Do you care if i.. don't know what you say?, Mark/Tom

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CanISay182°
view post Posted on 24/5/2008, 19:33     +1   -1




Arieccome... xDDD

allora... piccola premessa..
questa è una fiction yaoi... il pairing è MarkXTom.. x ki nn gradisce può anke nn leggerla... nn è una fiction spinta.. quindi nn dovrebbero esserci problemi...

beh... ENJOY!!

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Poteva elencare su un foglio tutte le scuse per cui quella storia non sarebbe dovuta continuare:
Skye e Jack si sarebbero guadagnati sicuramente il primo posto sulla lista, tuttavia per lui quel ragazzo era come una droga, non si poteva certo dire che la loro storia fosse tra le più normali, ma la persona di cui si era innamorato era Tom DeLonge e Mark sapeva che con il chitarrista, nulla sarebbe potuto risultare "nella norma".
Dimenticate per un'attimo tutti quei "lieto fine" da favole per adolescenti ingenui e innamorati.
Non c'era nulla di romantico nella loro relazione, o almeno da parte di Tom, eh già! Perchè nonostante il chitarrista non fosse sentimentalmente preso dalla loro stramba relazione, lui era riuscito a innamorarsi come uno stupido, tutti i giorni si dava mentalmente del coglione, cercando di nascondere la verità, se Tom avesse scoperto i suoi veri sentimenti gli avebbe sicuramente riso in faccia per la sua debolezza, cosi lui cercava di comportarsi con naturalezza: ridendo e scherzando come avevano sempre fatto, cazzeggiando in giro per le strade di Los Angeles e divertendosi ai loro concerti proprio come da "copione".
Tuttavia c'era uno strano senso di vuoto che occupava l'animo del bassista, che con il tempo andò ad intensificarsi, facendo sorgere qualche dubbio a Travis.
Sul batterista non si poteva dire nulla di maligno: Trav era l'esatto opposto del suo Tom e dei tre era quello più calmo e posato, che a volte doveva addirittura mettere un freno alle loro stronzate.
Perchè lui e il chitarrista di stronzate ne facevano e anche parecchie, ma Travis per loro c'era sempre stato, pronto a risolvere ogni situazione, anche tra le più disperate.
Ma il mondo "perfetto" di Mark era destinato a finire.
Una sera Tom si presentò nel suo appartamento, agitato e nervoso e quando Mark gli chiese spiegazioni lui rispose che la loro "avventura" doveva giungere al termine, perchè si sentiva in colpa verso sua moglie Jennifer e i suoi due figli: Ava e Jonas, questo spiazzò Mark che, non sapendo come reagire riuscì solo ad annuire debolmente, ostentando quella sicurezza che in realtà non possedeva.
I Blink-182 continuavano comunque a "sfornare" nuovi album, anche se il rapporto fra i due si era raffreddato parecchio: parlavano il minimo indispensabile e non c'era più traccia dell'ironia che li aveva sempre distinti, naturalmente Travis se ne accorse e i tre si ritrovarono a litigare in sala prove, con la conseguenza che Tom lasciò lo studio incazzato nero, mentre Mark e il batterista erano in preda ad una crisi di nervi.
Il giorno dopo DeLonge si fece sentire, chiamando Mark e annunciando ai due che da quel momento lui non era più un membro della band. I 13 anni di amicizia, cosi come il mondo di Mark, crollarono come un castello di carta.

Erano passati 2 anni da allora e Tom non si fece più ne vedere, ne sentire, non si riusciva neppure a rintracciare: sembrava scomparso nel nulla.
Steso sul suo letto d'albergo, Mark cercava di mettere ordine nella sua vita, con scarso successo e il batterista non gli agevolava sicuramente il compito..
-Mark, ma mi ascolti? Potresti almeno degnarti di rispondere?-
si voltò distrattamente, Travis era sdraiato dall'altra parte del letto, con le gambe poggiate sul cuscino e un'aria decisamente scocciata..
-Eh? Scusami ero sovrapensiero...-
-Già e come al solito non hai ascoltato un cazzo di quello che ti ho detto!-
Mark si sistemò meglio il cuscino, poi tornò a fissare l'amico..
-Scusami Trav, davvero... è che ultimamente non riesco a concentrarmi..-
ma il batterista cominciava ad averne abbastanza delle sue scuse! Tutti i suoi problemi avevano solo un nome:
Tom DeLonge e lui avrebbe fatto bene a cercare di andare avanti..
-Senti, devi finirla con questa storia, sono passati 2 anni ormai.. non ti sembra di esserti scervellato abbastanza? E' stata una sua scelta, a prescindere dalla nostra lite e tu questo lo sai...-
Non ne capiva il motivo, ma il solo pronunciare quel nome gli fece scorrere dei brividi lungo la schiena.
Travis sapeva della storia che aveva avuto con il chitarrista, nonchè migliore amico e questo facilitava le loro discussioni, lui non lo aveva mai giudicato per quella "relazione" e dopo l'abbandono di Tom gli stette il più vicino possibile, consolandolo...
-Per favore non iniziare di nuovo con questa storia, come hai detto tu sono passati 2 anni... e ti assicuro che sto benissimo..-
ma le occhiaie ben visibili e il colorito pallido di chi aveva passato parecchie notti in bianco, tradivano le sue parole...
-Non cercare di prendermi per il culo Hoppus! Ti conosco da 10 anni, pertanto finiscila con queste stronzate e comincia a spiegarmi cos'è che ti turba questa volta...-
Mark sospirò, abbassando lo sguardo: non sarebbe mai riuscito a mascherare i suoi sentimenti. E comunque non di sicuro a Travis, lui lo conosceva fin troppo bene...
-Non lo so Trav... è passato cosi tanto tempo, credevo di essermi buttato tutto alle spalle... ma forse mi sbagliavo. Il suo ricordo fa ancora male... troppo male...-
concluse, tenendo sempre lo sguardo basso. Il batterista si avvicinò, poggiandogli una mano sulla spalla...
-Mi dispiace amico, posso capire come ti senti! Tom manca tanto anche a me... ma bisogna cercare di andare avanti.. e poi tu hai Skye...-
a sentire il nome della moglie Mark s'irrigidì...
-Amo Skye... o meglio... è il sentimento più vicino all'amore che sono riuscito a costruire, senza di lui... ma non ce la faccio più... non voglio continuare a mentirle...-
-E allora Mark, ti consiglio di parlarle... se non te la senti di continuare a starci insieme nessuno ti costringe... Jack è un bambino intelligente... capirà...-
parve pensarci un pò... Travis aveva ragione... l'indomani doveva parlare con Skye, tuttavia si chiese se era il caso di rivelarle la verità su Tom. Si decise comunque a rimandare il tutto all'indomani, dormendoci su...
-Si, lo farò... ora vado a letto che sono esausto, a domani amico..-
Travis abbozzò un sorriso, si alzò dal letto di Mark raggiungendo il suo, poi spense la luce...
-Buona notte Mark...-


Spiegare a Skye come stavano le cose non fu affatto semplice, ma d'altro canto Mark era convinto di aver fatto bene ad essere onesto con lei e Travis si trovò pienamente d'accordo, seduti in camerino ad attendere l'inizio del concerto discutevano sull'accaduto..
-Finiscila di torturarti in quel modo, hai fatto bene...-
Mark se ne stava seduto nell'angolo della stanza, con le mani tra i capelli e lo sguardo rivolto al pavimento, non riusciva a cancellare dalla mente l'espressione della ragazza che un tempo aveva creduto di amare..
-Stammi a sentire Hoppus.. adesso alzi quel culo da terra, prendi in mano il tuo fottuto basso fender precision, che ti piace tanto e sali su quel cazzo di palco! Basta con quella faccia da funerale, mi sembrava che ti avesse detto di capirti...-
Si alzò di scatto con la fronte aggrottata, facendo avanti e indietro per la stanza...
-Tu non la conosci Trav, certo che mi ha risposto in quel modo, per questo adoro Skye.. lei è assolutamente perfetta!!! Mi chiedo come ho fatto ad innamorarmi di quella testa di cazzo, quando avevo al mio fianco una ragazza come lei..-
il batterista levò le mani al cielo, esasperato! Quella situazione lo stava facendo impazzire, perchè Mark era cosi cocciuto?!!
-Ce lo chiediamo un pò tutti, sai?-
lo guardò di sbieco, si stava sbagliando oppure quello era sarcasmo?! Peccato che Travis Barker avesse scelto proprio il momento sbagliato per far esplodere la sua vena ironica...
-Sei davvero simpatico lo sai?!! Come la carta vetro sul culo!!-
ma il batterista non sembrava ascoltarlo, se ne stava seduto sulla custodia di una chitarra elettrica, guardandolo dal basso, con l'espressione di chi si stava divertendo.. e anche parecchio..
-Avanti Mark, un pò di vita cazzo!! Fra poco saliamo sul palco e tu hai l'entusiasmo di un calorifero!!-
-Ci sto provando d'accordo?!? Ma non è affatto semplice...-
-Lo so.. ma tu continua a provare... prima o poi vedrai che ci riesci!-
stava per rispondere alla battuta dell'amico, quando Shane si precipitò nella stanza, spalancando la porta, guardando i due ad occhi sgranati e cercando di mascherare il fiatone: Mark era confuso, mentre Travis solo molto divertito..
-No tranquillo Shane, non disturbi mica! La maratona è già iniziata? Accidenti allora abbiamo fatto tardi! Visto Mark? Te l'avevo detto di sbrigarti...-
finalmente sul volto di Mark si dipinse un sorriso, forse l'ironia del suo amico serviva a qualcosa, dopotutto..
Il chitarrista cercò di calmarsi, poi con voce agitata si rivolse ai due...
-Davvero molto spiritoso Trav! Ma non è proprio il caso di fare i pagliacci! Sentite, siete stati voi ad invitare Tom al concerto, dandogli il pass?-
Mark sgranò gli occhi all'inverosimile, mentre il batterista sembrava confuso..
-Tom? Quel Tom? Tom DeLonge?-
ora era Shane a essere divertito, rispose con moderato sarcarsmo..
-No Trav, Tom il mio vicino di casa! Ma certo, Tom DeLonge!-
Travis vide l'amico accasciarsi al pavimento e decise di prendere in mano la situazione..
-Certo! Sai non ci sentiamo da 2 anni, l'ultima volta ci stavamo scannando a vicenda, quindi abbiamo pensato bene di fargli questo regalo!! Shane, per favore non è il caso di scherzare... finiscila con questa buffonata e comincia a prepararti, dobbiamo salire sul palco fra poco... Mark tu alzati da li!!-
ma Shane adesso sembrava furioso, fece qualche passo, avvicinandosi al batterista..
-Io non sto affatto scherzando Barker! Tom DeLonge si sta aggirando per i camerini e sembra anche abbastanza impaziente di assistere all'esibizione...-
lo fissò per un'attimo, capì che non c'era traccia di menzogna nei suoi occhi, ora era preoccupato anche lui: se Mark avesse rivisto Tom di sicuro gli sarebbe venuto un'infarto, altro che suonare il basso!
Si avvicinò all'amico, posandogli una mano sulla spalla..
-Senti Mark, non c'è bisogno di fare cosi, saliamo adesso sul palco, cosi non c'è pericolo che lo incontri..-
le ultime parole famose, ma si sa: Tom DeLonge era un maestro nel tempismo e l'ironia che lo aveva sempre distinto con gli anni non era affatto scemata, spalancò la porta con un sorriso a 32 denti.
Mark si voltò verso Trav, con un sorrisetto ironico..
-Dicevi?-
-Va bene.. forse ho sbagliato i calcoli..-
-Ecco bravo, la prossima volta non provare nemmeno a farli, cosi risparmi anche tempo..-
Sbuffò sonoramente, alzandosi dalla sua postazione, diretto verso il DeLonge...
-Si può sapere che cazzo ci fai tu qui?-
i lati della bocca gli si piegarono in un sorriso divertito..
-Oh ciao anche a te Travis.. come te la passi? Vedo che l'educazione ce l'hai ancora sotto le scarpe...-
ma il batterista non aveva alcuna voglia di ridere, Mark aveva passato gli ultimi 2 anni della sua vita a cercare di rimuoverlo dalla mente, con scarsi risultati: aveva sofferto, pianto, si era anche incolpato per la rottura dei Blink e per quel dannato litigio che aveva messo fine a tutto quanto, aveva lasciato persino sua moglie.. e adesso lui ricompariva con un pass al loro primo live, come se niente fosse?
-Risparmiati DeLonge! Ti ho chiesto che cazzo ci fai tu qui...-
-Sapete.. ho parecchi agganci nel mondo della musica, ho ascoltato il vostro album e devo dire che mi è piaciuto parecchio, quindi ho deciso di venire al concerto, il pass me lo ha fatto avere un mio amico, ed è inutile che mi guardi in quel modo Trav, non ho alcuna intenzione di dirti chi è stato! Su con la vita ragazzi.. sono un vostro fan!!!-
concluse infine allargando le braccia, con il suo solito sorriso.
Mark non aveva aperto bocca da quando il suo "ex" era entrato nel camerino e non accennava a reagire: se ne stava seduto in terra, con le braccia poggiate sulle ginocchia e lo sguardo perso nel vuoto.
Travis si voltò per un'attimo ad osservare il suo migliore amico, poi spostò nuovamente lo sguardo verso di lui..
-Sei uno stronzo Tom...-
lo guardò confuso..
-Non capisco dove vuoi andare a parare...-
stava per ribattere, quando Mark si alzò lentamente, agguantò il suo basso rosa dirigendosi silenziosamente verso l'uscita del camerino, sfiorò Tom con una spalla, ignorando il contatto...
-Lascia perdere Trav... andiamo, altrimenti non riusciranno più a tenere a bada i fans...-
Travis diede un'ultima occhiata furiosa all'ex compagno, poi uscì a sua volta, seguito da Shane.
Tom rimase a fissare la porta chiudersi, quell'aria spavalda lasciò il posto ad un'espressione triste, vuota, di chi aveva appena capito che forse, ormai era troppo tardi.

Il concerto fu un successo, Mark cercò di concentrarsi sul suo basso e sui testi delle canzoni, dalla sua postazione alla batteria Travis gli lanciava occhiate di sfuggita e ogni tanto lo vedeva voltarsi verso il tendone, dove Tom assisteva in silenzio alla loro esibizione.
Scesero dal palco dopo aver salutato e ringraziato il pubblico, Mark, agguantato un'asciugamano fu il primo ad entrare in camerino.
Ostentava sicurezza, ma dentro si sentiva morire: la sua presenza, il sentirlo ancora vicino come non succedeva da anni lo faceva stare bene, ma allo stesso tempo distruggeva quel muro che si era creato per non continuare a soffrire, non c'era cura che sarebbe riuscita a disintossicarlo da lui. Mille domande gli frullavano per la testa mentre, sfinito, si accasciava sul divanetto posto in mezzo alla stanza: perchè era tornato? Cosa voleva ancora da lui? E sopratutto con che faccia tosta aveva il coraggio di presentarsi al concerto dei +44 come se nulla fosse successo?
Più cercava di trovare risposte a queste domande, più la domanda che lo opprimeva si faceva largo fra i suoi pensieri, perchè Mark non aveva mai smesso di pensare a lui in quegli anni, nonostante le prediche di Travis e degli altri componenti del gruppo, della stessa Skye, che non potendolo vedere ridotto in quel modo cercava di farlo ragionare, di farlo reagire, si chiedeva se anche per Tom era stata la stessa cosa, oppure se Jen continuava ad essere il centro del suo mondo.
Mark non era mai stato un tipo egoista, eppure non poteva fare a meno di pensare a Tom come se fosse solo ed esclusivamente "suo". Travis sosteneva che questo attacco quasi ossessivo verso il chitarrista fosse solo derivato dal fatto che, in 13 anni di amicizia lui e Tom erano stati praticamente "fratelli", ma Mark sapeva che non era cosi.
Perso nei suoi pensieri non si accorse della porta che si spalancava, mentre proprio la persona sulla quale stava fantasticando faceva il suo ingresso nella stanza, senza togliergli gli occhi di dosso..
-Sei stato grande, come sempre del resto..-
ispirò a fondo, avrebbe voluto chiedergli mille cose, avrebbe voluto alzarsi, corrergli incontro e abbracciarlo, per fargli capire che non riusciva a dimenticare quello che c'era stato fra loro in passato, domandargli di Ava e Jonas, per sapere come stavano, ma sopratutto di Jennifer... però si limitò a distogliere lo sguardo, spostando la testa di lato e premendosi un dito sulla tempia, che cominciava a pulsare, lo sentì ridacchiare..
-Non sei cambiato affatto Mark, ti sto parlando.. potresti almeno degnarti di guardarmi in faccia quando lo faccio?!-
-Dove sono Travis e gli altri?-
Tom puntò il dito verso l'uscita..
-Credo che siano stati assaliti dai fans, tu sei stato più veloce ad entrare in camerino, loro poverini non ce l'hanno fatta!-
sorrise, era incredibile! Ce l'aveva a morte con lui, ma non riusciva ad evitare di ridere ad una stupida battuta! Doveva controllarsi dannazione, senza mostrare le sue emozioni..
-Cosa vuoi, DeLonge?-
lo vide alzare un sopracciglio..
-DeLonge? Siamo arrivati a questo punto, Hoppus?-
strinse gli occhi, cercando di mantenere la calma si alzò, avvicinandosi al tavolino e aprendo una lattina di coca cola che portò alle labbra..
-Non so cosa tu sia venuto a fare qui, TOM e sinceramente non mi interessa...-
bugiardo... si morse il labbro inferiore, non era bravo a mentire... ma doveva uscire da quella situazione e quello era l'unico modo..
-..pertanto ti consiglio di andartene, prima che torni Travis, non era molto felice che tu fossi qui..-
ma lui non aveva alcuna intenzione di andarsene, si avvinò ancora di qualche passo..
-Non sono qui per vedere Trav, è con te che ho sbagliato, non con lui... possiamo parlare in privato?-
aggrottò la fronte..
-Ti si è annebbiato il cervello DeLonge? Hai dimenticato la nostra ultima discussione? Sai, non è stata molto amichevole, dovresti riuscire a ricordartela, sono sicuro che se scavi in fondo a quel cervellino bacato che ti ritrovi ci riuscirai facilmente: non hai sbagliato solo con me razza di imbecille, ma anche con lui! Eravamo un gruppo, ricordi?-
Tom era pericolosamente serio e gli insulti del bassista non lo toccavano minimamente, continuò ad avanzare fino a trovarsi ad una spanna dal suo viso..
-Sai benissimo a cosa mi riferisco....-
Mark serrò le labbra, cosi tanto che gli divennero bianche, come le nocche della mano che teneva stretta a pugno, ma non replicò, non trovava le parole per rispondere...
Tom stava per aprire la bocca, con l'intenzione di finire il suo discorso, quando la porta si aprì e un Travis alquanto agitato fece irruzione nella stanza, puntandolo con un dito accusatore..
-TU!! THOMAS MATTHEW DELONGE!! E' TUTTA COLPA TUA...-
assunse un'aria innocente, che cozzava terribilmente con la sua faccia da schiaffi, Mark sembrava aver capito cos'era successo e fece appello a tutto il suo self-control per non scoppiare a ridere: Tom non era cambiato affatto, nonostante il taglio di capelli e quell'abbigliamento che si ostinava a portare...
-Puoi smetterla di strillare, non sono mica sordo... si può sapere che ti è successo?-
-NON FARE IL FINTO TONTO CON ME, DELONGE!! SAI BENISSIMO COS'E' SUCCESSO, DATO CHE TU NE SEI IL COLPEVOLE!!-
si indicò il petto con l'indice, mentre ad occhi sgranati guardava il batterista, come se fosse appena apparso uno dei suoi tanto amati U.F.O...
-IO??????????? Guarda che ti sbagli... non c'entro niente... le fans sono riuscite a entrare, perchè...-
-....PERCHE' QUALCUNO HA APERTO LE TRANSENNE!!!! ORA DIMMI THOMAS... COSA DOVREI FARTI ADESSO??-
portò le mani avanti, mentre Mark soffocava una risata: forse non tutto era perduto, quel feeling che sempre gli aveva caratterizzati non era svanito nel nulla...
-Quanto la fai lunga, per qualche autografo... -
Travis era furioso! Una vena gli pulsava sulla tempia e minacciava di esplodere da un momento all'altro..
-Qualche?.. QUALCHE???? MA IO TI STROZZO...-
Mark prese in mano la situazione, si sistemo fra i due, puntando le mani al petto di entrambi per tenerli distanti, poi si voltò verso il batterista..
-Dai Trav calmati, i vestiti li hai ancora tutti...addosso!!-
alzò un sopracciglio..
-Mark, ti ci metti anche tu adesso???-
-Per l'amor del cielo, non è il caso di farne una tragedia...-
Travis parve calmarsi e dopo aver lanciato un'occhiata ai due, si diresse a passi spediti verso l'uscita, alla ricerca di Shane, che probabilmente era ancora in balia dei fans!
Una volta rimasti soli si guardarono negli occhi, poi scoppiarono a ridere di gusto, come non facevano da tempo, il primo a tornare serio fu Tom..
-...Mark...-
le risate che riempivano il camerino cessarono all'improvviso...
-Tom, senti.. se è per gli AVA che sei qui non mi devi alcuna spiegazione, sapevamo tutti che avevi un progetto in mente e...-
ma lui bloccò le sue parole...
-...non è per il mio gruppo che sono qui... te l'ho detto... sono venuto per parlare con te, ti devo delle spiegazioni per come sono "scappato" dalla nostra relazione...-
per la seconda volta in mezz'ora le labbra di Mark divennero bianche....
-Mi sembra che tu sia stato abbastanza chiaro in passato a riguardo...-
Tom si morse il labbro inferiore...
-Non esattamente... io... non stavo già più con Jen... ci eravamo lasciati da qualche mese quando ti dissi quelle cose...-
Mark era esterefatto, gli aveva mentito. Pur di non iniziare una storia con lui, di negare la felicità a entrambi aveva raccontato una palla madornale.
Quanta sofferenza gli avrebbe risparmiato se fosse stato sincero fin dall'inzio, stava ricominciando a parlare, quando Mark lo bloccò, con la voce che tremava di rabbia troppo a lungo repressa...
-Tu.... si può sapere che cazzo hai nel cervello?? SEGATURA?!!!! Mi hai raccontato una palla colossale, mi hai ferito, umiliato e come se non bastasse ti sei anche preso gioco di me, attento DeLonge.. ti consiglio di lasciare questo camerino, e anche in fretta, o potrei continuare il lavoro che Travis voleva portare a termine prima...-
lo sentì deglutire... Mark non era mai stato il tipo che si arrabbiava facilmente, per la prima volta Tom capì di essere nella merda fino al collo... ma come spiegargli il perchè delle sue menzogne?
-Per favore, cerca di calmarti! Mi dispiace davvero, credimi... avrei voluto incominciare una storia seria con te, ma avevo paura... troppa paura di rovinare un'amicizia, che le cose fra noi cambiassero... ti prego cerca di capirmi...-
Mark si bloccò all'istante...
-E ti ci sono voluti 2 anni per venire a confessarmelo?! Che bisogno c'era poi di lasciare la band?-
Tom abbassò lo sguardo...
-Io non riuscivo più a lavorare al tuo fianco...-
sollevò un sopracciglio, incitandolo a continuare...
-Stavo impazzendo, capisci? Durante le prove non riuscivo a concentrarmi, nei servizi fotografici avevo lo sguardo perso nel vuoto, non facevo altro che fissarti, senza che tu te ne accorgessi ovviamente, e alla fine le foto venivano una vera schifezza! Come se non bastasse quando registravamo in studio avevo il cervello che non connetteva, ero come perso nel mio mondo... e in quel mondo dove mi perdevo per staccarmi dalla realtà c'eri tu, Mark. Decisi che non potevo continuare cosi, quindi mi staccai da voi, da te...-
Mark deglutì a fatica, indietreggiando di un passo.. non riusciva a credere alle proprie orecchie!
Per 2 anni aveva sognato che Tom si facesse sentire, per 2 fottutissimi anni non aveva fatto che sognare di poter sentire quelle parole uscire dalle sue labbra..
-...per favore... dì qualcosa...-
Ma il suo cervello non riusciva ad elaborare, era come se non fosse li, in quel momento, in quella stanza, Mark era incapace di formulare una frase che avesse senso e quando aprì la bocca per rispondere, si trovò a balbettare come uno stupido adolescente...
-I-io.. non so... non so cosa tu ti a-aspetta da me.. a-adesso..-
Tom continuava ad avanzare mentre lui, senza volerlo, indietreggiava verso il muro..
-Capisco se non ne vuoi più sapere di me, ma ti prego di pensarci... ho bisogno di te, Mark... ne ho bisogno ancora, come quando eravamo al liceo, quando distribuendo volantini per le strade della città volevamo che il nostro sogno si realizzasse...-
Mark non riuscì a ribattere perchè Travis entrò nella stanza incazzato nero, sbattendosi la porta alle spalle, Tom si voltò per un'attimo, poi tornò nuovamente a fissarlo, sembrava paralizzato e non riusciva a muoversi...
-Pensaci, poi fammi sapere.. il mio numero è sempre lo stesso...-
detto questo girò su i tacchi e si diresse verso l'uscita poi, con un cenno di saluto a Travis e un'occhiata più che eloquente a Mark, scomparve oltre la porta.

I giorni che seguirono non furono dei migliori: Mark si era chiuso in se stesso e Travis continuava ad imprecargli contro, per farlo reagire in qualche modo. Sapeva del discorso che Tom gli aveva fatto, perchè quando lui lasciò quella stanza interrogò l'amico sull'accaduto, tuttavia non riusciva a capacitarsi del fatto che Mark si fosse "svuotato"; in lui non c'era più traccia dell'uomo pieno di vita, ironico e un pò "folle" che aveva conosciuto e al quale aveva imparato a volere bene, sembrava diventato l'ombra di se stesso. Un'involucro vuoto, privo di vita.
Era quasi mezzanotte e i +44 si trovavano riuiniti in una stanza d'albergo, nei pressi di Parigi, in Francia.
No, niente tour, era semplicemente un viaggio fra amici, per rilassarsi e staccare un pò dal lavoro, un'idea di Travis, ovviamente.
Ma mentre il batterista, Craig e Shane sembravano divertirsi un mondo, Mark se ne stava a pancia in giù, steso sul letto, riflettendo sulle parole di Tom..
-Avanti, alza un pò quel culo!! Siamo qui per divertici, Mark! Basta con i musi lunghi!!-
ma tutto ciò che Craig riuscì ad ottenere fu un basso grugnito, segno evidente che Mark non aveva alcuna voglia di divertirsi, Travis guardava la scena in silenzio, mentre Shane era tutto preso dalla play station.
Dopo un pò Mark sollevò la testa da sotto il cuscino, imprecando mentalmente... ma che cazzo c'era da essere felici a quel modo???
-Sentite ragazzi, apprezzo i vostri sforzi davvero.. ma credetemi, in questo momento l'ultima cosa che mi sento di fare è divertirmi!! Sono a pezzi, ho il morale sotto alle scarpe e come se non bastasse ho anche un mal di testa lancinante e.... CAZZO SHANE!! SPEGNI QUELL'AFFARE!!!-
-D'accordo Mark... ADESSO BASTA!!-
Travis prese in mano la situazione, si alzò dal divanetto sistemato contro alla parete della stanza e raggiunto il letto afferrò Mark per il polso, trascinandolo in bagno, sotto gli sguardi attoniti degli amici.
Una volta chiusa la porta Travis si voltò verso il suo migliore amico che lo guardava indignato..
-Si può sapere che diavolo ti è preso?-
lo vide sollevare un sopracciglio...
-Che diavolo è preso a me? CHE DIAVOLO TI E' PRESO A TE, MARK!! Ma per quanto hai intenzione di andare avanti cosi? Guardati: hai gli occhi in tasca, non dormi da giorni, sei diventato permaloso, irrascibile e anche noioso! E per finire quelle che hai sotto agli occhi non sono occhiaie normali.. sembra che ti hanno tirato due pugni, pertanto ti vuoi riprendere da solo o preferisci che ti spacchi qualcosa in testa io??-
Mark sospirò...
-Credevo che ne avessimo già parlato..-
il batterista annuì convinto..
-Già, anche io lo credevo, ma evidentemente non ne abbiamo discusso abbastanza, quindi ora ti siedi sul cesso e mi spieghi che cazzo ti prende stasera, sei più sofferente del solito..-
-Senti Trav, apprezzo quello che stai facendo per me, ma io sto bene e ho solo bisogno di dormire, quindi...-
Travis si avvicinò e gli mise le mani sulle spalle spingendolo verso il basso, costringendolo a sedersi sul water...
-Forse non ci siamo capiti... intendevo dire... ADESSO...-
lo guardò accigliato...
-Poi sarei io quello insopportabile, mammina?-
la bocca di Trav si piegò in un sorrisetto divertito..
-Oh ma guarda!! Allora sai ancora che cos'è l'ironia!!!-
Mark ricambiò il sorriso...
-Ma come siamo simpatici, più del solito sai?!!!! Ora posso andare a letto?? Sono stanco...-
-Fammi pensare.... NO, finchè non mi spieghi che cazzo ti prende ultimamente..-
Mark si passò una mano sulla faccia, in segno di rassegnazione..
-D'accordo, accidenti a te! Ma sai già perchè sono cosi e non vedo cos'altro ci sia da aggiungere...-
-Cosa hai intenzione di fare?-
sollevò lo sguardo, per incrociare gli occhi azzurri del suo migliore amico...
-A che ti riferisci?-
sbuffò sonoramente, spazientito..
-Sai bene a cosa mi riferisco testa di rapa!! A Tom...-
lo vide abbassare nuovamente lo sguardo verso il pavimento..
-Non lo so Trav... sembrava cosi sincero quella sera, io non... non ci capisco più un cazzo!! Mi manca, terribilmente, ma allo stesso tempo ho paura a farlo entrare nuovamente nella mia vita, paura che poi ne possa ancora uscire. E questa volta mi farebbe molto più male...-
-Ti capisco, ma devi prendere una decisione, domandati cos'è che vuoi veramente...-
lo sguardo di Mark era tra il meravigliato e il confuso...
-Cos'è che voglio.... veramente?-
-Tu lo rivuoi con te, non è vero?-
arrossì leggermente, mentre i dubbi di Travis si dissolsero, lasciando il posto ad una verità, che infondo avevano sempre saputo..
-E' inutile che ti tormenti, vai a chiamarlo...-
-Non penso che sia una buona idea...-
Travis sollevò un sopracciglio...
-..Mark..-
-Cosa? Mark un cazzo!! E' lui che deve chiamare me, è stato lui ad abbandonarci, io non sono responsabile delle sue stronzate questa volta...-
il batterista sospirò, poi si diresse verso la porta del bagno e prima di uscire si voltò nuovamente verso l'amico..
-Tu sei una grandissima testa di cazzo, proprio come lui.. ed è per questo che nessuno dei due chiamerà per primo, pertanto se non vuoi veder crollare l'ultima possibilità di ricucire i rapporti con Tom, ti consiglio di mettere da parte l'orgoglio e fare la prima mossa...-
detto questo uscì, chiudendosi la porta alle spalle, lasciando Mark da solo con i suoi pensieri.

Era ormai l'una di notte passata, i suoi amici dormivano da un pezzo ormai, ma Mark, steso sul suo letto, non riusciva a prendere sonno. Si alzò, cercando di non far rumore, poi si diresse verso il terrazzo, deciso a prendere una boccata d'aria.
Inspirò a fondo, non faceva proprio caldo, l'aria fresca della notte lo colpi in pieno viso, mentre dei brividi di freddo gli salirono lungo la schiena, ma parve non curarsene.
Era immerso nei suoi pensieri e stava tentando in tutti i modi di trovare una soluzione: forse Travis aveva ragione, lui non era mai stato un tipo esageratamente orgoglioso, testa di cazzo certo, ma l'orgoglio era una cosa che non gli apparteneva, se c'era una persona fra i due che poteva vantare di una certa dose d'orgoglio, beh... quello era Tom!
Si, decisamente Travis aveva ragione!! Lui non avrebbe mai chiamato per primo, era da escludere, dopo 13 anni di amicizia aveva imparato a conoscerlo alla perfezione e non sarebbe stato lui a prendere quel fottuto telefono per porre fine a quell'assurda situazione.
Respirò a fondo l'ultima boccata d'aria, poi rientrò in stanza chiudendo la finestra, Travis e gli altri dormivano ancora tranquilli, si avvicinò al comodino, prese il suo telefono e in fretta compose il numero... squillava... il cuore prese a martellargli forte nel petto, cosi forte che per un'attimo ebbe la sensazione di svegliare qualcuno.
Stava per mettere giù, rassegnato, quando una voce dall'altro capo del telefono fece fare al suo cuore una capriola...
-Pronto?...-
-.....-
-Pronto? Mark, sei tu?-
Deglutì a vuoto e si impose di mantere la calma! Per anni era stato in stretto contatto con Tom, possibile che adesso non riuscisse nemmeno a parlargli per telefono..
-Tom... si, sono io...-
-E ci voleva tanto per rispondere?! Dai, dimmi tutto... hai pensato a ciò che ti ho detto?-
Mark respirò a fondo..
-Io, si.. ci ho riflettuto abbastanza, però adesso mi trovo in Francia, è stata una brillante idea di Travis!!! Appena torno a San Diego ne parliamo di persona...-
la voce di Tom era un misto fra il divertito e lo scioccato..
-IN FRANCIA????? Travis ultimamente ha qualche rotella fuori posto per caso?...-
Mark sghignazzò...
-Diciamo che è diventato un pò più "protettivo" del solito, in questo periodo...-
-Ho paura a chiederti altro! Ricordo bene com'era... non riesco a pensare che sia peggiorato ancora! Senti Mark, ora devo andare, ho delle cose da sbrigare, sai.. qui da noi sono le 9 del mattino...-
Mark non ci aveva pensato, in Europa era notte... ma in America no....
-Ok Tom... ci vediamo appena rientro....-
-Beh.. buonanotte allora! A giudicare dall'orario di qui, da voi deve essere più o meno l'una e mezza! Non so come ti sia venuto in mente di chiamarmi a quest'ora... ma mi ha fatto davvero piacere..-
Mark arrossì di colpo, la sua voce riusciva ad imbarazzarlo e a renderlo felice allo stesso tempo..
-Si,ecco... non riuscivo a dormire, cosi ho pensato di chiamarti, come mi avevi detto...-
la voce di Tom sembrava divertita..
-Stai tranquillo, te l'ho detto.. mi ha fatto piacere! Adesso devo proprio andare però! Buona notte Mark...-
-Ciao, Tom..-
terminò la chiamata, spingendo il tasto rosso del telefono, poi leggermente più sollevato si stese sul letto e finalmente riuscì a prendere sonno.

Passarono altri due giorni e la vacanza dei +44 giunse al termine, Travis aveva notato un leggero miglioramente nell'umore di Mark e questo non poteva che renderlo felice.
Tornati in California decisero di prendersi qualche altra settimana di riposo da dedicare alle rispettive famiglie, Travis aveva Landon a cui pensare, anche se la sua storia con Shanna non andava affatto bene, invece Mark dedicò gran parte del suo al piccolo Jack.
Non era più riuscito a parlare con Skye dopo la loro ultima discussione, comunque era sicuro che lei avesse capito come stavano le cose e che lo avesse addirittura accettato.
Tom si fece sentire il giorno dopo e insieme fissarono un'appuntamento al parco, li sarebbero stati tranquilli, liberi di parlare senza essere interrotti, ma Mark quel giorno non era affatto tranquillo, era più teso di una corda di violino e continuava a girare per la stanza come un'animale in gabbia.
La fatidica ora arrivò, con il cuore che gli batteva furiosamente nel petto raccolse la sua giacca e uscendo di casa si diresse verso il luogo dell'incontro.
Giunto a destinazione si guardò intorno, il parco alle 10 di sera era quasi deserto, si chiese perchè mai Tom avesse scelto proprio quell'ora per poter parlare, a un tratto una figura in lontananza interruppe il corso dei suoi pensieri: era lui.
Non c'era molta luce, ma Mark era sicuro al 100% che l'uomo in fondo alla strada fosse Tom, lo conosceva bene e in quegli anni passati insieme aveva imparato ad osservarlo attentamente, si... non aveva dubbi... era proprio l'ex compagno.
Ne ebbe la certezza quando lo vide avvicinarsi lentamente, fino a giungergli di fronte, Mark lo studiò attentamente, in lui non c'era più traccia del ragazzo che era un tempo: il piercing al labbro era stato rimosso, come a voler cancellare quel passato da skater-punk che si portava alle spalle, non c'era nemmeno più l'ombra dei cappellini, che un tempo adorava indossare, i capelli più lunghi del solito erano pettinati ai lati, con un ciuffetto che gli attraversava la fronte, anche l'abbigliamento non era più lo stesso: pantaloni stretti, di un marrone quasi scuro, una maglia a maniche lunghe nera non troppo larga, con sopra una polo dello stesso colore e una giacca di pelle marrone a completare l'opera, le scarpe non erano quelle converse nere che sempre lo avevano caratterizzato, portava un paio di macbeth nere e bianche.
Era triste da accettare... ma Tom DeLonge era davvero cambiato, maturato, mentre Mark era praticamente rimasto lo stesso: con i suoi pinocchietti larghi di un grigio chiaro, una t-shirt a righe, azzurra e bianca e una giacca verde con il cappuccio a coprirlo dal freddo, i capelli quasi sparati in aria dal gel e le sue immancabili vans ai piedi.
Lui non aveva perso il suo animo "ribelle", era rimasto se stesso fino in fondo.
Si squadrarono per un pò, poi fu Tom a rompere il ghiaccio...
-Non ti senti un pò stupido a vestirti cosi?-
lo guardò si sbieco, quasi offeso..
-No, affatto... sono sempre stato cosi.... io...-
-Beh, si cresce... no?-
gli si avvicinò ulteriormente, guardandolo fisso negli occhi..
-Ti ricordi quello che dicemmo anni fa? Che ci sarebbe stato tutto il tempo per crescere e noi ce la saremo presa comoda...-
lo vide abbozzare un debole sorriso, quasi malinconico..
-Si, lo ricordo Mark... ma ormai abbiamo superato i 30 e credo che quel tempo sia arrivato..-
lo indicò divertito..
-E tu conciato in quel modo ti senti maturo, DeLonge?-
si accigliò, senza staccare gli occhi dal suo volto..
-Cosa vorresti dire, scusa?-
mosse la mano in aria, come a voler scacciare una mosca fastidiosa..
-Niente, lasciamo perdere. Siamo qui per parlare, ricordi?-
-E' vero, hai ragione...-
Si sedettero su una panchina non lontano e attesero che uno dei due iniziasse il discorso, passò qualche minuto, poi Mark si decise a parlare..
-Potresti iniziare a spiegarmi come mai sei tornato, cosa vuoi da me Tom?-
lo vide sistemarsi meglio, sembrava agitato..
-Io non lo so questo, sono sincero. Però di una cosa sono sicuro: ho fatto una cazzata enorme quel giorno e me ne dispiace, ma vorrei avere l'occasione per rimediare ai miei errori... puoi concedermela, Mark?-
distolse lo sguardo, non riusciva ad essere razionale se lo guardava negli occhi, doveva rifletterci bene.
Aveva sofferto molto per lui, gli ultimi 2 anni li aveva passati a darsi mentalmente del coglione per come erano andate a finire le cose, per essersi innamorato come uno stupido del suo migliore amico, arrivando persino a lasciare sua moglie... ma non era più il tempo di fuggire, doveva affrontare quella situazione, trovare una risposta... e doveva farlo in quel momento. Mark si voltò lentamente, fino ad incrociare i suoi occhi nocciola...
-Credo di si... posso provare a concedertela. Ricominciamo tutto da capo, Mr. DeLonge...-
Tom si aprì in un sorriso sincero, che Mark ricambiò quasi subito.
Non sapevano dove li avrebbe portati tutto questo, ma entrambi erano consapevoli di provare un sentimento forte nei confronti dell'altro, con questa consapevolezza nel cuore, la voglia di ridare vita ad una vecchia amicizia forse troppo a lungo trascurata, si tennero per mano e insieme si avviarono lungo la strada che li avrebbe ricondotti a casa.

END
 
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gugy_182
view post Posted on 25/5/2008, 09:25     +1   -1




beh è un po' strana come storia xD però è davvero molto bella!! complimenti^^
 
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Sarina182
view post Posted on 30/5/2008, 19:31     +1   -1




Si è vero...un po strana ma molto bella...poi mi piace molto il modo in cui scrivi!Aspetto che posti altre storie allora!
 
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Lullaby_90
view post Posted on 2/6/2008, 14:39     +1   -1




Anche questa l'avevo già letta sul sito di ff e come tutte le tue fan fiction mi piace tantissimo!!!!
Concordo con Sarina182...scrivi davvero bene! ^^
 
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3 replies since 24/5/2008, 19:33   298 views
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