..."
"Ma Jen.. hai visto cosa ha combinato?"
"No. Non è colpa sua.. lei non c'entra nulla... non..."
Vedo la mia migliore amica fare un passo indietro, fissare gli occhi azzurri della persona che ama, e riempire i suoi di lacrime, prima di voltarsi per lasciare la stanza. Subito mollo la presa dal corpo dell'Hoppus e senza pensarci mi sollevo per raggiungerla, sotto allo sguardo confuso del bassista..
"Skye! Skye.. aspetta..."
Aumentando il passo, riesco a raggiungerla e per fermarla la afferro al polso...
"Skye..."
Non riesco quasi a parlare... i polmoni mi fanno male, sto ansimando.. e la consapevolezza di aver perso Tom, mi riempie nuovamente gli occhi di lacrime. Sono stata una stupida..
"Lasciami..."
"Non ci penso neppure..."
Si volta di scatto, per osservarmi meglio e ignorando la presenza di Mark, inizia a parlare...
"Jen! Guardami. Guarda cosa sono, guarda cosa ti ho fatto. Io non volevo... sono una persona orribile... come potevo anche solo pensare che Mark provasse almeno un minimo di ciò che provo io... con che coraggio mi ero convinta di riuscire ad entrare nella sua vita..."
"Skye non è colpa tua... Mark non sa... e a Tom lo avrei detto anch'io. Non sei colpevole di ciò che è successo, una volta scoperto, mi avrebbe lasciata comunque. Ho fatto le scelte sbagliate.. sono stata io a decidere del mio futuro.. io ad allontanarlo da me..." gli occhi si gonfiano di lacrime, mentre delicatamente riesco a portare una mano tremante sulla guancia della mia amica, accarezzandola..
"Hai visto come mi ha guardata? Il tono di voce.. Dio.. sono un mostro..."
"No, non lo sei. Non pensarci neppure per un momento..."
Scoppia a piangere senza controllo...
"Io volevo solo... chiedevo solo una possibilità. Quando ho capito ciò che era successo tra voi, mi sono sentita morire. Ho realizzato che era stato tuo.. che lui voleva te.. e che ai suoi occhi non ero nulla. Il pensiero di voi due che facevate l'amore mi ha fatto impazzire... non volevo... io non lo sapevo... Tom..."
Riesco bene a capire come si deve essere sentita e non è con lei che ce l'ho. Odio me stessa, per ciò che ho fatto... a Skye.. a Tom.. anche a Mark, in un certo senso. Sento dei passi avvicinarsi e voltandomi vedo il viso sconvolto del bassista in questione. Mi sposto, per fargli prendere il mio posto. Chissà.. forse loro riusciranno a chiarire e a non fare più errori. Il pensiero di Tom, mi annebbia la mente. Vorrei iniziare a sfogarmi piangendo... ancora e ancora.. ma non posso. Sono stata io ad allontanarlo da me... le scelte sbagliate si pagano.
"Skye..."
La mia amica solleva il volto di scatto, al suono di quella voce...
"M-mark..."
Indietreggia velocemente...
"Che fai? Ti allontani da me...?"
E' spaventata.. riesco a vederlo chiaramente. Mark sta in ginocchio di fronte a lei.. tendendole la mano...
"I-io.. non volevo..."
L'Hoppus si apre in un sorriso sincero e Skye lo guarda attentamente. Sono felice per loro... so che saranno stupendi insieme.. come so che la mia fetta di felicità l'ho già avuta... e gettata da stupida.
"Lo so... stai tranquilla... mi dispiace per come ti ho trattata... ho sentito tutto..."
"T-tu...?"
Adesso ride divertito...
"Si Skye... ho sentito..."
La vedo arrossire, prima di accettare la mano di Mark e aggrapparsi a lui singhiozzando.
Sospiro rassegnata e il mio sguardo vaga oltre il parcheggio degli studi.
Piango silenziosamente.. non voglio che se ne accorga nessuno.
Un solo nome mi martella nella testa, e non riesco a cacciarlo via; Tom.

Sono passati circa 6 mesi da all'ora. Le cose si sono aggiustate, o almeno in parte.
Mark e Skye fanno coppia fissa ormai, Travis si è riappacificato con Shanna e Tom...
"Ed ora apriamo le cronache rosa sul mondo della musica. Il chitarrista fondatore dei Blink-182, pare abbia un'ottimo rapporto con l'alcool e le sue fans.
E' stato visto uscire da party privati, accompagnato spesso da ragazze differenti che, a detta di alcuni, sembrano scaldargli il letto, per poi sparire miracolosamente la mattina dopo.
Pare che Thomas DeLonge, uscito da una storia soffocante, abbia riscoperto nuovamente i piaceri della vita, rispolverando il suo vecchio soprannome. Hot Pants è..."
In un moto di rabbia spengo la TV, lanciando il telecomando per terra.
"Dannati programmi spazzatura!"
A distanza di 2 mesi dalla vicenda, Mark si è presentato a casa di Tom, convinto a parlargli per spiegare come erano andate veramente le cose e l'errore che ha commesso.
Dopo ore e ore di scuse e minaccie da parte del chitarrista, fra loro tutto è tornato più o meno come prima.
Tom ha perdonato Mark, sostenendo che ormai la nostra storia era acqua passata. Quando c'è lui non mi faccio trovare, non l'ho più visto da all'ora ed evito a tutti i costi di doverlo incontrare. Non reggerei nuovamente il suo sguardo colmo di disprezzo.
Una lacrima mi solga la guancia. Non l'ho mai dimenticato.
Non ci sono riuscita per tutto questo tempo e temo che mai ci riuscirò. Mi vedo con un'altro ragazzo al momento, ma Tom è e sarà sempre parte della mia vita.
Sospiro rassegnata, mentre la porta si spalanca, rivelando il volto luminoso di un Mark Hoppus euforico. Sollevo un sopracciglio, preparandomi al peggio.
"Jen, devo chiederti un favore..."
Ecco, appunto...
"E suppongo di non potermi rifiutare, giusto?"
"Esattamente." conclude divertito.
Sospiro rassegnata, mentre la prospettiva di un pessimo fine settimana mi pervade...
"Mi serve il tuo appartamento..."
"Come, prego?"
"Hai capito benissimo.."
Massaggio con forza le tempie, imponendomi di stare calma..
"Hoppus... stai dando i numeri? Perchè io, misera mortale, dovrei dare a te, uno dei bassisti più pagati del mondo, il mio squallido appartamento di periferia, quando hai a disposizione una villa di 2 piani e mezzo, nella zona residenziale più lussuosa di tutta Los Angeles?"
Pausa silenzio, accompagnata da una risata vagamente sarcastica. Quando fa cosi, vi giuro, lo d-e-t-e-s-t-o.
"Si beh.. vedì... si da il caso che la villa del bassista strapagato, al momento sia inaccessibile, anche al padrone di casa. Stanno ristrutturando. E io ho un disperato bisogno di questo appartamento, per la serata romantica con Skye.."
Lo guardo scettica...
"Ah si? E io dove andrei a dormire, di grazia?"
"Ho chiesto a Tom di prestarmi il suo."
Al suono di quel nome, un campanello di allarme mi trilla nel cervello. Reprimo le lacrime e la voglia di mandare Mark a fanculo.
"Scordatelo."
"No, non hai capito... Tom non cè!"
Mi volto di scatto, per affrontarlo..
"E io dovrei dormire fra le lenzuola che hanno il suo profumo e abitare per 3 giorni in casa del ragazzo che, nonostante tutto, non riesco a dimenticare? Dimenticalo. Trova un'altra soluzione, questa non funziona proprio."
Mark sembra confuso, si avvicina lentamente..
"Io credevo che le cose fra te e Jason andassero bene.."
Mi alzo stizzita. Non ho mai ammesso a nessuno di amare ancora Tom, forse nemmeno a me stessa...
"Le cose fra me e Jason vanno a meraviglia, Hoppus. Mi dispiace, ma non posso aiutarti."
Si passa una mano sulla faccia, con fare rassegnato..
"Senti.. non te lo chiederei se non fosse un'emergenza..."
"E allora perchè non usate voi l'appartamento di Thomas?"
Arriccia il naso vagamente ironico...
"Thomas... solo quando sei incazzata lo chiami cosi..."
"Beh, si da il caso che sia tu a farmi incazzare!!" concludo, punta sul vivo.
"Per favore Jen. Non posso utilizzare l'appartamento di Tom, non va bene per ciò che ho in mente."
Un leggero cenno al bagno e riesco a capire quello che intende dire. L'idromassaggio. Quell'affare infernale che Skye ha deciso di regalarmi.
Sospiro rassegnata... infondo non mi costa nulla... o quasi...
"Mi giuri che la casa è vuota?"
Si porta una mano sul cuore, con fare teatrale
"Giuro sul mio onore."
Sollevo gli occhi al cielo, rassegnandomi al peggio.
"Ora si che sono tranquilla."
Mi abbraccia con forza, prima di ringraziarmi e uscire dalla stanza.
Mi lascio cadere sulla sedia, di fronte al computer. Sarà un fine settimana decisamente molto lungo.

La sera dopo sono davanti a l'appartamento in questione e lo esamino dalla mia macchina. Sospiro rassegnata, ormai ho accettato. Mi stringo fra le mani le chiavi che Mark mi ha dato questa mattina e facendomi coraggio esco dall'auto, imboccando il vialetto.
Do due giri di chiave e guardandomi intorno con fare circospetto, entro in casa.
L'odore di Tom mi riempie i polmoni e due gocce salate mi rigano immediatamente le guance. Non sono pronta a questo, me ne rendo conto, ma sono passati 6 mesi, devo trovare la forza di affrontarlo.
Chiudo la porta alle spalle, dirigendomi verso la cucina. Faccio due passi, aprendo il frigo, quando un rumore mi fa voltare di scatto.
Sospiro agitata, voltandomi verso la stanza dalla quale proviene. Camera da letto.
Il cuore batte forte da farmi male, ho una brutta sensazione, ma come in trance continuo a seguire i movimenti delle mie gambe. Arrivo alla porta della stanza e lentamente la apro, entrando piano e rimanendo sconvolta da ciò che i miei occhi mettono a fuoco.
Tom, con accanto una ragazza mora, leggermente coperta dal lenzuolo, giace sul letto, placidamente addormentato. Il rumore che sentivo erano i sospiri spezzati del suo respiro irregolare. Problema che ha sempre avuto.
Gli occhi si gonfiano di lacrime, mentre lo osservo attentamente. So che non ne ho alcun diritto, ma sento in me una rabbia incontenibile e la voglia di piangere a pieni polmoni, che al momento non posso concedermi. Indietreggio lentamente, ma senza accorgermene sposto il mobiletto accanto allo specchio, facendo forse troppo rumore per le orecchie di Tom, che lentamente apre gli occhi e mi guarda allucinato..
"Jen.."
Mi tocco distrattamente il fianco con il quale ho urtato il legno del mobile, mentre le lacrime scivolano copiose e non riesco a fermarle. Sapevo bene cosa facesse Tom, le riviste scandalistiche e alcuni programmi in TV, non parlano d'altro. Ma vederlo con i propri occhi fa ancora più male.
I ricordi delle notti passate a fare l'amore con lui, tornano vividi nella mia mente e mi fanno sentire quasi inutile di fronte alla ragazza addormentata accanto a lui... e ai suoi occhi... che adesso mi fissano spaventati...
"I-io... mi dispiace... dovevo solo fare un favore a Mark. La casa doveva essere vuota..." al suono della mia voce, la ragazza si sveglia, coprendosi il petto con il lenzuolo e voltando lo sguardo da lui... a me...
"E tu chi sei...?"
Sobbalzo leggermente... prima che l'ennesima lacrima mi bagni la guancia, scivolando sul pavimento..
"Io.. nessuno. Scusatemi, tolgo il disturbo."
Mi volto di scatto, cominciando a correre. Sento la cintura dei suoi pantaloni larghi tintinnare, chiaro segno che si sta vestendo.
No. No. Non voglio. Prendo a correre più velocemente, uscendo da quella maledetta casa e andando a sbattere contro qualcosa, anzi, qualcuno.
"Jason..."
"Piccola, che succede?"
"Io..."
"JEN.. ASPETTA!"
La voce di Tom risuona nelle orecchie e la sua figura ferma sull'uscio mi fa singhiozzare. Lo osservo lentamente. Immagino che nemmeno si renda conto di quanto sia bello. Ansimante e a petto nudo, davanti la porta di casa, i capelli corti leggermente scompigliati, le guance rosse di chi ha passato una notte insonne fra le coperte, il piercing che luccica alla fioca luce del lampione.. e la morsa allo stomaco che sento, non appena riesco a realizzare ancora.. che non è più mio.
"Jen..."
Volto il mio sguardo verso Jason, incrociando i suoi occhi...
"Cosa è successo? Ti ha fatto qualcosa?"
Vorrei urlare. Spiegare al ragazzo con cui mi vedo attualmente che sono stata io a fare del male a lui. Che non ho mai smesso di amarlo e che sto morendo, per averlo visto con i miei occhi a letto con un'altra. Ma mi limito a scuotere leggermente la testa, mentre Tom si avvicina.
"E tu chi sei?"
Jason si porta avanti, spingendomi di un passo più lontano a Tom, con fare protettivo.
"Sono il suo ragazzo. Che cazzo gli hai fatto?"
No.. no.. così non va proprio. Conosco Tom.. non è il tipo che..
"Abbassa la cresta coglione!"
Ecco appunto..
"Prova un pò a ripeterlo se ne hai il coraggio..."
A torso nudo, Tom si avvicina lentamente, portandosi a pochi centrimenti dal suo viso...
"Coglione." conclude incurvando le labbra in uno dei suoi ghigni ironici.
Non lo vedevo da 6 mesi, solo adesso riesco a realizzare quanto mi siano mancati quei sorrisetti di sufficienza che un tempo mi facevano infuriare.
"Ma io ti ammazzo!!!"
Tengo Jason per la maglia, mentre Tom si allontana, preparandosi al peggio..
"Jason no. Per favore, lascia stare."
"Jen, c'è qualcosa che non so? Chi è questo?"
"Oh bene.. sei pure orbo oltre che scemo! Complimenti alla mamma!"
"Ti distruggo!!!"
Mi passo velocemente una mano sulla faccia. Imprecando a mezzavoce.
"DeLonge.. non mi sembra il caso di stuzzicarlo ulteriormente. Falla finita e torna dalla tua puttana."
Jason spalanca gli occhi sorpreso...
"DeLonge? quel DeLonge?"
Tom annuisce divertito. Ecco, alle solite! Non appena capiscono chi è... si risparmia sempre le botte! Ci penserei io a tirargli un pugno sul muso.. così la finirebbe di farle lo spaccone!
"Tommy...?!"
Tommy? Se non fosse per la situazione scoppierei a ridere. La ragazza mora compare sull'uscio della porta, ma non appena metto a fuoco la maglia che indossa, il mio cuore salta un battito.
Rossa, Hurley. La stessa che Tom indossava la nostra prima volta...
"Arrivo..."
"Ciao Jen."
Sposto lo sguardo, per non fargli notare le lacrime. Poi saluta Jason, scusandosi alla sua maniera e scompigliandosi i capelli, si dirige a passi lenti verso casa.
Fisso la sua schiena attentamente, finchè non scompare oltre la porta.
"Tu stavi con Tom DeLonge?"
Ignoro anche la voce meravigliata di Jason, al momento una rabbia mi pervade. Mark mi deve parecchie spiegazioni.


"Sto aspettando, Hoppus."
"Te lo ripeto, non avevo la minima idea che Tom fosse in casa a spassarsela con una mora tutta curve!"
Sbatto violentemente il piede sul pavimento...
"Non me ne frega un cazzo dei tuoi apprezzamenti verso la vacca, Mark. Ripeto, sto aspettando.."
Si passa una mano sul viso rassegnato..
"Ok, senti... sapevo che Tom era a Los Angeles, ma ignoravo dove si trovasse. Non ti avrei mai spedita in quell'appartamento se avessi saputo.."
Mi tranquillizzo un pò. So che non l'avrebbe mai fatto, però fa male... ancora troppo male. Non riesco a dimenticare...
"Diciamo che ti credo... dov'è Skye?"
Si alza con fare nervoso... che diavolo...?
"Ecco.. a questo proposito..."
"Ehi Fish Guts! Buongiorno... è tutta la mattina che aspetto una tua chiamata. Non hai ancora imparato la magia di usare il telefono?"
Mi gelo all'istante.
"... dicevo... a questo prosito... Skye è appena arrivata, accompagnata in macchina da Tom, perchè la mia è dal carrozziere."
"Ti odio."
Solleva le mani, discolpandosi. So che lui non c'entra nulla. Ma tutto questo mi sta facendo impazzire. Mi volto di scatto, sfiorando appena la spalla di Tom, che mi guarda attentamente, poi esco dalla stanza, diretta a casa.

In macchina non riesco a smettere di piangere. E' assurdo... sarei dovuta riuscire a dimenticare.. lui è andato avanti... perchè io non ci riesco, nonostante abbia un ragazzo?
Inchiodo sul vialetto e parcheggiando entro nel mio appartamento sbattendo la porta con forza.
Mi lancio sul divano, singhiozzando incessantemente.
Qualcuno bussa alla porta con insistenza, ma non ho voglia di vedere nessuno. Ho bisogno di restare sola... pensare e cercare di cancellarlo dalla mia mente.
"Chiunque sia... sparisci!!!"
"Jen!!!"
Non può essere. Sgrano gli occhi, permettendo ad una lacrima di cadere sul pavimento.
"Jennifer! Apri. Devo parlarti."
-Tom...-
Come... perchè mi ha seguita? No.. non voglio vederlo.. non riesco a guardarlo in faccia.
"Vattene."
"Te lo puoi scordare, Jenkins. Apri o la sfondo."
Inizio a piangere senza sosta... ma perchè non riesce a capire?
"E' così difficile arrivarci, DeLonge? Non voglio vederti."
"Dovrebbe essere il contrario..."
Il ricordo di come è finita, mi lacera l'anima. Ha ragione... ma sono troppo orgogliosa per ammetterlo.
"Non mi lasciasti neppure il tempo di spiegare... mi hai restituito l'anello... 4 anni di promesse... e te ne sei andato."
"Puoi aprire? Non è bello parlare con il legno della tua porta d'ingresso!"
Lentamente mi alzo, girando la maniglia, per incontrare due occhi nocciola fissarmi con insistenza...
"Jen..."
Sposto lo sguardo, facendomi da parte per permettergli l'entrata..
"Chi era quello?"
La sua voce piatta mi riporta alla realtà. per la prima volta dopo tanto lo fisso negli occhi... arrossendo come una stupida...
"Il mio ragazzo..."
Non ne capisco il motivo, ma sembra furioso. Mi afferra per un braccio, spingendomi contro al suo corpo. Cerco di divincolarmi, ma è tutto inutile.
"Che diavolo stai facendo... lasciami andare!"
"Jen.. non puoi!"
Mi blocco, tornando a fissarlo..
"C-come?"
"Non puoi stare con lui..."
Ma è forse impazzito? Io ho sbagliato, io ho mandato tutto a puttane. Ma lui non mi ha lasciato nemmeno spiegare... non ha voluto nemmeno sentire il suono della mia voce. Mi ha semplicemente abbandonata...
"Con che coraggio mi dici questo? Dopo tutte le ragazze che ti sei fatto in questi mesi..."
Fa un passo avanti... e io indietreggio di riflesso...
"Jen io..."
"No Tom... ascoltami: ho sbagliato, ho fatto i miei errori e ne ho pagato le conseguenze. Non ti biasimo per la scelta che hai fatto... non hai voluto ascoltare le mie ragioni.. e va bene, sono uscita dalla tua vita.. mi sono fatta da parte. Non è stato semplice... ho passato mesi a piangere, a stare male e a darmi della stupida per ciò che avevo perso. Ma ora sto cercando di andare avanti.. proprio come hai fatto tu... e non hai alcun diritto.. di venirmi a dire con chi devo o non devo stare."
Non risponde, ma si avvicina lentamente... e altrettanto lentamente inizia a spogliarmi. Rabbrividisco a contatto con le sue mani... e come in trance, lo guardo attentamente percorrere ogni centrimetro del mio corpo...
"Jen..."
In biancheria intima, mi trovo osservata da due occhi nocciola scuri... esattamente come mesi fa... ma adesso di passione... pura e sincera. Con Jason non è mai così... ed è proprio la sua voce a ricordarmelo...
"Hai fatto l'amore con lui, vero?"
Distolgo lo sguardo dal suo viso, concentrandomi solo sulle sue parole...
"C-cosa?"
"Hai capito bene ciò che ti ho chiesto.."
Vorrei coprirmi il petto con le mani, ma lui non me lo permette...
"Si."
Chiara e decisa. Soppesa la mia risposta e i suoi occhi si riducono a due fessure, mentre lentamente avanza e porta le mie mani sul suo corpo, facendo in modo di togliere la maglia...
"No. Tom... no..."
E' troppo vicino.. e non riesco ad allontanarlo come vorrei. Al minimo contatto con il suo corpo, ormai seminudo, la mia pelle brucia e io perdo ogni inibizione.
"Lo sento... sento quanto mi vuoi. Sei stata di Mark... poi sua... adesso devi tornare ad essere mia."
Le sue parole mi bloccano all'istante. Gli occhi si riempiono di lacrime e la consapevolezza delle sue parole mi spezza il respiro.
"N-non ti capisco..."
"Capirai..."
Detto questo fa aderire i nostri corpi, spingendomi verso la camera da letto. Seguo i suoi movimenti come ipnotizzata e quando riesco a percepire nuovamente il gusto delle sue labbra, null'altro importa.
Mi lascio trasportare, facendo l'amore con il ragazzo che non ho mai smesso di volere davvero.


La mattina dopo, provo ad alzarmi senza farmi sentire. Non riuscirei ad affrontarlo.. non adesso.
Ma appena mi metto seduta sul lato del letto, una risata divertita, un pò assonnata, mi fa gelare.
"Dove stai andando?"
"Ho un'appuntamento con Skye. Sono in ritardo."
Brava Jen! Fredda e distaccata.. è questo il segreto. Troppo presto per compiacermi, perchè la sua voce riesce a sconvolgermi nuovamente.
"L'ho sentito. Ho sentito quanto mi ami... ancora."
Mi mordo il labbro, ricacciando indietro le lacrime. Non devo cedere.
"Beh il tuo radar è fuso. Fallo aggiustare."
Si avvicina, sorridendo quasi ironico..
"Jen..."
Mi allontano bruscamente, evitando qualsiasi contatto.
"Tom. Devo andare."
Detto questo mi alzo e sentendo il suo sguardo sul mio corpo, mi vesto, lasciando la stanza subito dopo.


E' una settimana intera che non esco di casa.
A nulla sono servite le minacce di Skye. So che lo fa per il mio bene, come so che non vuole vedermi ridotta così. Ma dopo quella sera ho mandato all'aria tutti i miei buoni propositi. Convincermi che non lo amo più, che non fa più parte della mia vita e che con Jason sono finalmente andata avanti. Ma mi è bastato averlo per una sola, insignificante notte, perchè il mio castello di carta crollasse nel giro di pochi minuti.
Stesa su questo letto matrimoniale, decisamente troppo grande per una sola persona, non posso fare a meno di versare calde lacrime. Amare e dolorose.
Un pensiero mi passa per la testa, prima di lasciarmi cullare dalla stanchezza e addormentarmi lentamente: Tom DeLonge sarà sempre una costante fissa della mia vita. Non riesco ad allontanarlo come infondo so che è giusto fare.


Verso sera, un rumore incessante, mi sveglia di soprassalto.
Mi metto seduta, facendo vagare lo sguardo per tutta la stanza, ma è inutile. Non riesco a vedere nessuno. Che si sia trattato solo di un sogno?
Faccio per stendermi di nuovo, quando lo stesso rumore mi costringe a scendere dal letto. A piedi scalzi mi dirigo verso la cucina, con il cuore che batte a mille e uno strano presentimento. Spalanco la porta in questione e un urlo di sorpresa mi muore in gola. Che diavolo ci fa Tom DeLonge seduto sul tavolo della mia cucina alle 2 di notte?
Scuoto leggermente la testa... sto sognando! E' la mia fantasia a farmi brutti scherzi. Mi guarda ghignando e io mi avvicino lentamente...
"Non può essere... come hai fatto ad entrare?"
Il suo sorriso si allarga ironicamente, facendo penzolare davanti ai miei occhi una copia esatta delle mie chiavi di casa. Ma come diavolo...? E' pazzesco.
Sono stizzita e anche parecchio furiosa. Improvvisamente tutte le paure svaniscono, lasciando spazio ad un incessante rabbia. Avanzo decisa, fino a portarmi di fronte al suo volto.
"Lo sai vero che questa è violazione di domicilio?"
Ciò che dico, non sembra scalfirlo nemmeno un pò. Apre le gambe, poi senza quasi accorgermene, mi prende il polso, costringendo il mio corpo ad abbracciare il suo. La posa è decisamente imbarazzante e io non riesco ad impedirmi di arrossire furiosamente.
E' la sua voce a mantenermi lucida..
"Non volevo arrivare a questo, ma non mi hai lasciato altra scelta. Sono qui per parlare della scorsa notte..."
Tanti campanellini di allarme si accendono nel mio cervello. Non va affatto bene... non sarei sicuramente in grado di affrontare questa discussione al momento. Subuto scatto sulla difensiva, risultando anche abbastanza stupida... ma non posso farne a meno...
"Non mi pare ci sia molto da dire, DeLonge. C'ero anch'io... si chiama sesso! Dovresti averne già sentito parlare alla tua età... e non solo..."
Una leggera risata riempie la stanza. Vorrei sprofondare... mi conosce troppo bene...
"Il sarcasmo è un'ottima arma, Jenkins. Peccato che con il sottoscritto non funzioni. Ma questo.. dovresti già saperlo... o sbaglio?" conclude, avvicinando pericolosamente il suo viso al mio. Sposto la testa di scatto, provando a divincolarmi e uscendo dalla trappola delle sue gambe. Tutto inutile.. non posso competere con la sua forza.. e quasi subito mi arrendo, scatenando la sua terza risata.
"Dove pensavi di andare?"
Punto i piedi a terra, stizzita..
"A dormire! Si da il caso che fosse proprio ciò che stavo facendo. Ti dispiace?"
"Si.. a dire il vero si."
Sbuffo rumorosamente..
"Al diavolo! Non ho voglia di stare piantata qui ad ascoltare le tue stronzate. Ho sonno, Tom!"
Sposta le gambe in modo da lasciarmi libera, poi lentamente scende dal tavolo, incamminandosi verso la camera da letto.
Ehi.. un secondo! La camera da letto? Ecco che i campanellini d'allarme tornano a suonare...
"Dove cazzo stai andando, di grazia?"
"In stanza. Mi sembrava di averti sentito dire che avessi sonno. Quindi..." conclude, indicando la porta con il pollice. Avanzo infuriata. Che faccia da schiaffi!
"Non hai capito un fico secco. IO vado a dormire nella MIO letto, mentre TU esci da questo appartamento e te ne torni nel TUO. Sono stata chiara?"
Soppesa la mia risposta, sfregandosi il mento con fare teatrale e sicuramente ironico. Non è un suo gesto abituale, lo so.
"Uhm... lascia invece che ti illustri il mio di programma: adesso IO e TE ce ne andiamo nella TUA camera da letto.. e parliamo del fatto che non hai mai smesso di amarmi. Sono stato chiaro?"
Il labbro inferiore mi trema, mentre gli occhi si riempiono di lacrime e la voglia di insultarlo mi muore in gola. Non ci riesco.. perchè ha ragione.. e lui lo sa. Vorrei scappare, lasciare questa casa e rifugiarmi da Skye, per sfogarmi. Ma questo significherebbe evitarlo per la seconda volta.. e so che non si arriverà mai ad una conclusione. Devo affrontare il problema, impondendomi di stare calma...
"N-non è così."
"Ah no?" risponde, sollevando un sopracciglio.
Ma il mio cuore non riesce a reggere tutto questo... e senza quasi accorgermene esplodo, scoppiando in lacrime e farfugliando frasi sconnesse.
"C-cosa vuoi sentirti dire Tom? Che si... che hai ragione... e nonostante tutto non riesco a smettere di amarti e di maledirmi per tutto ciò che è successo? Che Jason non vale e non varrà mai quanto te... che non è lui il punto fermo della mia vita... e a parte questo tu sei e resterai sempre il centro del mio mondo?! E' questo che vuoi sentirti dire?! Bene. Mi auguro tu sia felice adesso. Hai avuto ciò che volevi"
Sposta leggermente la testa da un lato, guardandomi con attenzione. Poi senza dire una parola avanza di qualche passo e mi abbraccia di slancio.
Gli arrivo alla spalla e tutte le mie lacrime si riversano su di essa, bagnando la maglia Hurley e facendolo sorridere dolcemente. Perchè si comporta così? Sono confusa.
Dopo qualche attimo, che a me sembra infinito, si stacca leggermente e prendendomi la mano sinistra, fa scivolare sul mio anulare, un anello di fidanzamento. Il nostro anello. Lo fisso piangendo, mentre il cuore mi martella nel petto. Poi, confusa, sollevo lo sguardo, per incrociare due occhi nocciola guardarmi con dolcezza e... amore.
Non può essere vero...
"N-non riesco a capire..."
"Cosa c'è da capire? Ti amo."
Le lacrime sono incontrollate e non riesco a placare i singhiozzi. Non riesco a crederci...
"Perchè mi fai questo? Non ti è bastato portarti a letto metà della popolazione femminile americana?"
Si passa velocemente una mano sulla faccia...
"Jen. Non sei stata la sola a fare degli errori. Ma sono sempre io... e ciò che provo per te non cambierà mai, nonostante tutte le cazzate che ho fatto. Non ne vado fiero di ciò che dici. Ma tu sei unica... e nessuna potrà mai prendere il tuo posto. Vorrei solo riuscire a farti capire cosa significhi per me..."
La testa mi scoppia. Non so più da che parte guardare, sposto gli occhi per tutta la stanza, prima di incrociare nuovamente i suoi. Da quando l'ho perso, non aspettavo altro che tornasse da me... sperando nel suo amore e nel fatto che i suoi sentimenti non fossero mai cambiati. Ora scopro che è così.. e sono spaventata a morte.
"Ma.. tutto quello che ti ho fatto... Mark..."
Lo vedo serrare le labbra, ma solo per un'attimo. Poi si apre in un sorriso sincero, abbracciandomi nuovamente.
"Non mi importa. Riesci a capirlo? Non è Mark il punto. Il punto siamo noi. Gli errori si fanno, Jen. Io quel giorno ero talmente accecato dalla rabbia, da non lasciarti nemmeno il tempo di spiegare... non volevo sentirti. Non volevo sentire la tua voce. E ho sbagliato...."
"Ma non ci sono scuse per ciò che è successo.. io..."
"Lasciami finire."
Mi zittisco all'istante, non appena le sue labbra sfiorano le mie...
"Il fatto è che sono impazzito a figurarti nel letto con un'altro. Che fosse Mark... o Jason. Io non voglio avere rimpianti. Adesso so cosa devo fare. Voglio passare il resto della mia vita con te..."
Sgrano gli occhi sorpresa, mentre una goccia salata si infrange sul pavimento.
"Che c-cosa...?"
Quando lo vedo inginocchiarsi, il mio cuore cessa di battere per qualche secondo. E' tutto così assurdo. Il pensiero che si tratti di un semplice sogno, mi impedisce di trattenere l'ennesima lacrima, che seguendo la scia della precedente, finisce al suolo.
"Jennifer Jenkins..."
1.. 2.. 3.. 4.. 5 lacrime. Forse di più... ho smesso di contarle. Non riesco a smettere di piangere... non ce la faccio...
"T-tom..."
La voce mi esce come un sussurro...
"...vuoi sposarmi?"
Il tempo sembra essersi fermato. Vedo lo sguardo speranzoso del ragazzo che mi sta inginocchiato ai piedi, ripenso a tutte le vincende di questi ultimi mesi e alle sue parole. Tu vivresti nel rimpianto, Jen? Riusciresti ad andare avanti, sapendo di averlo lasciato andare? Di aver perso la cosa più bella della tua vita e la possibilità che sia per sempre?
No. Tu non ne saresti in grado. Non potresti nemmeno pensare che ci sia un futuro con Jason... e uno senza di Tom.
Mi porto le mani alla testa, con l'intenzione di far smettere la vocina. Ma ha ragione... e non posso negarlo.
"Sai.. uno c'è morto così!"
E' la voce vagamente ironica di Tom a riportarmi alla realtà. Abbasso lo sguardo, incontrando i suoi occhi e il suo sorrisetto sarcastico. Lo stesso che mi fa infuriare... ma che al momento trovo quasi adorabile. Scoppio a ridere fra le lacrime, prima di abbassarmi e lanciarmi fra le sue braccia, ripetendo "Si" all'infinito, quasi come fosse un mantra. Ride divertito, poi mi solleva il viso, asciungandomi la guancia con un pollice e guardandomi attentamente...
"Ti amo davvero, Jen."
"Anche io, Tom. Per sempre."
E un bacio come promessa.
Un bacio diverso dai soliti. Lento, dolce... che sa d'infinito.
La mia vita insieme a lui, avrà lo stesso sapore.

FINE FLASHBACK.

Devo essere rimasta in corridoio a perdermi fra i ricordi per troppo tempo, perchè è una voce a riportarmi allla realtà...
"Jen! Ma che fine hai fatto? Stiamo aspettando solo te!"
Mi volto lentamente. La figura di Tom si staglia sulla porta della cucina e mi fissa divertita. Sorrido anch'io.. ma l'angoscia di poterlo perdere per qualche altro errore passato, mi stringe la bocca dello stomaco, spegnendomi quel sorriso poco dopo.
Lui se ne accorge e piano si avvicina preoccupato..
"Jen.. tesoro... che succede?"
Una lacrima mi bagna il viso, venendo prontamente asciugata dal suo pollice...
"Ehi... perchè piangi?"
Non serve che gli parli. Solleva lo sguardo verso la foto che stavo osservando e si volta verso di me, sorridendo leggermente.
"Non dovresti più pensarci..."
Lo guardo negli occhi. Dicono che gli occhi sono la parte di una persona che non cambia con l'età. E solo adesso mi rendo conto di quanto è vero.
Lo sguardo che ho di fronte è sempre lo stesso di quel 22nne un pò impacciato e sbruffone che mi faceva sentire speciale. Che mi fa sentire speciale.
A distanza di 11 anni, nulla è cambiato e a volte mi sento come se non meritassi tutto questo. Come se non meritassi lui... Ava... Jonas... e tutte le cose stupende che mi ha donato in questi anni.
"So cosa stai pensando. E non farlo. Non pensarci neppure per un secondo, Jen. Io sono qui, ti sono accanto perchè ti amo. Mi hai donato due figli splendidi e la prospettiva di una vita insieme... che si è avverata. Non ho nulla da rimpiangere... sei stata la scelta più giusta.. e più bella che abbia mai fatto."
conclude, abbozzando un sorriso.
E' la sua voce a lavare via tutti i miei dubbi. L'ultima lacrima scivola dalla mia guancia, sul pavimento. E adesso ho la piena certezza... che sarà davvero l'ultima.


END
 
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gugy_182
view post Posted on 18/4/2009, 22:56     +1   -1




wow veramente bellissima!!
il finale è stupendo *-*
complimenti!!!
 
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walking-disaster
view post Posted on 20/4/2009, 11:53     +1   -1




sisi è davveo bellissima , specialmente la fine :zizi: sei proprio brava a scrivere
 
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blinka182
view post Posted on 2/5/2009, 16:28     +1   -1




oddioOOOO!!!
...sono sincera, prima d'ora non ho mai letto le fanfic, perchè non avevo mai tempo e odio leggere, ma dopo aver letto questa(aprendo il topic quasi per caso) mi stò pentendo di non averle lette!!!

complimenti, non pensavo fossi così brava a scrivere, davvero... non lo stò dicendo così per dire!
molto bella!!!
... poi devo citare una parte, ce ne sono tante belle, ma questa.... xD

CITAZIONE
"Skye!" quasi urla Mark, alzandosi di scatto dal pavimento e mostrandosi alla mia migliore amica completamente nudo.
"Cazzo, Hoppus!"
"Si... è cosi che lo chiamano..." risponde, sghignazzando.

 
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<<HotP>>
view post Posted on 30/6/2010, 15:29     +1   -1




per il finale mi stavo commuovendo...bravaa!!!
 
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K_Stratocaster.182°
view post Posted on 15/10/2010, 14:33     +1   -1




ho letto questa ff 2 volte!!! E' t.r.o.p.p.o b.e.l.l.a!! mi fa impazzire ogni volta che la leggo!!! Che belle sensazioni :D
Il pezzo in cui Skye cofessa tutto nella sala riunioni è pazzesco.... stupendo (adoro i disastri :6510: )... sentimenti (e pugni anche XD) che schizzano da tutte le parti come fuochi d'artificio!! WOW!!! FANTASTICA!!
 
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5 replies since 17/4/2009, 14:24   488 views
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