Amore oltre il tempo..., (inizio io.. xD)

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CanISay182°
view post Posted on 19/5/2008, 19:38     +1   -1




Alluuuura... xD
innanzitutto buonasera... questa è una piccola fanfiction senza troppe pretese.. scritta in un'attimo di follia...
(ma d'altronde si sa ke nn sn esattamente normale... xDDDD)

Beh... nn vi anticipo nulla.... LEGGETEEEEEEEEEEEEEE!!!

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Dolore. Era proprio dolore ciò che sentivo in quel momento.
Vi è mai capitato di soffrire cosi tanto per una persona da desiderare di voler mollare tutto?
So che può sembrare stupido, molti di voi diranno frasi del tipo "sei ancora giovane, la vita continua.. troverai una persona migliore..", ma vi posso assicurare che nel mio caso non c'è nulla di più sbagliato da dire.
Questa storia può davvero sembrarvi incredibile, a tratti addirittura assurda, ma vi posso garantire che non è frutto della mia fantasia.
Successe tutto in 1 anno, feci un viaggio in California per stare un pò con mio padre che lavorava oltre oceano, mi innamorai di un ragazzo della zona.. credetti di essere corrisposta, ma mi sbagliai.
Forse appena capirete di chi si tratta mi scambierete per pazza e scoppierete in una fragorosa risata, ma il male che provo al petto appena sento pronunciare il suo nome è reale e mi lacera nel profondo.

Avevo appena 20 anni quando accadde, adesso sono una donna in carriera, ho un figlio stupendo di 14 anni e un modesto appartamento in centro. Dovrei sentirmi soddisfatta della mia vita, ma forse ciò che manca a renderla unica è proprio il padre di quel bambino.
L'uomo che non sa niente della sua nascita e che mi ha lasciata prima ancora di potergli dire della mia gravidanza.
Cosi quel giorno feci le valigie e tornai in Italia, a casa mia.. con un figlio in grembo e un bagaglio di sogni infranti in mano.
Sogni. Quelli che facevo quando ero ancora una ragazzina... lui... il mio sogno diventato realtà, svanito nel nulla appena credevo di averlo realizzato.
Ingiusta la vita vero? Crudele e maledettamente ingiusta, si.
Ma mi feci forza.. e dopo quello che successe decisi di dedicare la mia vita al lavoro e quel bambino non voluto, che ormai cominciava a crescere.
Non avrebbe mai saputo chi fosse suo padre... non sarebbe mai venuto a conoscenza del fatto che quella voce a tutto volume nel suo stereo fosse del suo stesso genitore, che il suo idolo di ragazzino era proprio sangue del suo sangue.
Voi sareste mai riusciti a dire una cosa del genere a vostro figlio?
Ha 14 anni e non è uno stupido, ma c'è qualcosa che mi blocca ogni qual volta entro nella sua stanza e vedo poster dei Blink-182 e degli Angels&Airwaves su tutte e 4 le pareti della cameretta.

Dannazione. Forse inconsciamente amo ancora Tom, forse provo ancora troppo dolore per affrontare tutto questo, mentre lui seduto sul suo letto disfatto mi guarda con quel sorriso così simile al suo. Possibile che non si sia accorto di nulla?
Di quanto in realtà il suo eroe gli somigli? La sua voce euforica mi riporta alla realtà, spezzando il filo logico dei miei pensieri.

-Mamma, hai sentito?-
Gli sorrido incoraggiante... so bene che quando Matthew ha quello sguardo sta per dirmi qualcosa di davvero importante per lui
-No tesoro... cosa è successo questa volta? Hai visto uno skateboard nuovo?-
Scuote la testa ridacchiando..
-No mamma... gli AvA suoneranno qui a Milano il prossimo mese... ohh ti prego... posso andarci?-
Il mio cuore cessa di battere per qualche attimo, che a me pare infinito. Non puoi impedire ad un ragazzo di 14 anni di ascoltare un gruppo rock solo perchè non trovi il coraggio per rivelargli che il leader di quella band è proprio suo padre, ma non mi aspettavo di sicuro una notizia simile. Respiro a fondo..
-Matt, cerca di capire... non posso assentarmi dal lavoro e tu sei un pò troppo piccolo per andare ad un concerto da solo...-
Lo vedo cacciare il labbro in fuori, mentre un sorriso si fa largo sulla mia bocca. Quella era l'espressione di Tom che più mi aveva colpito quando avevo appena 18 anni. Sospiro rassegnata, sapevo che teneva a quel concerto più di qualsiasi altra cosa.
-Vediamo cosa posso fare, ma non ti prometto nulla..-
Il suo viso si illumia, mi schiocca un bacio sulla guancia e sorridendomi felice agguanta il suo skate, dirigendosi poi verso la porta..
-Vado a fare due salti con Christian..-
-Mi raccomando stai attento.....-
-SI MAMMA!!-
sento la porta di casa chiuderti con un tonfo
-.....a non farti male-
Sospiro, mi siedo sul letto facendo vagare lo sguardo su tutta la stanza, un poster dei Blink in particolare attira la mia attenzione. Tom, Mark e Travis in mutande, sono in acqua e fanno strane smorfie, rido per un pò. Quella foto ha sempre avuto il potere di farmi sorridere.
Passai io tutto il materiale dei Blink a Matt.
Decisi di fargli ascoltare il gruppo con il quale ero cresciuta, si stupì non poco quando scoprì che da ragazza amavo il punkrock e vestivo da skater. Non dimenticherò mai la sua faccia non appena glielo dissi e gli feci vedere le foto, era cosi buffo.
Ma dopo "Aliens exist" e "All the small things" si innamorò della voce di Tom e io non potei fare nulla per impedirlo.
Tutta colpa mia dite? Forse... ma non mi pento di ciò che ho fatto.
Conobbi Tom quando avevo appena 20 anni, a quel tempo ero solo una fan come tante, ma qualcosa di me deve averlo incuriosito parecchio, perchè iniziammo ad uscire insieme e come una stupida me ne innamorai seriamente. Per lui ero solo un passatempo come un'altro, per me era della vita un pò di più.
Patetico vero? Mi ero innamorata di Tom DeLonge e quando gli confessai il mio amore, cercando di digli che aspettavo un figlio, lui senza nemmeno lasciarmi finire mi chiese scusa, dicendomi che con me era stato bene, ma che non provava i miei stessi sentimenti, lo attiravo, certo, ma non gli bastava per continuare una storia.

Sposto lo sguardo sul letto: "The urethra chronicles" si trova aperto sul cuscino, mentre il dvd deve essere ancora nel lettore.
Quante volte avevo chiesto a Matt di abbassarlo, mentre lui ridendo rispondeva
-Dio mamma.. non ci credo.. ma davvero seguivi 'sti 3 pazzi?-
Allora anche io scoppiavo a ridere, assecondandolo. Era vero... erano davvero dei pazzi furiosi, ma io li adoravo.

Mi alzo dalla mia postazione, devo essere rimasta un bel pò a frugare fra i miei ricordi, perchè Matt entra in stanza completamente sporco di fango e con un livido sul ginocchio destro.
Alzo gli occhi al cielo soffocando un'imprecazione..
-Matthew! Ti avevo chiesto di fare attenzione...-
abbassa lo sguardo mortificato...
-Scusami mamma, davvero... è che Chri ha voluto provare dei nuovi salti...e...-
-Tanto è inutile... ce l'hai nel sangue...-
mi guarda confuso...
-Non mi dire che anche tu facevi skateboard...-
Ok, lo ammetto.. questa mi è sfuggita. Matt assomiglia così tanto a suo padre che per un'attimo ho mandato all'aria i miei buoni propositi e stavo quasi per confessargli la verità. Mi mordo una guancia, mentire al proprio figlio non è una gran cosa, me ne rendo conto, ma per ora non posso fare altrimenti
-Beh ecco... si...-
Scoppia a ridere di gusto tenendosi la pancia, lo vedo rotolarsi per terra.. sbuffo indispettita..
-Finiscila! Piuttosto fila a lavarti che fra poco è ora di cena...-
Si asciuga le lacrime, dirigendosi verso il bagno ridacchiando.


Mancano ormai pochi giorni al grande evento. Alla fine decisi che potevo tranquillamente accompagnare Matthew a quel concerto.
Con tutta la folla che ci sarà, non credo proprio che Tom si accorga di avere un figlio!
Entro nella stanza cercando di fare il minimo rumore, non so bene il motivo ma sono ormai 2 giorni che Matt si chiude in camera senza farsi vedere. Non appena sollevo le coperte che lo coprono, capisco il perchè del tuo atteggiamento. Un piercing.
Un cerchietto di metallo non troppo vistoso fa bella mostra di se sul lato destro del suo labbro inferiore.
Subito non riesco a realizzare e non posso fare altro che rimanere immobile, con il braccio che tiene il lenzuolo fermo a mezz'aria.
Non ho la forza di urlare, svegliarlo e così punirlo per avermi ampiamente disubbidito. Perchè quel cerchietto glielo avevo proibito categoricamente, certo 14 anni sono decisamente pochi per farsi un buco al labbro, io ero riuscita a convincere mio padre solo a 18 anni compiuti, ma il motivo del mio diniego andava ben oltre tutto questo.
Con quel piccolo "gioiello" è l'esatta fotocopia di suo padre quando, appena 21nne, era ancora il mio sogno di ragazza.
Adesso si sarebbe accorto di qualcosa guardandosi allo specchio, fissando il poster dei Blink? Mi avrebbe fatto 1000 domande sul perchè era così simile al suo idolo?
Lascio andare la coperta lentamente, mentre un sospiro di rassegnazione mi esce dalle labbra. Voglio uscire da quella stanza, le lacrime mi pungono gli occhi e sono ormai prossime a rigarmi le guance, già rosse per lo sforzo che sto facendo a trattenermi, ma non faccio in tempo ad aprire la porta che mio figlio si sveglia, tirandosi a sedere e abbassando lo sguardo subito dopo
-Mi dispiace mamma... se vuoi lo tolgo subito, ma non impedirmi di andare a vedere gli AvA ti prego...-
Mi volto a guardarlo. So cosa state pensando: perchè non urli, non lo sgridi e non gli intimi di togliere subito quel pezzo di acciaio dal suo labbro, prima che le prenda di santa ragione?!
Forse è difficile per voi comprendere, ma Matt assomiglia cosi tanto a suo padre che non ho la forza di fare tutto questo, sarebbe praticamente inutile e dopo tutto quello che gli sto nascondendo non riesco ad incazzarmi come una madre qualsiasi farebbe,
così mi limito a rispondergli in modo pacato, ma deciso
-Sei cresciuto abbastanza per capire cosa è giusto e cosa non lo è... almeno per quanto riguarda determinate cose... se vuoi tenerlo, fai pure.. ma sappi che io non approvo..-
Mi guarda confuso, sicuramente anche lui si aspettava una strigliata di prima categoria..
-Mamma stai bene?-
Che si sia accorto del mio stato d'animo? Non ho mai potuto impedirgli di vestirsi in quel modo, di praticare lo skate, di suonare la chitarra elettrica e di ascoltare il punkrock... ma quel piercing è la goccia che ha fatto traboccare il vaso
-Si Matthew... ora scendi che la colazione è pronta-
Afferro la maniglia della porta e una volta aperta esco dalla stanza.

10 minuti dopo lo sento entrare in cucina, apre la bocca per dire qualcosa, ma la richiude subito dopo. Tuttavia so perfettamente cosa vorrebbe dirmi e lo anticipo, lasciandolo perplesso e più confuso di prima
-Si Matt, andremo lo stesso a quel concerto, ora mangia e finisci di prepararti o farai tardi a scuola...-
La mia voce è atona, priva di qualsiasi emozione.
Da piccolo mi era facile sgridarlo, ma ora che sta crescendo i suoi modi di fare, di ragionare sono sempre più simili a quelli di Tom e questa cosa mi spaventa a morte. Mi blocco quando so che dovrei punirlo a dovere e non riesco a dirgli di smettere con quella Fender azzurra quando, per caso, rientrando a casa prima dal lavoro sento le note di "Aliens exist" riempire le stanze.
Si avvicina lentamente e mi abbraccia forte, non riesco a reprimere un sorriso, in fondo non assomiglia tutto a suo padre.

Il giorno del concerto è arrivato.
-Mamma, si può sapere dove hai messo le mie converse nere?-
-Saranno dove si trovano tutte le tue scarpe, cioè sotto al letto!-
-Dai mà! Non è il momento di fare del sarcasmo... mi servono quelle scarpe-
Sbuffando mi dirigo verso la sua stanza e una volta entrata non riesco a fare a meno di fissarlo a bocca aperta. Solleva la testa da sotto al letto e mi guarda spaesato
-Che c'è mà?-
Cerco di tornare alla realtà. Piuttosto difficile con quel cappellino giallo, la maglia blu "atticus", i pinocchietti grigi e i calzini tirati un pò su...
-N-niente.. ma sei sicuro di volerti vestire cosi?-
Allarga un pò le braccia dandosi un'occhiata veloce
-Perchè che ho che non va? E' primavera, non sentirò freddo!-
Abbasso lo sguardo, forse dovrei dirgli tutto... cerco di mantenere una voce ferma...
-Matt non...-
-Ahhhh!! Eccole!-
Lo vedo agguantare un paio di converse nere, indossarle subito dopo e guardarsi compiaciuto allo specchio. Una fitta al cuore mi impedisce di continuare, no... non è il momento per affrontare quel discorso.
-Forza.. sennò faremo tardi..-
Sorride raggiante e messa a posto la chitarra esce dalla stanza. Do un'ultimo sguardo a quel poster, prima di sospirare e abbandonare la camera a mia volta.


Matt è il primo a scendere dall'auto, si guarda intorno eccitato. Il Rainbow di Milano è a qualche metro da noi.
Ormai non posso più tirarmi indietro, chiudo la macchina e seguita a ruota da mio figlio mi dirigo all'entrata.
Manca qualche ora all'inizio del concerto, ma Matt voleva i posti in prima fila per vedere da vicino Tom DeLonge.
Il mio sguardo si fa triste, personalmente sarei rimasta il più possibile lontana da lui, ma che potevo dire a Matthew?
"Sai tesoro, non me la sento di avere tuo padre a pochi metri di distanza da me, percui è meglio cercarci dei posti in fondo..."
Ridacchio divertita, sicuramente sarebbe scoppiato a ridere credendo che si trattasse di uno stupido scherzo.
I miei pensieri si interrompono nel momento in cui Tom fa la sua comparsa sul palco, mi volto verso Matt: il suo sguardo ammirato mi rattrista nuovamente. Che razza di madre sono?

"I was locked all day in the summer heat,
In a small brown house in Suburban Street,
With a skateboard and my shit guitar,
I'd dream all day that they would get me far..."

L'inizio della canzone e il timbro della sua voce mi fanno sollevare lo sguardo verso il palco. Li, a pochi passi da me si trova l'uomo che non ho mai smesso di amare. Matt canta insieme a suo padre, lo sento. Ma quando i loro occhi si incrociano un brivido freddo mi scorre lungo la schiena, leggo solo ammirazione nello sguardo di mio figlio, ma in quello di Tom c'è sorpresa e confusione. Si sarà accorto che quel ragazzo è la sua esatta copia, di quando era solo uno skater con la sua chitarra "di merda"?!
Deglutisco a fatica, sono passati 10 anni dall'ultima volta che ci siamo visti e sicuramente non mi ha riconosciuto, questo mi fa sospirare di sollievo.
Il concerto finisce un'ora e mezza dopo, e con Matt ancora euforico al seguito mi dirigo verso la macchina, faccio per aprire la portiera quando mi accorgo che mio figlio non è più dietro di me. Preoccupata sposto lo sguardo a destra e a sinistra, ma di Matt nemmeno l'ombra. Sono agitata e senza fermarmi corro per tutto il parcheggio alla ricerca di mio figlio, quando ad un tratto sento delle voci provenire da un vicolo, proprio dietro ad un bus bianco che porta la scritta "Angels&Airwaves" lungo tutta la fiancata. Le gambe mi tremano e a passi calcolati mi dirigo verso quelle voci, ma quando giungo a destinazione mi sento morire e l'unica cosa che vedo prima di cadere a terra priva di conoscenza, è Tom che parla con mio figlio e gli posa una mano sulla spalla.
Strizzo gli occhi per abituarmi alla poca luce che mi circonda, faccio vagare lo sguardo per tutta la stanza e quando mi rendo conto che quella non è affatto una camera, mi drizzo a sedere confusa. Una voce mi fa gelare il sangue nelle vene e nello stesso tempo accellerare il battito cardiaco.
-Non dovresti alzarti di scatto, hai avuto un calo di pressione...-
Lo guardo per un pò, poi senza riuscire a sostenere il suo sguardo indagatore abbasso la testa. Tutto questo doveva finire. Basta passato, basta Tom DeLonge e sopratutto basta continuare ad amarlo incondizionatamente.
-Dov'è mio figlio?-
Lo vedo abbozzare un sorriso piuttosto ironico
-Ti riferisci alla mia fotocopia?-
Sorrido senza volerlo. Mi faceva sempre questo effetto, quella voce strascicata e sarcastica che sempre lo aveva caratterizzato da ragazzo, aveva il potere di farmi sentire completamente a mio agio.
-Si.. proprio lui..-
Con un pollice indica la porta alle sue spalle..
-E' in bagno, si è spaventato parecchio..-
Annuisco, ma non riesco ad aggiungere altro perchè la sua voce mi fredda all'istante
-Ciao, Jennifer...-
Sto per ribattere, quando la porta in questione si apre e Matt si avvicina al letto dove sono seduta. Guardandomi intorno per una seconda volta riesco a realizzare che non si tratta affatto di una stanza, ma del bus che avevo visto prima di svenire a terra.
-Mamma... tutto bene?-
Gli sorrido, scompigliandogli i capelli da sopra il berretto giallo
-Si terremoto, sto bene...-
Sospira sollevato...
-Mi hai fatto prendere un colpo, se non ci fosse stato lui, col pensiero riuscivo a sollevarti...-
Lo guardo di sbieco..
-Cosa vorresti insinuare?-
Quel sorriso ironico è disarmante. Quanto gli assomiglia, è incredibile che non si sia accorto di trovarsi nella stessa stanza con suo padre...
-Chi? Io? Assolutamente niente... sei un'acciuga mammina!!!- conclude, annuendo convinto
Gli mollo uno scappellotto sulla testa...
-Figlio ingrato!-
Tom scoppia a ridere di gusto e si avvicina ulteriormente, non posso fare altro che spostare lo sguardo, improvvisamente il tavolino accanto all'entrata del bus ha assunto un'aria davvero molto interessante.
-Come ti chiami?-
Sento mio figlio rispondere entusiasta. Deve sembrargli davvero un sogno, trovarsi all'interno del bus degli AvA, riuscire a parlare con il suo eroe, che gli chiede addirittura il suo nome.
-Matthew...-
Tom sposta velocemente lo sguardo nella mia direzione, sollevando un sopracciglio mi guarda compiaciuto
-Matthew eh?!... mi piace...-
Ma non lo lascio continuare, perchè so già cosa sta per aggiungere. Mi alzo dal letto, indosso la mia giacca e spingendo mio figlio verso l'uscita mi volto verso Tom, che continua a guardarmi con un'espressione di compiacimento stampata in viso..
-Grazie mille per il suo aiuto signor DeLonge, ora però dobbiamo proprio andare...-
-Ma mamma..-
-Niente ma, Matt! Saluta e andiamo...-
Sbuffa contrariato e a malincuore si volta a salutare il suo idolo..
-Ciao Tom, grazie di tutto...-
Sorridendo, DeLonge solleva una mano in segno di saluto..
-Ciao Matt, chissà magari ci rincontreremo...-
Gli occhi di mio figlio si illuminano di speranza, mentre il mio sguardo si fa triste, so cosa significa sperare, perchè quella era la stessa luce che avevo io 10 anni fa, quando come Matt speravo.... speravo che suo padre mi amasse davvero.
Passarono circa due settimane da quella sera e dopo quell'episodio Matthew passava pomeriggi interi a suonare qualsiasi pezzo gli capitasse a tiro.
Stavo preparando la cena, quando il campanello mi fece trasalire
-Matt per favore finiscila con quel baccano e vai ad aprire, io ho le mani sporche e non posso-
-D'ACCORDO MAMMA!-
Vederlo dirigersi verso l'entrata vestito da skater e con la Fender a tracolla inspiegabilmente mi fa sorridere. Forse comincio a non preoccuparmi più del fatto che conciato in quel modo sembra davvero il Tom del quale mi ero innamorata da ragazza, nemmeno il piercing mi fa effetto. Sono abituata a vederlo girare per casa vestito così e anzi, la cosa comincia anche a farmi piacere. Infondo, il sangue non è acqua e a lui viene spontaneo essere se stesso, io non posso e non voglio impedirlo.
Matt si avvicina alla maniglia della porta e dopo un pò un grido mi fa precipitare subito all'entrata di casa
-Tesoro che è successo?-
Vedo Matt portarsi la chitarra dietro la schiena e fare cenno alla persona che ha bussato di accomodarsi. Quando l'uomo in questione accetta l'invito di Matt ad entrare, per poco non cado per terra dall'emozione. Come diavolo fa Tom DeLonge a sapere dove abito?
Lo guardo a bocca aperta mentre il suo sguardo vaga per tutto il salotto, soffermandosi poi su Matthew. Un sorriso gli incurva le labbra, fino a diventare una vera e propria risata cristallina.
Sollevo un sopracciglio, Matt è più confuso di me...
-Signor DeLonge! Che diav... voglio dire... cosa ci fa lei qui?-
La risata si spegne, ma quel sorriso ironico non abbandona le sue labbra nemmeno per un momento
-Avanti Jen, basta con questa pagliacciata, non dovresti dire qualcosa a "nostro" figlio?-
Credo di essere rimasta imbambolata a fissarlo per una buona manciata di minuti, finchè la voce di Matt non mi riporta alla realtà
-Mamma che diavolo succede?-
Sposto lo sguardo su mio figlio, ma il tono autoritario che uso di solito per sgridarlo del suo linguaggio questa volta non è credibile, sono ancora scossa...
-Matthew..-
Si libera della Fender, posandola delicatamente sul divano, poi esplode..
-MATTHEW UN CAZZO, MAMMA!-
Sospiro rassegnata e mi avvicino a lui, era questo il momento che aspettavo. Niente più menzogne, sarei stata sincera con il mio bambino, finalmente sarei riuscita ad accettare quello che, da anni, la mia mente tentava di negare con tutte le sue forze.
Ma la rabbia che provavo per Tom in quel momento era più forte di qualsiasi altro sentimento. Come aveva osato presentarsi a casa mia, con che coraggio aveva formulato quella frase, dopo che avevo tentato di tenere Matt lontano da lui e da tutto ciò che rappresentava, anche se purtroppo senza successo. A grandi falcate lo raggiungo e con una voce che non credevo nemmeno di possedere faccio esplodere tutto il mio dolore e tutta la sofferenza in faccia all'uomo che ormai era diventato.
-FIGLIO DI PUTTANA! SAI TOM, SONO FELICE DI AVERTI RIVISTO, PERCHè LA TUA FACCIA MI HA RICORDATO CHE MI FAI ANCORA SCHIFO, PROPRIO COME DIECI ANNI FA... NON MI RICORDAVO MALE-
Ma le mie parole non sembrano sfiorarlo affatto, forte, deciso e con un pizzico di sarcasmo misto a rabbia si avvicina, piazzandosi proprio di fronte a me e indicando Matt. Mi sovrasta di almeno una 10 di centimetri ma in quel momento non mi importa, troppo è il rancore che provo nei suoi confronti.
-Capisco.. e dimmi, è lui la prova che 10 anni fa ti facevo schifo?-
Veloce e non calcolato, il mio schiaffo lo colpisce in pieno viso, spostandogli la testa di lato. Matt si fa avanti, urtando la Fender Stratocaster, che con un tonfo finisce sul pavimento.
-MAMMA...-
Mi volto a guardarlo e il mio tono non accetta repliche..
-Matthew questa storia non ti riguarda, vai in camera tua..-
Prova a ribattere, ma lo zittisco all'istante..
-Adesso.-
Raccoglie la preziosa chitarra e dopo una veloce occhiata al padre si dirige a passi strascicati verso la sua stanza.
Per anni avevo evitato di dovermi trovare in questa situazione, io e lui, una di fronte all'altro. C'è odio nei miei occhi e so che in quel momento non riuscirei a provare altro, il suo sguardo è deciso e mi trapassa come una lama, una fottutissima lama avvelenata di quel veleno che non puoi ignorare, che per quanto tu possa fuggire non ti risparmia la sofferenza di dover morire lentamente, giorno dopo giorno, finchè non sarà l'ultimo: l'amore.
-Non avresti dovuto colpirmi...-
Sostengo il suo sguardo, anche se a fatica devo ammetterlo..
-Non saresti mai dovuto venire qui...-
-Quando pensavi di dirmi che avevo un figlio?-
-Cristo Tom, sono passati dieci anni...-
-APPUNTO!-
Mi zittisco all'istante, conosco Matt abbastanza bene da sapere che con la porta socchiusa sta origliando ogni nostra singola parola. Cerco di mantenere la calma e a fatica riesco a rispondere..
-Senti, avevi ragione tu Tom, eravamo solo dei ragazzi, dicesti di volermi bene, ma che non poteva funzionare perchè non mi amavi, però i miei sentimenti erano puri, il mio amore lo era. Quel giorno ero venuta a dirti di Matt.. ma le tue parole mi ferirono terribilmente. Umiliata e consumata da un sentimento non corrisposto, tornai in Italia e mi imposi di ricostruirmi una vita.-
Lo vedo respirare a fondo, poi si avvicina, ma io di istinto mi allontano..
-Cazzo Jen! Avevo appena 21 anni... mi dispiace. A quel tempo non pensavo ad altro che al mio gruppo, al successo.. credimi, sono stato un coglione me ne rendo conto.. ma...-
-Ma, niente. Stammi bene a sentire, sono passati 10 fottutissimi anni, tu sei il padre di quel ragazzo e questo non posso cambiarlo ma ti sbagli di grosso se credi che ti permetterò di entrare di nuovo nella MIA vita. Hai una vaga idea di come mi sono sentita quel giorno? Tu eri tutto quello che una ragazza sognava di avere, tutto quello che IO sognavo di avere. Ai tuoi occhi ero solo una fan che aveva avuto il culo di rotolarsi nel letto con te, probabilmente nemmeno l'unica, ma per me eri una specie di Dio in terra. Ti ricordo bene, in ogni minimo particolare, per te esisteva solo il sesso e il punkrock, non ti dissi di Matt anche per questo motivo: dimmi Thomas.. avresti davvero smesso di essere "Hot Pants" per una stupida fan innamorata?-
-Probabilmente no. Ma avresti dovuto dirmi subito come stavano le cose, io avevo il diritto di sapere e tu lo sai...-
Ferma di fronte a lui non riesco a muovere un muscolo, perchè ha dannatamente ragione. Quel giorno avrei dovuto dirgli che aspettavo un figlio, ma non lo feci per paura, non è una cosa che succede spesso, immaginatevi i titoli sui giornali in prima pagina:
"Fan resta incinta, DeLonge padre a 21 anni". Sarebbe stata la fine per lui...
-Ho intenzione di riconoscere Matthew...-
Forse la tensione, tutto il dolore soffocato per tutti quegli anni, la gioia di sapere che finalmente Matt avrebbe avuto un padre, che si tratta proprio dell'uomo che stima e ammira, quella speranza che infondo non mi ha mai abbandonato neppure quando il mio cuore si spezzò quel giorno di tanti anni fa, sta di fatto che scoppio a piangere come una bambina.
Mi apre le sue braccia e senza pensarci su mi fiondo fra quel calore che mi avvolge i sensi, quel corpo che ormai di adolescente non ha più nulla... arrossisco un pò, ma mi stringo più forte a lui, strofinando il mio viso sul suo petto..
-Grazie..-
Mi sorride complice, poi lo sento chiamare nostro figlio..
-MATTHEW!!-
Pochi secondi dopo Matt fa la sua comparsa in salotto e guarda la scena spaesato. Posso capire come si deve sentire in questo momento, è solo un 14enne con un sogno da realizzare, che da un giorno all'altro si ritrova con un padre al posto di un'eroe da seguire.
-Matt, avvicinati...-
Fa qualche passo incerto verso di noi, lo vedo.. i suoi occhi sono rossi e lucidi, deve aver pianto. Mi sciolgo a malincuore dall'abbraccio di Tom, dirigendomi verso di lui..
-Tesoro..lui è...-
-So chi è, mamma. L'unica cosa che mi domando in questo momento è come mai lo hai tenuto nascosto, perchè non mi hai mai detto la verità?-
Abbasso lo sguardo, poi mi faccio coraggio e guardo mio figlio negli occhi. Leggo delusione e tristezza, un'infinita tristezza..
-Sai è buffo, a scuola mi chiamano "DeLonge" perchè dicono che sono la sua copia esatta, a distanza di anni tutti si ricordano di lui. Ma non immaginavo che sotto ci fosse una cosa simile...-
Tom fa un passo avanti...
-Matt...-
Lo vedo sorridere al padre e il mio cuore fa una capriola...
-Va bene papà... non sono arrabbiato con te, anche se dovrei, ma mi sono chiesto molte volte cosa significasse avere un padre e adesso che finalmente potrò provare l'emozione di averne uno anch'io, infondo mi sento felice...-
Tom sembra sorpreso, forse non si aspettava una tale maturità da suo figlio, io corro ad abbracciare il mio bambino e non posso fare a meno di scoppiare a piangere per la seconda volta
-Dai mà, cosi mi soffochi...-
-Il mio piccolino... il mio piccolo skater..-
-Mamma piantala, per favore è imbarazzante...-
Riesco a sentire Tom ridacchiare divertito, finalmente mi stacco dall'abbraccio e con un'ultima carezza al suo viso, mi dirigo in cucina
-La cena è quasi pronta, non vorrete mica morire di fame...?!-
Tom posa una mano sulla testa del figlio e togliendogli il cappellino lo posiziona con la visiera dietro la testa, poi con sguardo compiaciuto ammira la sua opera...
-Io lo portavo cosi...-
Il viso di Matt si apre in un sorriso di pura ammirazione e gratitudine..
-Grazie, papà-


END

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Ne posterò delle altre... appena ho tempo.. scusate ma ultimamente sn + occupata dei cessi della stazione! xDDD


 
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+sandra182+
view post Posted on 20/5/2008, 00:39     +1   -1




bellissima..sarebbe bello vederla sta scena!!!
complimenti
 
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gugy_182
view post Posted on 20/5/2008, 20:53     +1   -1




davvero bellissima!!! complimenti!!! e poi scrivi benissimo!! non vedo l'ora di leggere le prossime^^
 
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Blinketta_182_
view post Posted on 20/5/2008, 20:59     +1   -1




*_____*....oddio è bellissimo... sembrerà sciocco ma mi sono emozionata ^.^...complimenti..ah tra qualche anno lo voglio assolutamente vedere in tutte le librerie!!
 
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+sandra182+
view post Posted on 21/5/2008, 12:10     +1   -1




pure io, forse fantastico troppo pero sarebbe bello pure il film...ma ke bello...
sry sry...sn mattta
 
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Lullaby_90
view post Posted on 21/5/2008, 19:04     +1   -1




Che bella!!!!!! *_*
Complimenti davvero!!! Mi sono quasi commossa....
 
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Sarina182
view post Posted on 21/5/2008, 19:08     +1   -1




BELLAAA!!!! mi piace un sakko!!! aspettiamo il seguito allora??!!!
 
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CanISay182°
view post Posted on 24/5/2008, 19:24     +1   -1




grrrrazieee xD

davvero troppo gentili.. :tivibi:

questa era una shottina piccola piccola... :D

cmq ne ho scritte altre... mi metto subito all'opera x postarle.. :6510:
 
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+sandra182+
view post Posted on 24/5/2008, 19:26     +1   -1




aspetto kon ansia la prossima storia!!!
 
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8 replies since 19/5/2008, 19:38   206 views
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